BIOGRAFIA

6.2.18

SALUTE: DIRITTI DI CARTA IN ITALIA



Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea

La tutela dei diritti dell’essere umano e della salute nel belpaese è carta straccia inflazionata. Come avevo rilevato già l'anno scorso, l’Italia, infatti, è uno dei pochi paesi europei che non ha ancora depositato il protocollo di ratifica della Convenzione di Oviedo, anche se nel 2001 ha approvato la legge 145. Da 21 anni il belpaese attende che l’accordo entri in vigore. Nel frattempo, un esecutivo privo di legittimazione elettorale, ha varato in modo fraudolento (il decreto legge 73 del 7 giugno 2017 è stato trasmesso al Senato il successivo 8 giugno 2017, calpestando l'articolo 77 della Costituzione repubblicana italiana) e senza alcuna necessità scientifica (a fronte dell'inesistenza di qualsivoglia epidemia), una norma liberticida che impone ben dieci vaccini a neonati, bambini e adolescenti sani, sulla base di una direttiva giunta dagli Stati Uniti d'America. Sempre in Italia, ufficialmente, secondo l'OMS lo scorso anno sono morte purtroppo 7 mila persone negli ospedali, a causa di infezioni nelle strutture sanitarie. A proposito, perché il ministro pro tempore Beatrice Lorenzin non ha risposto a 123  atti parlamentari (interrogazioni ed interpellanze) relativi ai vaccini obbligatori? Qualcosa da nascondere?

 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea


Anche il Comitato Nazionale per la Bioetica con una mozione il 24 febbraio 2012 aveva chiesto al Governo il completamento dell’iter di ratifica della Convenzione:

«SOTTOLINEA LA NECESSITÀ di procedere al completamento dell’istruttoria per arrivare alla possibilità di rendere pienamente e sotto ogni aspetto operativa la Convenzione di Oviedo;».


In Italia nonostante l'autorizzazione alla ratifica intervenuta nel 2001, la convenzione, in carenza del successivo deposito dello strumento di ratifica in seno al Consiglio d'Europa, risulta priva di efficacia. In sostanza la convenzione di Oviedo non è mai entrata nell’ordinamento giudico italiano. E non a caso, il governo Gentiloni nel 2017 ha sfornato il decreto legge 73 e poi la legge di conversione 119, in palese violazione della Costituzione repubblicana, nonché della carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea


Riferimenti: