BIOGRAFIA

25.9.20

ITALIA CASTRATA!

 


di Gianni Lannes


Dopo la censura piomba la castrazione culturale che sigilla il declino tricolore. Nell'ex giardino d'Europa al peggio sembra non esserci mai fine, mentre la fobia virale distrae la massa popolare. Ecco cosa propaganda e propina all'opinione pubblica tale Dario Franceschini del partito democratico: «La ratifica della convenzione di Faro segna un momento fondamentale per il nostro ordinamento che riconosce, finalmente, il patrimonio culturale come fattore cruciale per la crescita sostenibile, lo sviluppo umano e la qualità della vita e introduce il diritto al patrimonio culturale».

L'articolo 4, comma c, della predetta convenzione del Consiglio d'Europa, però smentisce alla lettera il ministro pro tempore:

«l’esercizio del diritto all’eredità culturale può essere soggetto soltanto a quelle limitazioni che sono necessarie in una società democratica, per la protezione dell’interesse pubblico e degli altrui diritti e libertà».

Quale indipendenza, sovranità e cultura? Insomma, limitare e censurare la fruizione del nostro patrimonio artistico e culturale per non offendere altre culture. È questo, appunto, uno dei provvedimenti previsti dalla convenzione di Faro, approvata due giorni fa dalla Camera dei deputati con i 237 voti favorevoli della maggioranza grulpiddina,119 contrari e 57 astenuti. Il rispetto delle identità altrui non può comportare l'umiliazione della propria, annichilendo la propria storia. Questa convenzione al ribasso è stata ratificata da una ventina di Paesi, oltre all’Italia: Armenia, Austria, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Finlandia, Georgia, Lettonia, Lussemburgo, Montenegro, Norvegia, Portogallo, Moldova, Serbia, Slovacchia, Slovenia, ex Repubblica Jugoslavia di Macedonia, Ucraina e Ungheria. Francia, Germania, Regno Unito e Russia, invece, non l’hanno ratificata né sottoscritta.

Essa introduce il pericoloso concetto della necessità di porre limitazioni alla fruizione del nostro patrimonio artistico e culturale per non offendere culture altrui. Quello di censurare il patrimonio artistico nello Stivale (le statue, ad esempio) non è purtroppo un vizio nuovo dei politicanti italidioti al governo. Come dimenticare, infatti, la pensata di coprire con dei teli alcune statue di nudi dei Musei Capitolini in occasione della visita in Italia 4 anni fa - per incontrare l’allora primo ministro Matteo Renzi - del presidente dell'Iran Hassan Rohani. Inoltre, in caso di “turbamento” dovuto a un particolare monumento, la convenzione di Faro prevede l’avvio addirittura di una procedura di conciliazione e mediazione.  Perché rinunciare ai propri valori?



Riferimenti:


https://agcult.it/a/24827/2020-09-23/convenzione-di-faro-franceschini-bene-ratifica-testo-lungimirante-che-rafforza-tutela


http://www.musei.beniculturali.it/wp-content/uploads/2016/01/Convenzione-di-Faro.pdf


https://www.panorama.it/news/rohani-a-roma-polemica-in-tutto-il-mondo-per-le-statue-coperte


https://www.avvenire.it/attualita/pagine/polemica-su-statue-coperte


https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2016/01/25/rohani-a-romacoperte-alcune-statue-di-nudi-musei-capitolini_aee03593-589b-427c-bf2e-6e1ee69e2845.html

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