BIOGRAFIA

21.5.20

NIENTE AUTOPSIE: ORDINE DI STATO PER NASCONDERE LA VERITA'!




Circolare ministero Salute 8 aprile 2020


di Gianni Lannes

Strage di Stato? Ma quale coronavirus: morti a causa della cura propinata dallo Stato. Il governo grulpiddino coadiuvato oggettivamente dal capo pro tempore dello Stato, tale Mattarella, ha occultato la verità al “popolo sovrano”. Ne avevo scritto 40 giorni fa, quando ho scoperto che l'8 aprile 2020 il ministro della Salute, con una circolare a firma del direttore generale Claudio D'Amario, ha nei fatti “vietato” le autopsie sui morti, a prescindere dal virus Sars CoV 2 e dalla malattia Covid-19, confusa da Mattarella, Conte, Speranza, Lamorgese e Bonafede negli atti in Gazzetta Ufficiale. (decreti legge, dpcm, ordinanze, e così via).


Perché il dicastero di Roberto Speranza ha sconsigliato vivamente gli accertamenti autoptici, se sono a rigor di logica, l'unico modo per accertare le cause di morte? Perché il governo del Conte bis ha mescolato in un unico calderone tutti i morti, facendoli passare per trapassati a causa del Covid-19 quando in realtà, non è assolutamente vero? Perché l'inquilino del Quirinale Mattarella ha avallato questa menzogna di Stato e consentito gli arresti domiciliari della popolazione italiana? Per quale ragione l'avvocato Mattarella non viene posto in stato d'accusa dal Parlamento, in virtù dell'articolo 90 della Costituzione repubblicana italiana? Perché i mass media in Italia, a partire dai rotocalchi la repubblica, l'espresso, corsera e dalla Rai, hanno alimentato tante bugie sul nuovo coronavirus?

Come mai, se la Società italiana di Anatomia patologica, in un documento diramato il 22 marzo, raccomandava di effettuare le autopsie, mentre al contrario, il ministero della Salute, mediante la Circolare datata 8 Aprile 2020, indicava di non procedere all’esecuzione di tali riscontri diagnostici?


Nel documento del 22 marzo 2020 di COMLAS (Società Scientifica dei Medici Legali delle Aziende Sanitarie del Servizio Sanitario Nazionale) e SIAPEC-IAP (Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica) a pagina 5 è scritto testualmente:

«Il presente documento è principalmente rivolto al personale in servizio presso le Strutture obitoriali (anatomo-patologi, medici legali, coordinatori infermieristici, tecnici di sala settoria, medici assistenti in formazione specialistica, nonché personale ausiliario, amministrativo e di vigilanza) e deve essere applicato ad ogni decesso da COVID-19, sia esso sospetto, probabile o confermato».

Ancora a pagina 13 si legge alla lettera:

«Qualora all’esito della valutazione preliminare si ritenga che un decesso possa essere dovuto a COVID-19, i successivi accertamenti devono essere orientati alla conferma della diagnosi e alla precisa definizione del ruolo dell’infezione da SARS-CoV-2 nel determinismo della morte (studio di eventuali condizioni preesistenti e comorbidità in grado di caratterizzare una condizione di fragilità del soggetto)».

Nonostante queste specifiche e chiare indicazioni degli anatomopatologi, il ministero della Salute, nella Circolare datata 8 aprile 2020 (Oggetto: Indicazioni emergenziali connesse ad epidemia COVID-19 riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione), a pagina 3 indica espressamente: 
 
«Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di Covid-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio».

E con riferimento ad un eventuale interesse e intervento della magistratura a pagina 4 precisa: 
 
«L’Autorità Giudiziaria potrà valutare, nella propria autonomia, la possibilità di limitare l’accertamento alla sola ispezione esterna del cadavere in tutti i casi in cui l’autopsia non sia strettamente necessaria. Analogamente le Direzioni sanitarie di ciascuna regione daranno indicazioni finalizzate a limitare l’esecuzione dei riscontri diagnostici ai soli casi volti alla diagnosi di causa del decesso, limitando allo stretto necessario quelli da eseguire per motivi di studio e approfondimento».

Perché evitare il ricorso all’esame fondamentale che consente di scoprire le reali cause di un decesso? Non è per niente un dettaglio trascurabile dinanzi a un grande numero di morti causate da una malattia che non si conosceva ancora bene. Quanta gente si sarebbe potuta salvare se i corpi dei poveri defunti non fossero stati fulmineamente inceneriti? 




E perché la magistratura non ha ordinato le autopsie, anzi, come nel caso documentato del Procuratore capo di Milano - tale Francesco Greco - le ha addirittura vietate? Eppure in base all'articolo 112 della Costituzione italiana,«Il pm ha l'obbligo di esercitare l'azione penale». Il CSM ne sa qualcosa dell'anomalo atteggiamento del giudice Greco?

Comunque quando, nonostante il monito della circolare ministeriale, qualche medico ha iniziato ad effettuare delle autopsie, è emerso che la causa della morte non era polmonite interstiziale, ma l’insorgenza di trombi, per cui la ventilazione a cui si era spasmodicamente ricorsi nei reparti di terapia intensiva fino a quel momento non era la terapia adatta, ma anzi controindicata, e invece si poteva agire più efficacemente contro il virus con farmaci come l’eparina. 


La scoperta è stata subito bollata dal televirologo prezzolato della domenica, al secolo Roberto Burioni (con annesso conflitto di interesse economico e svariate bocciature a cattedre universitarie) come fake news. Tuttavia, qualche giorno dopo l’Agenzia italiana per il farmaco ha autorizzato uno studio sull’uso dell’anticoagulante ammettendo 300 pazienti alla sperimentazione coordinata dal Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Inoltre, uno studio dei medici dell‘ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo - che hanno eseguito le autopsie - hanno riscontrato le conseguenze letali causate dall’insorgenza di trombi. 
In sostanza, grazie a queste autopsie si è rilevato che più pazienti sono deceduti a causa di trombosi e la teoria più credibile collegata a questa scoperta è che il virus attacchi alcuni recettori che si trovano proprio lungo i vasi sanguigni, da qui la scelta di utilizzare l’eparina. Inoltre, anche grazie alla sperimentazione del plasma iperimmune, avviata dai medici del S. Matteo di Pavia e del Carlo Poma di Mantova e ora seguita da molti altri centri ospedalieri, l’epidemia è diventata gestibile e sotto controllo, tanto che le terapie intensive si sono svuotate e ormai non ci sono più pazienti gravi. Ne consegue che la cosiddetta “cura” istituzionale da protocollo ha ucciso tantissime persone, che potevano salvarsi. Il capo dello Stato, il governo grulpiddino e tutte le autorità hanno offerto una prova esemplare: non rispettano né i vivi e neppure i morti, alimentando la paura nel corpo sociale con un sacco di menzogne a buon mercato. C'è un giudice almeno a Berlino?




Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus%2Bstrage 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=autopsie

https://www.siapec.it/public/uploads/archiviodocumenti/PRD%20COVID-19-9%20rev001%20010420.pdf

http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=73832&parte=1%20&serie=null

https://www.youtube.com/watch?v=4pGEVzZh-e0 


https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/03/30/news/coronavirus_milano_ospedale_sacco_stop_autopsie-252690297/

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