BIOGRAFIA

20.3.20

CORONAVIRUS E MENZOGNE DI STATO TRICOLORE!


di Gianni Lannes

Bentornati nel belpaese, dove grazie ad aridi decreti burocratici che hanno iniettato paura nel corpo sociale ormai lobotomizzato, addirittura il governo tricolore ha vietato il gioco dei bambini all'aria aperta, sotto la luce del benefico sole di primavera, mentre l'esercito accende i cingolati corazzati. E nessuno ha fiatato nel mondo della scuola, della cultura e dello spettacolo, per difendere l'infanzia e l'adolescenza dall'inaccettabile bullismo istituzionale, dalla violenza delle autorità. Non sarà più come prima, ma una cosa è certa: i cosiddetti insegnanti non saranno più un modello etico per gli alunni, poiché hanno accettato passivamente il furto della libertà, conformandosi alla follia autoritaria. Agli studenti, bambini, fanciulli, adolescenti e maggiorenni scuola e università impongono la parola d'ordine corrente: muti e a cuccia. Ai più piccoli si assegnano i compitini a distanza elettronica: un'altra genialata per consentire il controllo totale della vita umana, fin dentro le famiglie. E guai a chi non si adegua. Oggi non esiste più una società civile, in grado di reagire ai boiardi di un regime che specula anche sui morti, oscurando le vere cause dei decessi e non consente i funerali.

I morti a causa del nuovo coronavirus, attualmente accertati in Italia dall'Istituto Superiore di Sanità sono solo due (2) di numero. Nel 2020 l'Italia è la nazione dove è stata abolita la libertà, sospesa la vita civile, annichilita la socialità, arrestata la scuola, messo al bando il dissenso critico, criminalizzata tutta la popolazione da chi ha confuso l'agente patogeno (coronavirus) con la malattia (covid-19) negli atti governativi in Gazzetta Ufficiale. La prima vittima è la verità. Chi vuole impedire di raccontarla tentando di offuscarla o manipolarla? Ecco una dichiarazione illuminante del primo ministro pro tempore Giuseppe Conte, rilasciata il 25 febbraio 2020 (dal minuto 9:24):

«L'Italia è un paese sicuro, in cui si può viaggiare, si può venire a fare del turismo. Ci sono alcune aree delimitatissime del nostro territorio che in questo momento abbiamo assoggettato a delle restrizioni per quanto riguarda anche la circolazione di persone, ma sul restante territorio si può viaggiare tranquillamente. L'Italia è un paese sicuro e forse molto più sicuro di tanti altri. I nostri cittadini devono stare tranquilli. I nostri ospedali sono un'eccellenza. I nostri protocolli sono adeguati. Io non ho alcuna competenza... Questo non è il momento delle polemiche...».


Ancora nella conferenza stampa del 25 febbraio scorso, Conte ha dichiarato testualmente, riferendosi ai primi focolai in Lombardia e Veneto:

«Noi avremo, produrremo nei prossimi giorni un effetto contenutivo della diffusione del virus. Non si giustifica la chiusura e la sospensione delle attività scolastiche nella restante parte del territorio nazionale. Semmai possiamo sospendere i viaggi di istruzione... Ma sicuramente non ha ragione di esistere una sospensione delle attività produttive, scolastiche e via discorrendo per quanto riguarda i restanti componenti della comunità nazionale... ».

Lo stesso presidente del consiglio Conte da Volturara Appula, il 30 gennaio aveva detto pubblicamente:

«C'erano due casi accertati di coronavirus di turisti cinesi... Non ci siamo fatti provare impreparati. Il direttore generale dell'OMS ha preannunciato l'emergenza globale per il coronavirus. Vorrei rassicurare tutti i cittadini che ci ascoltano sul fatto che abbiamo già predisposto, come già stavamo facendo, tutte le misure precauzionali per isolare questi due casi. Quindi in questo momento ci sono delle attente verifiche per ricostruire il percorso dei due cittadini cinesi per isolare evidentemente e per isolare il loro passaggio e per evitare assolutamente qualsiasi rischio ulteriore rispetto a quello accertato».

Chi è e dov'è il paziente zero? Le autorità preposte lo hanno individuato dopo quasi tre mesi di ricerche addomesticate? Come mai non sono stati posti in quarantena i numerosi cinesi sbarcati in Italia negli ultimi due mesi, che grazie a triangolazioni aeree hanno fatto scalo in Germania, e, poi, grazie a voli diretti da Monaco di Baviera sono giunti in Italia? Come mai, la specifica, puntuale tempestiva e dettagliata segnalazione, inviata personalmente da un alto ufficiale militare italiano all'esperto ministro degli Esteri tale Di Maio dei 5 stelle, non è stata presa minimamente in considerazione? Perché il governo del Conte bis non ha risposto - dal gennaio scorso - a ben 84 atti parlamentari ormai accumulati ed inevasi (interrogazioni ed interpellanze) sul morbo in voga catapultato in Italia?

