BIOGRAFIA

31.5.20

ESSERE UMANI: IL RINASCIMENTO!


foto IS


di Gianni Lannes

È tempo di un nuovo Rinascimento, di progresso etico, ma non di separare i bambini ed allontanarli tra loro. In qualità di essere umano, genitore e padre, cittadino italiano e del mondo, abitante e ospite di madre Terra, esigo in virtù dei diritti sanciti dalla Costituzione repubblicana italiana, che si torni quanto prima, all'attività educativa e formativa a scuola, in aule sicure che non cadono a pezzi, provviste dell'occorrente per la didattica, in presenza fisica del corpo docente, senza lezioni a distanza, senza separazioni delle classi già formate, senza distanziamento sociale, senza mascherine al viso, braccialetti elettronici o altre forme di ostacolo alla socialità e al contatto umano e fisico tra compagni e compagne di classe, senza vincoli sanitari o ricatti di profilassi coercitiva e discriminatoria, senza imposizioni o sottomissioni, tutte misure lesive del principio del consenso libero e informato, nonché del principio di proporzionalità, ma soprattutto della libertà. Gli insegnanti hanno fatto quello che hanno potuto in questa emegenza inventata a tavolino, per una falsa pandemia. Anche i genitori hanno fatto ciò che hanno potuto. I bambini e i ragazzi, però, hanno potuto di più: hanno sopportato l'impossibile. Più di tutto: è impossibile vivere in una società dove non si può più respirare, se non con la mascherina di Carnevale. Se la scuola è maestra di vita, allora la vita non si puo infilare dentro la scatoletta di un computer per tenerla in catene. Si può mai imprigionare il mare o il cielo?

foto Gilan

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Non esiste didattica a distanza, esiste piuttosto il distanziamento la lontananza, l'isolamento, la fatica e lo stress dal seguire pseudo-lezioni al computer e tanta nostalgia della scuola, quella vera fatta di maestre e professori, amici, esperienza, creatività, sorrisi, abbracci e fantasie, arrabbiature, litigi, giochi, risate, battute, vita vissuta insieme.

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I nostri figli hanno bisogno di guardare negli occhi i propri insegnanti quando gli parlano. Hanno bisogno di poter alzare la mano e di essere visti. Hanno il diritto di porre domande ad una persona e non a uno schermo. Hanno bisogni di sentire calore umano quando vengono corretti in errore, sollecitati a migliorare. Hanno bisogno di contatto, vicinanza, conforto, stimolo, voci autentiche e non filtrate da una macchina. Hanno bisogno dei loro amici, della loro classe, di giocare, confrontarsi, sbagliare, imparare, cadere e rialzarsi. Hanno bisogno di continuare a cantare insieme agli altri, di suonare nell'orchestra di classe, di nutrirsi di bellezza, di armonia, arte, poesia, pittura, amore, umanità. I nostri bambini, i nostri ragazzi, i nostri giovani, uomini e donne sono i semi e i germogli del futuro. A loro dobbiamo donare il meglio, a loro bisogna assicurare il meglio, perché a loro spetta il compito di portare avanti la nostra società. A loro dobbiamo regalare quanto di meglio l'umanità ha sviluppato fino ad oggi, in termini culturali, sociali, etici ed emozionali, il meglio e non il peggio.
Se si continua ad anteporre l'interesse economico e il potere del dominio sull'essere umano, questa società perirà inesorabilmente. Potremo essere perfettamente sostituiti dalla tecnica, dall'intelligenza artificiale, dalla robotica, ma sarà un allontanamento definitivo dall'umanità. Così, non saremo più capaci di amare, provare emozioni, godere della bellezza e dei colori della vita.

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L'ignoranza a certi livelli istituzionali non è ammessa. Le autorità - di qualsiasi ordine e grado - sono tenute a conoscere le tappe di sviluppo dell'età evolutiva e gli effetti dannosi della tecnologia su individui in crescita e formazione sul piano neurologico, cognitivo, fisico, psichico e sociale. Gli arresti domiciliari hanno indubbiamente recato un gravissimo danno, soprattutto ai più piccini.

Chi comanda a qualsiasi livello è tenuto a conoscere la reale o presunta utilità dei cosiddetti “presidi sanitari”, che si vogliono imporre a tutti i costi, addirittura anche ai bambini. Esiste una copiosa documentazione scientifica che attesta la totale inutilità e per di più il danno che le mascherine arrecano a tutti, in particolare ai pargoli. Lo scambio gassoso nei capillari - per chi non lo sapesse - serve ad assorbire ossigeno ed espellere anidride carbonica, poiché alle nostre cellule serve ossigeno per funzionare e nn il contrario, ossia gli scarti della respirazione.

Il distanziamento sociale per i bambini è una misura ipoteticamente preventiva per un altrettanto ipotetico ed assai remoto contagio, in netta opposizione con la nostra natura intrinseca degli esseri umani, mammiferi per i quali il contatto, l'empatia, è fondamentale nello sviluppo fisico, psichico, cognitivo, emozionale e spirituale.

Un'imposizione di tale portata distruttiva sull'essere umano che si è appena affacciato alla vita, da parte del governo tricolore, dovrebbe avere almeno un minimo fondamento scientifico, senza alcuna possibilità di confutazione. Non esiste a tutt'oggi un solo studio scientifico che dimostri, appunto, che i bimbi siano portatori asintomatici del nuovo coronavirus (Sars CoV2), che possono contagiarsi a vicenda e contagiare il prossimo. Esistono invece risultanze scientifiche che attestano esattamente il contrario. Ciò è sufficiente per sostenere alla luce dei fatti,tali misure coercitive, assolutamente inaccettabili, partorite da menti confuse e per questo, senza ombra di dubbio, assai pericolose.

Tutti sono tenuti alla verità e non una mistificazione della realtà, funzionale ad avallare scelte disumanizzanti, finalizzate all'interesse di pochi a scapito di molti, per instaurare un nuovo ordine mondiale, dittatoriale.

La libertà va salvaguardata e la vita va onorata. I bambini non sono oggetti, bensì soggetti, portatori di diritti universali. Senza l'infanzia, l'umanità non ha futuro.


Riferimenti:

Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012. 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus 

https://www.oggiscuola.com/web/2020/05/30/il-virologo-silvestri-aprite-le-scuole-i-bambini-si-ammalano-poco-e-non-trasmettono-linfezione/