BIOGRAFIA

5.9.20

TOTALITARISMO VIRALE!



di Gianni Lannes


Imporre l'obbedienza all'autorità. Basta iniettare la paura a grandi dosi per provocare angoscia collettiva e paranoia globale. È in atto una regressione individuale su scala sociale. La moderna tecnologia sta alterando l'umanità. Una pandemia consente il controllo della popolazione che in altre circostanze non sarebbe mai consentito in uno Stato di diritto. I meccanismi di assoggettamento - complice l'ignoranza - sono collaudati da tempo memorabile: per schiavizzare le persone è sufficiente spaventarle a dovere. Chi detiene il potere economico e finanziario ha implementato la sorveglianza elettronica per controllare e manipolare il comportamento degli individui. Loro sapevano da tempo.

Infatti, dopo il clan Rockefeller che nel 2010 elaborò un dettagliato rapporto dove si descriveva la società autoritaria post-pandemia attuale e nel 2013 realizzò un esperimento a Roma, nonché la simulazione finanziata da Bill Gates che prevedeva casualmente lo scoppio di una pandemia nel 2019, c'è anche la Commissione europea (come avevo già documentato mesi fa). In un documento ufficiale risalente al maggio dell'anno passato, l’organo esecutivo di Bruxelles approntava un piano di azione, al fine di giungere ad una vaccinazione di massa su scala europea. I burocrati eterodiretti di Bruxelles commissionavano la realizzazione di un vaccino un anno prima della (falsa) pandemia. Questo piano è predisposto per fronteggiare un'emergenza pandemica che avrebbe potuto manifestarsi nell’immediato futuro. A pagina 9 del documento infatti si dice che occorre «esplorare le possibilità di un approvvigionamento unitario di vaccini e antitossine da essere usati in casi di pandemie e epidemie inaspettate».

Nella scheda di riferimento viene citato un protocollo di adesione UE, sottoscritto il 15 marzo 2019, relativo ad un'imminente pandemia e si commissiona così lo sviluppo di un vaccino ad una ditta farmaceutica. Nella sezione concernente i tempi di produzione del vaccino, si legge: «Per la produzione di un vaccino pandemico, i produttori sono dipendenti dalla reperibilità del ceppo del virus. Il ceppo del virus sarà fornito dall’OMS e dai suoi laboratori di riferimento. Una volta che i produttori avranno ricevuto questo materiale, il ceppo del virus deve essere reso adattabile per il processo produttivo a questo adattamento potrà impiegare dalle 4 alle 6 settimane, a seconda delle caratteristiche del ceppo virale. Se l’OMS dichiara una pandemia, si può pensare che i produttori avranno già ricevuto il necessario ceppo virale. Il tempo per realizzare questo vaccino pandemico sarà di approssimativamente di 12-14 settimane». Non solo l’UE stava prendendo in considerazione una situazione pandemica che sarebbe scoppiata effettivamente nei mesi successivi, ma si dichiarava già sicura che il ceppo del virus che il ceppo dell’agente virale sarebbe stato fornito dall’OMS. Ma come facevano a sapere che l’OMS lo avrebbe messo a disposizione? I produttori avrebbero avuto già a disposizione il ceppo virale per produrre un vaccino prima dell’ufficializzazione della pandemia. A gennaio 2020, infatti le multinazionali del ramo erano già al lavoro per sviluppare un vaccino, quando a Davos era stato annunciato che a coordinare gli sforzi delle industrie del farmaco sarebbe stata CEPI, l’alleanza per l’immunizzazione finanziata pesantemente da Bill Gates e dallo stesso forum di Davos.

Sembra che l'UE Bruxelles già sapesse alla perfezione tutti gli sviluppi successivi che avrebbe poi preso questa crisi pilotata. Sono stati così “lungimiranti” infatti che si sono mossi con un anno di anticipo per affidare la produzione di un vaccino contro questa pandemia influenzale alla casa farmaceutica Seqirus che ha anche recentemente aperto una sua rappresentanza in Italia. Seqirus appartiene all’australiana CSL Laboratories. La CSL ha avuto già in passato delle collaborazioni con Bill Gates. Tra le soluzioni proposte dai funzionari dell'UE per la pandemia, non c’è ovviamente solo il vaccino. Non a caso viene considerata anche la possibilità di costituire un sistema di immunizzazione elettronica, vale a dire un archivio digitale consultabile in tempo reale dalle autorità per verificare la diffusione dell’immunizzazione. Un progetto simile è stato sviluppato, singolare coincidenza, proprio da Bill Gates e dal clan Rockefeller. Essi, infatti, sono tra i principali finanziatori dell’iniziativa ID2020: un progetto di realizzazione dell’identità digitale, ossia la possibilità di identificare una persona attraverso l’inserimento di un microchip sottopelle. Nel dispositivo sarebbe possibile verificare anche se quella persona ha ricevuto un vaccino o persino attraverso di esso praticare la sua somministrazione.


Riferimenti:


https://www.nommeraadio.ee/meedia/pdf/RRS/Rockefeller%20Foundation.pdf



https://ec.europa.eu/health/sites/health/files/vaccination/docs/2019-2022_roadmap_en.pdf


https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus

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