BIOGRAFIA

6.3.20

CORONAVIRUS: UNTORI LONDRA, WASHINGTON E BRUXELLES!



di Gianni Lannes

Ecco i veri untori, in base ai fatti documentati. Si tratta dei soliti “alleati” anglo-americani, padroni a tutti gli effetti dell'Italia. Il brevetto del nuovo Coronavirus registrato negli Stati Uniti d'America dal Pirbright Institute, ovvero da una copertura del governo inglese, vede coinvolti in qualità di alleati e soci d'affari, il Pentagono attraverso Darpa, ovvero il governo USA, la Commissione europea, l'ONU e l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nonché la Gates Foundation. Movente dell'operazione su scala globale? Il tentativo di contrastare ad ogni costo la Cina. A farne le spese è però l'Italia (da vittima a carnefice), priva di una classe politica indipendente e all'altezza dei tempi, nonché carente di sovranità. Non a caso, la CNN seguita a bombardare televisivamente proprio lo Stivale definendolo paese untore, in realtà vittima. Il paese focolaio è la Cina, però l'Italia è nell'occhio del ciclone. Anche Francia e Germania, solo per citare due nazioni a breve raggio dal belpaese, sono nella nostra medesima situazione, ma loro hanno una classe dirigente con gli attributi e sovranità garantita. Il 30 gennaio scorso, come da copione la World Health Organization ha suonato l'allarme sanitario. Il giorno seguente l' eterodiretto governo Conte si è accodato.






Se il Trattato di Lisbona riserva agli Stati membri la responsabilità esclusiva per le politiche sanitarie e l'organizzazione dei servizi medici, è pur vero che l'articolo 168 del predetto Trattato stabilisce che l'Unione «completa le politiche nazionali per la prevenzione delle malattie e per l'eliminazione delle fonti di pericolo per la salute». L'Azione dell'Unione europea è precisato giuridicamente «comprende la sorveglianza, l'allarme, e la lotta contro gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero». Allora, come mai l'Unione europea è inattiva su questo minaccioso fronte? Non è stata intrapresa dall'Ue alcuna azione per fronteggiare questa situazione. Eppure nel 2013, Parlamento e Consiglio d'Europa hanno definito con puntuale precisione cartacea le modalità d'intervento per le emergenze (come il coronavirus): sistemi di allerta e monitoraggio comune, valutazione dei rischi, coordinamento delle risposte nazionali, acquisto congiunto delle risorse sanitarie, persino l'invio di squadre di soccorso nei paesi più colpiti del vecchio continente. Addirittura, quel che forse non sa il primo ministro pro tempore Giuseppe Conte, è possibile anche mobilitare il bilancio Ue, nonché attingere dai fondi del famoso piano Junker a sostegno degli investimenti, al fine di co-finanziare interventi straordinari nella sanità. Quindi, in punta di diritto, la Ue ha competenze e risorse specifiche per situazioni simili. A tutt'oggi, però, non è stata intrapresa alcuna azione utile o visibile per i malati, gli operatori sanitari, le amministrazioni locali e gli Stati colpiti. A parte lo stanziamento di 250 milioni di euro per l'OMS e cinque rapporti sul rischio menzionati da un comunicato della Commissione europea, non è stato praticamente fatto nulla da Bruxelles. Il Consiglio d'Europa a sua volta, si è limitato a convocare il 13 febbraio passato una riunione dei ministri sanitari, dove non si è presa alcuna decisione significativa. Peraltro, anche il Comitato intergovernativo per la sicurezza sanitaria - istituito nel 2013 - non ha preso alcuna decisione, come si evince dai suoi stessi verbali. Infatti, nell'ultima seduta (Lussemburgo, 2 marzo 2020) non è stata fornita alcuna risposta ai tanti quesiti ed interrogativi incalzanti. Solo banalità come la limitazione di viaggi e gli assembramenti di persone; insomma, tempo perso. In ogni caso, nel consiglio dei ministri di questo comitato europeo siedono anche i rappresentanti governativi italiani che, però, non hanno fornito alcun contributo ed impulso, anche quando avrebbero potuto intervenire a fin di bene per il proprio Paese. Quale emergenza più grave di questo nuovo Coronavirus messo in circolazione da Londra, Washington e Bruxelles, si vuole attendere? Attenzione alla finalità apparente e allo scopo reale degli interessi geopolitici che sovrastano l'Italia, ormai laboratorio e colonia anglo-americana a tutti gli effetti.