di Gianni Lannes
Svizzera e Germania ora ringraziano i grullini. Da
Di Maio all’ultimo onorevole 5 stelle sono piombati in Puglia a carpire voti e
garantire impegni (a chiacchiere fritte) sul fatto che se fossero andati al governo non avrebbero mai
e poi mai consentito la realizzazione del gasdotto TAP. Invece...
A maggio scorso dopo il viaggio in Azerbaijan, anche
l’inquilino del Quirinale ha preso posizione a favore dell’operazione speculativa:
«Il gasdotto TAP si farà nei tempi
previsti», seguito dalle rassicurazioni del titolare pro tempore della
Farnesina, tale Enzo Moavero Milanesi.
Comunque entra nel merito la deputata Rosella Muroni
(già presidente di Legambiente), autrice di un’interrogazione parlamentare al
ministro dell’Ambiente Costa:
«Così
il M5S di governo fa retromarcia rispetto al M5S di lotta che in campagna
elettorale si era sempre scagliato contro l’infrastruttura. Non si fermano i
cantieri, né si sospendono i lavori perché, secondo il ministro, grazie alle
stringenti prescrizioni imposte, gli impatti ambientali non sarebbero
significativi. A noi risulta che gli impatti ci sono e le prescrizioni non
vengono rispettate fino in fondo. Magari aiuterebbe rafforzare i controlli su
questa opera dannosa e inutile».