Ancora meno di un mese fa, il 22 febbraio per l'esattezza, il capo dell'esecutivo grulpiddino, con l'obiettivo ideale di contenimento del contagio, ha puntualizzato:

«Lo scopo è di tutelare il bene della salute degli italiani... l'integrità fisica e psicofisica è al primo posto in un'ideale gerarchia di valori. Noi le nostre valutazioni le assumiamo sulla base tecnico-scientifica, non lavoriamo da soli.... C'è un comitato tecnico-scientifico che ci offre le basi scientifiche di valutazione. Su quelle basi noi ci assumiamo le conseguenti responsabilità per una decisione politica contemperando gli interessi della collettività e gli interessi di tutti... Ma avendo sempre quale obiettivo, lo ripeto, la tutela della salute dei cittadini. E per questo che oggi siamo in condizione quindi, con questo decreto legge di innalzare la soglia di tutela intervenendo per circoscrivere meglio e poter tutelare le comunità direttamente interessate da questi focolai».

A dirla tutta, però, il suddetto comitato di esperti italiani (anche quelli dell'Unione europea), non era d'accordo con la chiusura delle scuole su tutto il territorio nazionale. Quanto ai danni psicologici e fisici inflitti a bambini e adolescenti dal governo italiano, mediante la segregazione forzata in casa dal 5 marzo 2020, il conto è incalcolabile, alla stregua dell'economia nazionale condannata a collassare. Domanda cruciale: in realtà come e perché sono state imposte misure coercitive di privazione della libertà nei confronti di tutta la popolazione, ma non sono state invece adottate altre misure epidemiologiche più utili come in Germania e nel Regno Unito?

Una classica finestra di Overton ormai spalancata. Le dichiarazioni di Conte del 29 febbraio 2020 sono da incorniciare in lascito eterno ai posteri:

«Allo stato non vi sono i presupposti nella nostra valutazione, lo dico con molta serenità, per chiedere e ottenere la sospensione del Trattato di Schengen della libera circolazione, in particolare delle persone. Perché è una misura draconiana che adesso suona assolutamente sovraproporzionata rispetto all'esigenza di contenimento del contagio e di protezione della salute dei cittadini italiani. Sono misure assolutamente inadeguate, assolutamente sproporzionate, perché noi dovremmo a questo punto sospendere addirittura il traffico o comunque rallentarlo accuratamente per disporre dei controlli che ovviamente richiedono del tempo... E il controllo più efficace, ormai lo avete capito, è quello del tampone che non si può certo risolvere con la semplice rilevazione tecnica, con un termometro... Quindi, in sostanza, al momento non ci sono assolutamente gli estremi per un'iniziativa di questo tipo, senza tener conto dell'impatto devastante sulla nostra economia... Ma che cosa vogliamo fare dell'Italia un lazzaretto? Non ci sono né le condizioni perché si arrivi a questo e né vogliamo arrivarci... Gli italiani non devono abbandonarsi a sentimenti di panico o a fenomeni di allarmismo del tutto inutili, controproducenti che non hanno ragione di essere. Gli italiani devono fidarsi delle autorità sanitarie innanzitutto e poi delle autorità politico-amministrative che vengono chiamate ovviamente ad assumere decisioni e lo fanno a ragion veduta sulla base di un'attenta ponderazione... Per un breve periodo, un paio di settimane della loro vita avranno qualche restrizione, che peraltro non impedirà assolutamente lo svolgimento delle attività di vita personali, ma nello stesso tempo ne otterranno giovamento, perché potranno uscire da questa emergenza... Se necessario ci saranno anche le forze armate».

In seguito, l'ineletto Conte si è presentato in conferenza stampa per annunciare un nuovo decreto con il quale si stabilisce che non esiste più una zona rossa: tutta Italia sarà “zona protetta” (si fa per dire, sic!), fino al 3 aprile.

«Vi comunico che abbiamo adottato una nuova decisione, siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare le nostre abitudini, io stesso lo sto sperimentando, capisco le famiglie, i giovani, sono abitudini che con il tempo riprenderemo, ma purtroppo non c’è più tempo. I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante, dei contagi, dei ricoveri in terapia intensiva e dei deceduti. Le nostre abitudini, quindi, vanno cambiate, ora dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia e dei nostri cari, lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo. Per questo abbiamo deciso di adottare misure più stringenti per riuscire a contenere il più possibile l’avanzata del coronavirus e tutelare la salute dei cittadini. Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con la formula “io resto a casa”, non ci sarà più una zona rossa. Dunque, da evitare su tutto il territorio nazionale spostamenti, eccezion fatta per tre circostanze comprovate: ragioni di lavoro; casi di necessità e motivi di salute. Aggiungiamo un divieto degli assembramenti all’aperto nei locali aperti al pubblico. Sono consapevole della responsabilità e gravità ma sono costretto a intervenire per proteggere noi e le persone più fragili, il futuro dell’Italia è nella nostre mani».


