BIOGRAFIA

11.4.20

ARRESTI DOMICILIARI PROROGATI DA CONTE AL 3 MAGGIO 2020



di Gianni Lannes


Il virus "COVID-19" non esiste, semmai è stato denominato Sars CoV-2. Fa un certo effetto trovare questa confusione terminologica di livello istituzionale, ovvero degli attuali vertici dello Stato italiano, addirittura in provedimenti (fuorilegge) che reprimono la libertà del "popolo sovrano", senza una validazione scientifica di carattere epidemiologico.  Il presidente del consiglio dei ministri mente e pure spudoratamente. Incubo infinito: strategia fallimentare. Il governo italiano arresta 60 milioni di cittadine e cittadini, inclusi neonati, bambini e ragazzini senza processo, ma non il cosiddetto "virus". Prigionieri di un folle dichiaratosi "non competente", telecomandato dall'estero che indebolisce la nazione? In concreto, l'ineletto "avvocato del popolo" ha anche cancellato d'ufficio la celebrazione della Santa Pasqua e nessun prelato ha fiatato. Dov'è Papa Bergoglio? Il governo eterodiretto del Conte bis ha liberato dalle patria galere oltre 6 mila delinquenti conclamati, ed al contempo ha prorogato per l'intera popolazione italiana gli arresti domiciliari - spacciati per quarantena sanitaria - che perdurano dal 10 marzo 2020, fino al 3 maggio prossimo. I padroni del vapore e i loro fantocci tricolore mandano in onda lo stillicidio della libertà.


La quarantena è scaduta il 24 marzo 2020. Il Regolamento sanitario internazionale non mente spudoratamente come i politicanti italopitechi. Peraltro, l'incubazione del nuovo coronavisus - secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità - è al massimo di 14 giorni.

«Proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio, una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche» ha dichiarato il primo ministro pro tempore Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi il 10 aprile 2020, annunciando il nuovo dpcm, palesemente illegittimo ed anch'esso incostituzionale. Uno sgangherato provvedimento amministrativo, non può limitare alcun diritto costituzionale.


 

L'articolo 16 della Costituzione repubblicana italiana è inequivocabile:

«Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche...».
   
Non è tutto. «Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 le misure di cui all’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 sono estese all’intero territorio nazionale. Sull’intero territorio nazionale è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico» recita l'articolo 1 del decreto legge 25 marzo 2020, numero 19.


I governanti italiani seguitano a confondere il virus con la malattia. Analfabetismo funzionale e negligenza? Peggio, a livello istituzionale. Il Gruppo di Studio sul Coronavirus (CSG), espressione del Comitato internazionale per la tassonomia dei virus (International Committee on Taxonomy of Viruses) ha classificato ufficialmente con il nome di “SARS-CoV-2” il virus responsabile dei casi di COVID-19 (Corona Virus Disease). Il CSG - responsabile di definire la classificazione ufficiale dei virus e la tassonomia della famiglia dei Coronaviridae - dopo aver valutato la novità del patogeno umano e sulla base della filogenesi, della tassonomia e della pratica consolidata, ha associato formalmente questo virus con il coronavirus che causa la sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoVs, Severe acute respiratory syndrome coronaviruses) classificandolo, appunto, come Severe acute respiratory syndrome coronavirus 2 (SARS-CoV-2).

Alla prova dei fatti, l'esecutivo grulpiddino non rispetta le regole democratiche, grazie anche ad un'opposizione dormiente e inconsistente, con l'avallo del capo dello Stato che ha emanato il suddetto decreto legge 25 marzo 2020, numero 19, annunciato da un comunicato stampa della presidenza del consiglio dei ministri (datato 24 marzo 2020), con la firma appunto di Sergio Mattarella, Giuseppe Conte e dei ministri Speranza, Bonafede e Gualtieri. Eppure l'articolo 77 della Costituzione Repubblicana parla chiaro:

«Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni. I decreti perdono efficacia sin dall'inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione».

C'è un giudice almeno a Berlino per arrestare il governo italiano, responsabile dei predetti abusi di potere?


Riferimenti: