BIOGRAFIA

30.4.19

LIBERIAMOCI


di Gianni Lannes

Da quando gli esseri umani sono esposti a rischi sociali vengono indotti a chiedere sicurezza in un mondo incerto. Prevale la convinzione che la funzione principale, se non esclusiva delle istituzioni sia dare sicurezza.

Nella tradizione dei Lumi, nei liberali come Montesquieu, la sûreté è la sicurezza per i cittadini di essere al riparo dalle intrusioni dello Stato nella vita privata. Nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo si sostiene il medesimo concetto. Oggi la sûreté ci è negata a causa della sorveglianza ossessiva cui siamo sottoposti, al controllo delle telecomunicazioni, e così via. In effetti, siamo meno liberi. Prima della sicurezza vengono altri bisogni: salute, lavoro, felicità. La sicurezza è l’ideale che resta quando sono caduti tutti gli altri.

Se si intende la democrazia come un modo di produrre libertà politica e promozione dell’uguaglianza delle condizioni, allora siamo in pericolo: la deriva antidemocratica è evidente. In periodi di “crisi” è più facile prendersela con qualcuno (il più debole) che riflettere sulle cause.

A partire da Reagan e dalla Thatcher lo Stato è diventato un agente del mercato, applicando le stesse regole di mercato alla sua funzione pubblica attraverso i manager. Così, il sistema di dominio mette gli individui in perenne concorrenza tra di loro, in perenne lotta per la sopravvivenza, alimentando in tal modo riflessi di sfiducia e calcolo verso gli altri. La caratteristica della società contemporanea, infatti, è il calcolo permanente. Ecco perché nella società del calcolo il disoccupato guarda il migrante come un concorrente, ma non come qualcuno con cui c’è qualcosa da condividere. E’ in crisi il desiderio di uguaglianza, il paradigma della redistribuzione.

Si cambia il mondo solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo imperante. Sono tempi difficili ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza. E ricordate sempre che ogni tempesta inizia con una singola goccia che annuncia il temporale e anticipa il diluvio universale.