Efficacia, adeguatezza, proporzionalità, oculatezza o soltanto confusione e inconsistenza politica di una massa governativa di incompetenti ed inetti? L'ultimo agente patogeno in circolazione ha mietuto in Italia soltanto due vittime (dicasi 2 in cifre) secondo gli accertamenti scientifici dell'Istituto Superiore di Sanità, in compenso ha recluso - a tempo indeterminato - più o meno 60 milioni di persone. Perché Angelo Borrelli, a capo della Protezione Civile, col beneplacito governativo continua a confondere le acque mescolando le vere cause di decesso delle vittime ufficiali?

Una nuova stretta in arrivo con misure più stringenti? Per fronteggiare e contrastare il dilagare del coronavirus in tutta Italia, secondo quanto riferito da alcune fonti all’Adnkronos, il governo del Conte bis potrebbe decidere prestissimo nuove e ulteriori restrizioni agli spostamenti della popolazione. Quali nuove restrizioni? Oltre a un possibile divieto di correre all’aperto, preannunciato dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, l’esecutivo capeggiato da Conte potrebbe varare un giro di vite sui trasporti pubblici e sulle aziende. Dopo il decreto del’11 marzo, il Governo starebbe valutando in queste ore: «Se nelle prossime ore si tratterà di fare una stretta ulteriore che incide sui comportamenti, la faremo», conferma anche il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia. Insomma, le restrizioni andranno ben oltre quanto prospettato nei decreti. Il monito “io resto a casa” è presto diventato un obbligo penale, anzi dittatoriale. Basta leggere con attenzione le circolari del ministro Lamorgese al Viminale. Poco ci manca allo “stato di guerra”. Si attendono, infatti, le regole d'ingaggio per schierare l'esercito in paesi e città. Il modello è quello autoritario cinese, suggerito da Walter Ricciardi ex presidente dell'ISS, poi promosso all'OMS, attuale consulente del ministro Speranza (nonostante i conflitti di interesse vaccinali), lo stesso che ha rilasciato eloquenti dichiarazioni in tal senso al settimanale l'Espresso (1 marzo 2020). Ovviamente, non poteva mancare anche il super esperto Roberto Burioni, il dottore bocciato più volte agli esami a cattedra in alcune università italiane.

Giuseppe Conte, a margine di un consiglio dei ministri in cui i membri dell’esecutivo intervenuti hanno indossato mascherina e guanti - gli altri si sono connessi in videoconferenza - ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere della Sera riguardo la durata della quarantena e il picco di contagio del coronavirus, atteso nei prossimi giorni.

«Abbiamo evitato il collasso del sistema. Le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima».

Per Conte il blocco totale potrebbe quindi continuare oltre il 3 aprile, forse alle calende greche. Infatti ha precisato:

«Al momento non è ragionevole dire di più, ma è chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molte delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza. Bisogna usare il buonsenso e agire tutti con la massima consapevolezza. Le sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono, e verranno applicate in modo severo. Al momento non sono previste altre misure restrittive di largo respiro, ma se non saranno rispettati i divieti dovremo agire. Siamo più che soddisfatti di tutti i passi compiuti sino ad ora, che si sono ispirati ad almeno quattro principi. Per decidere se riaprire o tenere chiuse le scuole, sarà determinante il parere degli scienziati, i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo, visto che non rincorriamo i sondaggi, ma abbiamo in qualche modo, doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica, che in alcuni momenti della storia può anche guidare le decisioni politiche».

Per ora, poi si vedrà quanto prolungare la prigionia del popolo. Più o meno sessanta milioni di italiani agli arresti domiciliari, sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio: è un buon risultato, complice un rammollimento celebrale ormai genetico e una disinformazione informazione capillare, una miscela che ha ottenuto risultati che avrebbero fatto impallidire Goebbels e pure Pol Pot. Ma per caso, il nuovo coronavirus è un'arma biologica molto potente testata sulle ignare popolazioni? In altri termini, un veicolo perfetto per attuare in un lampo un controllo sociale ed economico su scala mondiale, a partire dallo Stivale? Se questa in atto non è una bieca dittatura, allora di che diamine si tratta? La tecnocrazia ha soppiantato la democrazia incompiuta. Siamo evidentemente vittime di un subdolo e perfettamente orchestrato  e pianificato colpo di Stato, già annunciato con la deliberazione del consiglio dei ministri datata 31 gennaio 2020. Chi domina il mondo vuole un'Italia povera e debole, anzi tramortita. Su la testa!



Riferimenti: