Aveva appena tre anni. Ed è morta nel giorno di Natale, il
giorno che tutti i bimbi aspettano per un anno intero per ricevere i doni dal
barbuto Babbo. Ma quella terribile malattia che è la meningite non ha avuto
alcuna pietà. La notizia è circolata solo ieri: così un giorno di festa si è
trasformato in tragedia per una nota e stimata famiglia di Capena.Dopo giorni di febbre alta e una condizione di salute che
non accennava a migliorare, anzi peggiorava di ora in ora, i genitori della
bimba originari di Capena hanno deciso di portarla in ospedale, al Sant’Andrea.
Immediati il ricovero e la terribile diagnosi: meningite. Nonostante la bambina
fosse stata vaccinata.
fonte:
L’autopsia disposta sul corpicino, ed effettuata al Gemelli,
ha confermato che ad ucciderla è stata una meningite pneumococcica, meno
contagiosa di altre. Ma per conoscere quale sia il ceppo e l’agente (ovvero se
batterica o virale) bisognerà aspettare ancora 24 ore, quando cioè arriveranno
i risultati del «Pcr», l’esame sui campioni biologici inviati all’Istituto
superiore di sanità. Risposte e conferme che potranno aiutare nella prevenzione
e a livello prettamente medico, certo, ma che non potranno alleviare il dolore
di una famiglia che ha subito un simile lutto. Una famiglia benestante, molto
nota e stimata a Capena, il paesino dove la piccola viveva con i genitori. La
bis nonna e la nonna della vittima (L.L. le sue iniziali) sono infatti le
storiche proprietarie della più antica farmacia del paese, la farmacia «Tozzi».
Il nonno materno, un architetto - come del resto anche la mamma - è stato per
anni impegnato in politica nelle file dell’Udc.
A loro la comunità del paesino vicino Roma si è stretta in un
abbraccio corale, come testimonia anche il comunicato pubblicato sul sito del
Comune di Capena: «L’amministrazione comunale esprime le più sentite
condoglianze alla famiglia per il grave lutto». Ma inevitabilmente c’è chi si è
allarmato: specie i genitori dei piccoli compagni di asilo, la scuola materna
privata «La farfalla», e quelli del corso di danza che la bimba frequentava
nella vicina Monterotondo.
Il Servizio di igiene della Asl Roma 5, competente per il
territorio in cui viveva la bambina, ha predisposto la profilassi antibiotica
per gli alunni della materna, i familiari e le altre persone che hanno avuto
contatti con lei negli ultimi tempi. La prevenzione è scattata poi anche a
Monterotondo: «Sono state contattate quasi tutte le famiglie delle allieve del
corso di danza per attivare la necessaria profilassi - scrive il Comune sul web
- e sono state attivate precauzionalmente le procedure di sorveglianza
sanitaria per le famiglie interessate, che saranno seguite per il periodo di
possibile incubazione (una settimana)». E, nel tentativo di tranquillizzare:
«Il batterio della meningite vive nel cavo orale e non sono necessari
trattamenti degli ambienti frequentati dalla bambina».
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