Tenerezza ma soprattutto amore, ma non violenza istituzionale e medica. Il latte materno è il miglior vaccino: esso fortifica
a livello naturale le difese immunitarie del pargolo fornendogli anticorpi essenziali. L’unica cosa che lo Stato
ha il dovere di fare è aiutare, o meglio favorire in tutti i sensi l’allattamento naturale al
seno, e nulla più. Chi è di avviso contrario si pone su un piano criminale, poiché
nessuna autorità ha il diritto di iniettare nell’essere umano sostanze estranee
all’organismo. Esistono leggi universali al di sopra delle norme correnti. Nello Stato di diritto non è possibile restringere la vita umana nei paletti normativi per tutelare
interessi speculativi e di dominio.
L'obbligatorietà vaccinale al pari dello stupro
viola l'individuo perché calpesta il consenso attraverso la violenza, istituzionale
e coercitiva, annientando così l'integrità della persona. Non si possono obbligare neonati, bambini e
adolescenti sani a vaccinarsi per forza, pena la sanzione amministrativa e l'esclusione
dai servizi scolastici; come non si può obbligare una donna a farsi violentare,
tanto meno con la minaccia e il ricatto. Qualsiasi abuso di potere in tal senso è un crimine contro l'umanità.
Anche in Europa i minori sono vittime di pesanti umiliazioni
e gravi maltrattamenti, nonostante le convenzioni internazionali. Questa scoperta riguarda ogni singolo individuo e, se
opportunamente divulgata, dovrà portare a un mutamento sostanziale della
nostra società e soprattutto dovrà liberarci dalla cieca spirale
della violenza.
Ogni bambino viene al mondo per crescere,
svilupparsi, vivere, amare ed esprimere i propri bisogni e sentimenti,
allo scopo di meglio tutelare la propria persona. Per potersi sviluppare armoniosamente, il bambino
ha bisogno di ricevere attenzione e protezione da parte di
adulti che lo prendano sul serio, gli vogliano bene e lo aiutino onestamente a
orientarsi nella vita.
Nel caso in cui questi bisogni vitali del
bambino vengano frustrati, egli viene allora sfruttato per soddisfare i
bisogni degli adulti, picchiato, punito, maltrattato, manipolato, trascurato,
ingannato, senza che in suo aiuto intervenga alcun testimone di tali violenze.
In tal modo l’integrità del bambino viene lesa in maniera irreparabile.
La normale reazione a tali lesioni della propria
integrità sarebbe di ira e dolore, ma poiché in un ambiente simile l’ira
rimane un sentimento proibito per il bambino e poiché l’esperienza del
dolore sarebbe insopportabile nella solitudine, egli deve
reprimere tali sentimenti, rimuovere il ricordo del trauma e idealizzare i
suoi aggressori. In seguito non sarà più consapevole di ciò che gli è stato fatto.
Perché un bambino maltrattato non divenga un
delinquente o un "malato mentale", è necessario che egli, perlomeno
una volta nella vita, incontri una persona la quale sappia per certo che
“deviante” non è il bambino picchiato e smarrito, bensì l’ambiente che
lo circonda, ovvero la società e le istituzioni. La consapevolezza o l’ignoranza della società
aiutano, in tal senso, a salvare una vita o contribuiscono a distruggerla.
Le esperienze traumatiche rimosse nell’infanzia vengono
immagazzinate nella memoria corporea; esse a livello inconscio,
continuano a esercitare la loro influenza sulla vita dell’individuo.
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