di Gianni Lannes
Dopo TAP, TAV, MUOS ed F35, ecco un'altra retromarcia a cinque stelle. Il decreto interministeriale del 10 novembre 2017 non è stato abrogato, e,
dunque, rimane valida la “strategia energetica nazionale” del piddì, in barba all'accordo di Parigi sul clima. Ne
consegue, che il deleterio progetto Energas a Manfredonia, ovvero il più grande
deposito di gas a petrolio liquefatto d’Europa, a rischio di incidente rilevante,
sarà realizzato nonostante la volontà nettamente contraria della popolazione, espressa con un referendum, grazie anche al parere favorevole della regione Puglia(giunta Vendola) e mai ritirato dalla giunta Emiliano. Infatti, la delibera di giunta regionale numero 1361 datata 5 giugno 2015 (voluta da Vendola), basata sulla relazione tecnica dell'ingegner Antonello Antonicelli, poi assunto dall'amministrazione comunale targata Angelo Riccardi, non è mai stata revocata in autotutela dal nuovo governatore Michele Emiliano.
Eppure, il 7 novembre
2015 Luigi Di Maio (addirittura ministro dello sviluppo economico, nonché vice presidente del consiglio e pure ministro del lavoro) aveva invece presenziato ad un incontro a Manfredonia
dichiarando la ferra opposizione del M5S al progetto. Lo stesso Di Maio aveva
presentato due interrogazioni parlamentari, unitamente ai suoi sodali pentastelluti, in particolare l'attuale sottosegretario alla difesa Tofalo. Parole a vanvera, chiacchiere al
vento, aria fritta? Quale coerenza politica vantano gli onorevoli grillini?
Non è tutto al peggio, c’è anche un plagio. Infatti ha scritto Valori il 10 settembre 2018:
A proposito di rischi e pericoli. Proprio oggi, c’è stato un grave incidente con un piccolo distributore di Gpl. Ma cosa accadrebbe ad un impianto industriale in una città con 60 mila abitanti, ad un soffio dall’aeroporto militare di Amendola che ospita due cacciabombardieri a portata nucleare F35, e la trafficatissima statale 89? Allora, la farsa è finita? Che fare? Una pacifica rivolta popolare, come ai tempi dell'Eni e delle navi dei veleni.
Non è tutto al peggio, c’è anche un plagio. Infatti ha scritto Valori il 10 settembre 2018:
«Decreto
rinnovabili, Di Maio ha copiato il testo. Da Calenda…Valori ha visionato la
bozza del Decreto Rinnovabili: il ministro Di Maio copia il suo predecessore. E
fa parecchi favori a Eni e grande finanza».
A proposito di rischi e pericoli. Proprio oggi, c’è stato un grave incidente con un piccolo distributore di Gpl. Ma cosa accadrebbe ad un impianto industriale in una città con 60 mila abitanti, ad un soffio dall’aeroporto militare di Amendola che ospita due cacciabombardieri a portata nucleare F35, e la trafficatissima statale 89? Allora, la farsa è finita? Che fare? Una pacifica rivolta popolare, come ai tempi dell'Eni e delle navi dei veleni.
riferimenti:
https://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/normativa/decreti-interministeriali/2037375-decreto-interministeriale-10-novembre-2017-strategia-energetica-nazionale
http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/973/1868
https://valori.it/decreto-rinnovabili-di-maio-ha-copiato-il-testo-da-calenda/
http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/973/1868
https://valori.it/decreto-rinnovabili-di-maio-ha-copiato-il-testo-da-calenda/