Su La Testa!: NATURA VINCENTE!

foto Gilan

di Gianni Lannes

Tesori insperati in un paese fantasma, segnato dall'abbandono di massa. Un fiore spontaneo che quando si schiude simboleggia l'abbraccio di tanti bambini. A Bussi Officine in Abruzzo, a meta' strada tra L'Aquila e Pescara, una microrchidea meravigliosa, anzi ben 21 esemplari di Orchis Italica, sono spuntati nel bel mezzo di un'area industriale ultracentenaria, dove approdo' nel secolo scorso la fabbrica chimica Dinamite Nobel. Insomma, flora piu' resistente dell'industria. Ieri, oggi, domani. Cosa e' mutato nel rapporto distruttivo con la Terra?

Orchis Italica (Bussi Officine, 29 aprile 2022)

Alfred Nobel, noto come l’ideatore dell’omonimo premio, fu anche e soprattutto l’inventore della dinamite. Nei primi anni Settanta dell’Ottocento, dopo aver incontrato varie difficoltà in molti Paesi del nord Europa, Nobel giunse in Italia per installare i suoi impianti di produzione di esplosivi. Più tardi la sua società “Dynamite Nobel” stabilì una fruttuosa joint venture con la Società Italiana Prodotti Esplodenti, dando vita alla SIPE Nobel S.p.A.

Bussi Officine - foto Gilan

La zona solcata dal fiume Tirino, un tempo era abitata da pastori, contadini e artigiani ceramisti, ormai estinti da un bel pezzo. Ma adesso, dopo piu' di un secolo di inquinamento, non si intravede anima viva in giro, dopo 100 anni e passa di sfruttamento operaio senza scrupoli padronali. Eppure nonostante le ferite Gaia non muore e manifesta il suo incredibile slancio vitale.

Lola Di Stefano

foto Gilan

Lola di Stefano, invece, fu un'eroica insegnante che sacrificò la sua vita a 34 anni, per salvare quella dei suoi piccoli alunni. Il 19 gennaio del 1954, nello stabilimento chimico della Società Montedison proprio a Bussi Officine, si verificò un grave incidente: la fuoriuscita di una nube di cloro, che investì il vicino abitato e la limitrofa scuola elementare. Questa giovane maestra allarmata dal pungente odore e dal suono delle sirene, si rese conto del pericolo che correvano i suoi scolari e li aiutò a mettersi in salvo. Lola, impegnata nel frenetico salvataggio dei suoi 60 alunni, non pensò a proteggere se stessa e rimase intossicata dalle esalazioni. L’avvelenamento da cloro la condusse alla morte il 29 gennaio 1954. A quel tempo fu insignita alla memoria con la medaglia d’oro al valore civile e in seguito le sono state intitolate la scuola di Bussi e una scuola primaria di Sulmona.

Bussi Officine (turbogas Edison) - foto Gilan

Bussi Officine - foto Gilan

Oggi, questo luogo dove insiste una minima produzione industriale, svetta la ciminiera della centrale turbogas della francese Edison. Qui, nel sottosuolo sono stati occultati dalla Montedison quantita' gigantesche di rifiuti pericolosi e prima ancora dalla Montecatini i residui della famigerata iprite, usata anche nei bombardamenti in Etiopia. Comunque, madre Natura non si arrende.

Bussi Officine: scuola elementare - foto Gilan

Ora la stazione ferroviaria appare un fantasma del passato, ma una volta la scuola elementare era aperta, la fornace pulsava e si udiva il suono dei treni e quello delle fabbriche. Le montagne ancora onnipresenti come i fiumi, cutodiscono le diverse storie che compongono i ricordi lontani che fluttuando si perdono nella nebbia del tempo passato.

Bussi Officine - stazione ferroviaria - foto Gilan

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Bussi Officine era la fucina di incontri tra persone provenienti da gran parte dello Stivale, accomunate dal lavoro produttivo, dalla vitalita' esuberante e dai sogni di futuro. Ecco un buon segno di speranza: nonostante il grave inquinamento inferto dall'uomo (non ancora bonificato), l'ambiente vive e ammanta di bellezza il degrado disumano.

Riferimenti:

Gianni Lannes, Bombe amare, Luigi Pellegrini editore, Cosenza, 2015.

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Abruzzo

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=iprite

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=tirino

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=cartignano