foto Gilan |
di
Gianni Lannes
Dai
colori al grigiore, dal calore all'ansia da prestazione, dall'umanità
alla macchina, dalla generosità spontanea ai progetti fasulli targati "pon", dove girano tanti soldoni facili. In
un tempo non lontano, quando le emozioni sgorgavano con le stagioni, la scuola in Italia iniziava il primo ottobre.
24 ore di lezione (piene) per sei giorni alla settimana. Poi subentrò
il progressismo e la scuola smarrì innanzitutto il suo compito
cognitivo. Peraltro, la cosiddetta "didattica a distanza" (che nulla ha da spartire con la didattica) ha consentito a numerose aziende private - in barba al diritto alla riservatezza dei dati personali - mediante le piattaforme elettroniche, di schedare in un solo colpo minori e genitori.
La scuola (quella autentica) è dove si ascolta, si
osserva, si riflette, si sperimenta in prima persona. La tecnologia è
importante ma dipende dall'uso, prima bisogna imparare a leggere
immergendosi nei libri e a scrivere impugnando una penna. La
semplicità esalta la fantasia e la creatività ingegnosa. Il tempo
del gioco è la risorsa più preziosa per forgiare esseri umani dal
senso critico e non automi telecomandati. Tanta pedagogia e ben poca economia, etica più che tecnologia. Non distanza ma vicinanza e abbraccio.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=scuola
Istruire significa trasmettere contenuti culturali per via
intellettuale. Educare, invece, vuol dire curare la dimensione
emotiva, sentimentale e spirituale. Questa fusione calda è stata
soppiantata dalla tecnocrazia, dalla burocrazia, dalla tecnologia,
addirittura dal culto del calcolo che impronta la società odierna
fin dalle fondamenta. In tal modo l'istituto educativo si è
trasformato in un'agenzia di intrattenimento. Infine, nella stagione
virale - bandite le relazioni umane ed il contatto sociale - questa
scuola al ribasso è entrata nelle famiglie attraverso un mero
schermo. Chi
comanda vuole e pretende una generazione di analfabeti totali, non
solo funzionali, senza alcun spirito critico o di ribellione.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=scuola