BIOGRAFIA

15.10.20

TAMPONI: FALSI POSITIVI!

Roma: autunno 2020

     

di Antonio Bassi

Sani e non malati. Non ci vuole un Nobel per capire che se una persona non ha i sintomi di una malattia, significa che non è malato, e che, in quanto sano, non ha la capacità di contagiare gli altri. Che se un tampone necessita di 38 amplificazioni per dare un risultato positivo al Sars Cov-2 (quando a marzo ne bastavano poche), significa che la quantità di RNA virale in quel tampone è talmente bassa che il virus non può né causare una malattia nell'ospite, né può essere contagioso. 

 

Il virologo televisivo Prof. Andrea Crisanti, che non esclude la necessità di un nuovo lockdown, dichiarava al Corriere, in un'intervista del 24 giugno 2020:

Quando mi vengono a dire che gli asintomatici non trasmettono l’infezione mi cadono le braccia. Ma allora, visto che i sintomatici sono sempre meno, qualcuno mi può spiegare da dove originano tutti questi nuovi contagi? Cadono dal cielo? E in ogni caso non si possono paragonare gli asintomatici riscontrati durante il picco a quelli di oggi, che potrebbero essere tali o per una bassa carica virale o perché nel frattempo hanno sviluppato gli anticorpi”.

Lo stesso mese, cinque giorni prima, il non-televisivo Prof. Giuseppe Remuzzi (direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e autore di una ricerca sui tamponi), in un'intervista sempre al Corriere, dichiarava:

l’Istituto superiore della Sanità e il governo devono rendersi conto di quanto e come è cambiata la situazione da quel 20 febbraio ormai lontano. E devono comunicare di conseguenza. Altrimenti, si contribuisce, magari in modo involontario, a diffondere paura ingiustificata. [...]  L’Iss e il governo devono qualificare le nuove positività, o consentire ai laboratori di farlo, spiegando alla gente che  una positività inferiore alle centomila copie non è contagiosa, quindi non ha senso stare a casa, isolare, così come non è più troppo utile fare dei tracciamenti che andavano bene all’inizio dell’epidemia”.

Anche il Prof. Rigoli, primario di microbiologia a Treviso e coordinatore dei 14 laboratori che effettuano i tamponi in Veneto, spiega in un'intervista a Libero del 10 ottobre 2020:

La verità è che in questo momento abbiamo tanti positivi e pochi malati. E tra i malati, a loro volta, sono pochi quelli in grado di trasmettere l'infezione.” E spiega che “da tempo, ormai, per individuare il virus in una persona siamo costretti a ricercarlo nei suoi pezzi più piccoli, che quasi sempre non sono più infettanti”. Le linee guida sui test sono imposte “Dall'Oms, dalle indicazioni delle società scientifiche e dai produttori degli strumenti che consentono di trovare il virus. La comunità scientifica deve rivedere le regole, altrimenti è il caos”. 

Per rispondere al Prof. Crisanti, dunque, i nuovi positivi originano dai test, in cui si effettua un numero tale di amplificazioni da qualificare positivo anche chi non è dichiarabile come tale pur essendolo (in virtù di una carica virale troppo bassa), o chi ha ancora in circolo “pezzi” del virus contratto mesi prima e ora morto. Non ci vuole un Nobel per capire che se una persona non ha i sintomi di una malattia, significa che non è malato, e che, in quanto sano, non ha la capacità di contagiare gli altri. Che se un tampone necessita di 38 amplificazioni per dare un risultato positivo al Sars Cov-2 (quando a marzo ne bastavano poche), significa che la quantità di RNA virale in quel tampone è talmente bassa che il virus non può né causare una malattia nell'ospite, né può essere contagioso.

Come è possibile che, in presenza di conoscenze cosí precise sul problema dei tamponi e dei test (che potrebbero rilevare un numero altissimo di falsi positivi, tutti non contagiosi, su cui viene costruita una situazione sanitaria grave e vengono minacciati nuovi lockdown), i virologi televisivi, con la complicità dei giornalisti, continuino a terrorizzare le persone con dichiarazioni che non corrispondono alla realtà della situazione sanitaria attuale? Come è possibile che l'OMS, le ditte produttrici dei tamponi e l'ISS non modifichino le direttive sulle amplificazioni, onde eliminare i casi di potenziali falsi positivi e poter individuare solo le (pochissime) persone eventualmente positive e contagiose? Evidentemente, fa comodo che si continui a credere che il virus sia ancora un grave problema. Questa è l'unica spiegazione possibile, altrimenti dovremmo credere che siamo nelle mani di incompetenti in buona fede.


Riferimenti:


https://www.corriere.it/cronache/20_giugno_24/crisanti-asintomatici-non-diffondono-virus-mi-cadono-braccia-ee140a8e-b653-11ea-9dea-5ac3c9ec7c08.shtml?refresh_ce



https://www.corriere.it/cronache/20_giugno_19/coronavirus-remuzzi-nuovi-positivi-non-sono-contagiosi-stop-paura-bf24c59c-b199-11ea-842e-6a88f68d3e0a.shtml?refresh_ce



https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/24838529/coronavirus-tanti-positivi-pochi-contagiosi-svolta-carica-virale.html



https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/06/22/news/coronavirus_san_matteo_di_pavia_studio_debolmente_positivi-259906081/

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