di Gianni Lannes
Ai libri ormai
preferiscono lo smartphone, complice la dittatura dell'inglese, il
linguaggio televisivo, la disinformazione giornalistica, il consumismo alla moda, la deriva
dei politicanti analfabeti (Di Maio docet: a capo della Farnesina ignorando l'idioma di Albione ed il congiuntivo italiano) e spesso le famiglie. Un terzo degli studenti nostrani non sa leggere e scrivere. La scuola è lo specchio fedele della società?
I giovani arrivano alle
superiori e quando si ritrovano per caso un vocabolario del belpaese
in mano, non sanno compulsarlo e vanno in confusione. L'ordine delle
vocali e delle consonanti per molti non ha più niente di familiare.
E' un effetto collaterale dell'uso dilagante dei motori di ricerca su
Internet, che scovano tutto lo scibile e rispondono a qualsiasi
domanda. Le responsabilità vanno divise almeno con numerosi
insegnanti che fin dalle elementari affidano le ricerche alla
frequentazione della rete (metodo sbrigativo copia e incolla), invece dei libri. Il
miracolo della risposta a tutti i quesiti è infatti uno fra i tanti
ai quali li ha abituati il web, ma ha il suo pericoloso rovescio
della medaglia. In fondo il sistema li vuole tutti ignoranti. Con questo andazzo di sicuro non c'è futuro per la gioventù tricolore.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=analfabetismo
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