di
Gianni Lannes
«Le
confermo che al momento l'ISS sta analizzando i dati di tutti i
deceduti COVID positivi nel paese... Non sono al momento disponibili
criteri certi per etichettare i decessi come causati da Coronavirus»
mi ha testualmente riferito - via posta elettronica - ieri 24 marzo
2020, il dottor Graziano Onder, responsabile dell'Istituto Superiore
di Sanità, incaricato di analizzare la situazione. Ma allora, perché autorità
e mass media lasciano ad intendere che tutti i i morti siano stati
causati unicamente ed esclusivamente dal nuovo coronavirus?
L'origine
del virus non è chiara, anche se alcuni studiosi ritengono che sia
di natura zoonotica, ovvero dovuta a una trasmissione dagli animali
all'essere umano. A tutt'oggi, però, non è stato ancora possibile
identificare con certezza assoluta il serbatoio animale del virus (la
specie in cui il virus si è originariamente sviluppato) né l'ospite
intermedio che ha consentito all'agente infettivo di passare dal suo
ospite naturale all'uomo. Più recentemente la comunità scientifica
divisa in fazioni, spesso sul libro paga di qualche multinazionale
del crimine, ha ipotizzato che l'infezione possa essersi sviluppata
in Cina nel mese di ottobre-novembre 2019, in soggetti che non
avevano frequentato il mercato di Wuhan, mettendo in discussione la
precedente teoria, avvalorata dalla rivista Nature (sovvenzionata da
Pig Pharma). La terza teoria è quella relativa invece all'invenzione
in laboratorio del covid-19 al fine di testarlo sull'ignara umanità,
realizzando anche tanti profitti (alla voce banca mondiale e soci).
Una cosa è certa dal punto di vista scientifico: per il nuovo
coronavirus il serbatoio ed il vettore non sono ancora noti.
Peraltro, il covid-19 presenta un tasso di mortalità cinque volte
inferiore rispetto alla SARS. Ciononostante, l'ultimo agente virale
in circolazione ha superato la SARS per numero di individui
infettati. Quanto al numero effettivo delle vittime, nulla è dato
sapere ufficialmente, alla luce dei fatti e non delle mere congetture, a meno di non prendere per oro colato le sgangherate burionate italidiote.
Va
in onda la fabbrica del falso: il vero scoop è oggi dire la
verità. La menzogna è la protagonista assoluta della politica
contemporanea sulla scena mondiale. Una volta le verità indicibili
del potere erano coperte dal segreto di Stato. Oggi il silenzio e il
segreto sono armi spuntate, che qualche raro giornalista
investigativo può però svelare. Perciò la verità inconfessabile
deve essere occultata o neutralizzata in altro modo. Quindi si
propinano all’opinione pubblica versioni di comodo dei fatti,
mescolando insieme infinite menzogne e mezza verità, inquinando
l’argomento, etichettandolo come folle o “complottista”.
Il
terreno su cui si combatte la guerra contro la verità imbarazzante
per i governi telecomandati dal complesso militar-industriale ormai
soggiogato dalla finanza speculativa, è quello del linguaggio. Il
potere delle parole è decisivo per la costruzione e il
consolidamento del consenso. Esistono, non a caso, luoghi comuni e
parole-chiave. Esse presuppongono che la realtà debba essere
occultata. Comprendere significa “prendere assieme”, ovvero
“considerare un evento nel suo contesto”. Tutta questa
messinscena serve a qualcos'altro. È ciò che non vediamo o non
sappiamo ancora, il nodo fondamentale della situazione.
Oggi
la verità non viene occultata interamente., basta cambiarle i
connotati. In questo caso lo strumento più diffuso è l’eufemismo,
espressione di una delle malattie politico-morali più diffuse
attualmente: l’ipocrisia. Gran parte degli eufemismi comporta una
semplice riformulazione tranquillizzante e rassicurante attraverso la
quale il fenomeno viene addomesticato e reso apparentemente innocuo,
ossia non più in grado di suscitare reazioni ostili, ossia
indignazione e protesta. Non a caso, viene usata la classica finestra
di Overton: abituare gradualmente a cambiamenti impensabili, ma
soprattutto inaccettabili la popolazione. È ciò che ha combinato
l'eterodiretto primo ministro pro tempore Giuseppe Conte, espressione
dei grulpiddini, mediante la maldestra imposizione di decreti
(provvedimenti amministrativi) che non hanno forza di legge.
È fin troppo evidente, allora, l’importanza che assume il dominio del
linguaggio. Il nuovo approccio eugenetico al controllo sociale non
consiste tanto nel controllo di ciò che pensiamo, bensì nel
controllo di ciò a cui pensiamo. La verità messa in scena ha il suo
doppio necessario nella verità rimossa. In alcuni casi essa non è
necessaria. La verità può essere semplicemente ignorata: quando
l’informazione mediatica si riduce a intrattenimento,
chiacchiericcio, quando l’agenda politica getta sul proscenio lo
spauracchio di un agente virale, ricacciando indietro i cruciali
problemi ambientali, sociali, economici. Con questa mossa la gente
pensa ad altro entre le autorità iniettano nel corpo sociale dosi
mastodontiche di paura. Le persone hanno smesso di guardare alla
realtà sociale con occhi critici e avanzano a testa china.
Il
campionario delle bugie e dei silenzi che circondano la cosiddetta
pandemia è impressionante. Non abbiamo a che fare con una singola
menzogna o serie di menzogne. Siamo dinanzi a una strategia
complessa, a un’autentica politica istituzionale della menzogna di
Stati, multinazionali, università e centri di ricerca cooptati,
nonché dei soliti esperti. Su ognuno di questi aspetti esistono alla
portata di tutti, cioè di chi vuol vedere e capire, ormai prove e
testimonianze addirittura sovrabbondanti.
Chi
e come ha messo in scena le menzogne che circondano il nuovo
coronavirus? A chi giova? In apparenza lo schema è lineare: il regista è
rappresentato da interessi economici ed eugenetici. L’attore
apparentemente principale è la politica ammaestrata, mentre lo
strumento la disinformazione pilotata dei mass media. La cosiddetta
informazione è attualmente l’amplificatore dell’ideologia
dominante. Essa si basa sui luoghi comuni e sui cliché dominanti,
sulle metafore influenti. Questo insieme di luoghi comuni, di cliché
e frasi fatte, di pregiudizi e metafore rappresentano le griglie
concettuali entro cui si collocano le singole informazioni di cui
ogni individuo viene in possesso. Sono queste cornici che strutturano
l’esperienza umana. E sovente, quando i fatti non si adattano a
questi schemi, sono questi ultimi a prevalere e i fatti vengono
ignorati. Schemi falsi di lettura della realtà hanno conseguenze
durature dell’affermare cose non vere su un singolo avvenimento. Un
punto di vista sbagliato non si cambia con la stessa facilità con
cui si individua la falsità di un singolo fatto; inoltre, un punto
di vista errato fa intravedere una serie di fatti e di eventi in modo
distorto.
Comunque, il peggio deve ancora arrivare. Il semiologo Eco si riferiva agli “imbecilli della rete che intasano le autostrade della comunicazione globale con bugie, falsificazioni e complotti”. Ma la realtà è davvero così riduttiva essendo per antonomasia una costruzione sociale? Le fake news sono una meno nobile crociata contro il dissenso, per mettere a tacere chi rivela i complotti in atto (non chi li ordisce dietro le quinte), a danno dell'ignara popolazione o dell'umanità. Una caccia alle streghe lanciata però dalla stanza dei bottoncini, si accusa l’avversario del momento - sia esso il populismo mediatico, la controinformazione o la saggistica non allineate ai padroni del vapore - di macchiarsi di un crimine, la menzogna sistematica, di cui è proprio l’establishment ad essere inarrivabile maestro. Per dirla con Jung, senza scomodare Weber o Luhmann: “è il Potere che proietta sugli altri l’ombra di sé”.
Comunque, il peggio deve ancora arrivare. Il semiologo Eco si riferiva agli “imbecilli della rete che intasano le autostrade della comunicazione globale con bugie, falsificazioni e complotti”. Ma la realtà è davvero così riduttiva essendo per antonomasia una costruzione sociale? Le fake news sono una meno nobile crociata contro il dissenso, per mettere a tacere chi rivela i complotti in atto (non chi li ordisce dietro le quinte), a danno dell'ignara popolazione o dell'umanità. Una caccia alle streghe lanciata però dalla stanza dei bottoncini, si accusa l’avversario del momento - sia esso il populismo mediatico, la controinformazione o la saggistica non allineate ai padroni del vapore - di macchiarsi di un crimine, la menzogna sistematica, di cui è proprio l’establishment ad essere inarrivabile maestro. Per dirla con Jung, senza scomodare Weber o Luhmann: “è il Potere che proietta sugli altri l’ombra di sé”.
Il giornalismo autentico ha un compito fondamentale (a cui hanno ormai abdicato gran parte dei giornalisti in Italia): controllare ogni forma di potere, ogni sistema di dominio, nessuno escluso. Per questo smascheramento di chi comanda per davvero, i reporter purosangue, liberi e indipendenti si attirano fango, minacce, intimidazioni, attentati e spesso pagano con la vita. L'informazione, il sapere e la conoscenza sono il sale della democrazia, l'ingrediente fondamentale della libertà, l'aspetto cruciale dell'evoluzione umana.
Riferimenti:
Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
https://www.youtube.com/watch?v=sM30ma0DBWg&feature=youtu.be
https://www.dailymotion.com/video/x7sxx9o
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/01/27/20A00618/sg
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
https://www.agenzianova.com/a/5e6bcf1da7fbe3.23491954/2851060/2020-03-13/coronavirus-iss-in-italia-i-decessi-accertati-finora-per-causa-del-covid-19-sono-solo-due?fbclid=IwAR2USwVxiKIOE8cYzUSESK2vedjwdE-FRV414JF775m-Ob1hOM458VfhegE
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=burioni
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
https://www.agenzianova.com/a/5e6bcf1da7fbe3.23491954/2851060/2020-03-13/coronavirus-iss-in-italia-i-decessi-accertati-finora-per-causa-del-covid-19-sono-solo-due?fbclid=IwAR2USwVxiKIOE8cYzUSESK2vedjwdE-FRV414JF775m-Ob1hOM458VfhegE
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=burioni