di Gianni Lannes
L’odore dei soldi facili sotto forma di incentivi
pubblici. A ben vedere la strategia energetica nazionale (SEN) è un omaggio alla
speculazione che devasta l’Italia. Infatti la Lega italiana protezione uccelli avverte:
«In chiusura di legislatura il governo ha avviato l’iter
di un nuovo decreto per incentivi (ventennali) a nuovi impianti rinnovabili per
ben 6.000 Megawatt di capacità. La bozza sta per essere sottoposta al parere
della Conferenza Stato-Regioni, dove si misurerà la moralità dei governi
regionali».
Trivelle a tutto spiano e rapine legalizzate di risorse naturali. Una delle situazioni più a rischio è quella pugliese, dove grazie alla Regione - che peraltro ha autorizzato centinaia di pozzi per succhiare il gas dal sottosuolo - sono stati devastati i Monti Dauni e buona parte del Tavoliere. «La Lipu pugliese ha trasmesso una argomentata nota al governatore Emiliano, alla giunta regionale e ai consiglieri regionali, rivolgendo un appello affinché non sia replicata la brutta esperienza del 2015 sul precedente decreto di incentivazione. In quella occasione la regione lasciò passare l’atto senza sbattere il pugno sul tavolo, ignorando le richieste della Lipu. Il Piano energetico e il Piano paesaggistico regionali sono sempre più carta straccia» denuncia Enzo Cripezzi.
La Trevi Energy ha presentato addirittura tre
progetti per impianti industriali eolici in mare, nel Gargano e nel Salento. A
San Paolo Civitate, sempre nella Daunia, è prevista la realizzazione di un mega
parco eolico nella zona archeologica di Teanum Apulum, proprio dove sta sorgendo il
parco regionale del Medio Fortore. Non è tutto: anche Troia, Bovino ed Orsara
sono interessate da una nuova ondata speculativa. Anche nella rada esterna del
porto di Taranto è previsto un impianto eolico, garzie al via libera del
ministero del cosiddetto “ambiente”.
Riferimenti: