Più progresso tecnico e sempre meno evoluzione etica. Sognando California: dalla macchina all’essere
umano. Modificare i geni di una persona direttamente all’interno del suo corpo
per cambiarne il DNA in modo permanente. Esperimento genico riuscito? Sembra
l’ultima frontiera: correggere un difetto del DNA direttamente nel corpo umano.
E’ l’obiettivo della sperimentazione realizzata negli Stati Uniti d’America
nell’ospedale californiano Benioff di Oakland. “L’annuncio è frettoloso e privo
di dati certificati” ha sparato a zero il genetista italiano Bruno
Dallapiccola.
Ecco una notizia poco nota reativa agli affari futuri sul DNA della gente ignara. Nel 2016 Matteo Renzi ha ceduto all'IBM il controllo dei dati sanitari sensibili della popolazione italiana in cambio di un investimento in Italia. IBM, Glaxo Smith Kline, Sanofi, Jhonson&Jhonson e Google sono coinvolti nei progetti di Big Data. Il fascicolo sanitario elettronico preteso dall'IBM in Italia nel 2006, e poi concesso dai governi tricolore (da Prodi a Berlusconi fino a Renzi), vi dice niente?
Ecco una notizia poco nota reativa agli affari futuri sul DNA della gente ignara. Nel 2016 Matteo Renzi ha ceduto all'IBM il controllo dei dati sanitari sensibili della popolazione italiana in cambio di un investimento in Italia. IBM, Glaxo Smith Kline, Sanofi, Jhonson&Jhonson e Google sono coinvolti nei progetti di Big Data. Il fascicolo sanitario elettronico preteso dall'IBM in Italia nel 2006, e poi concesso dai governi tricolore (da Prodi a Berlusconi fino a Renzi), vi dice niente?
“Sarei stato più cauto, considerando che si tratta di un unico paziente" ha dichiarato il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata. "La trasparenza è necessaria - ha aggiunto - ed è molto importante conoscere tutti i dati, anche quelli negativi”, ma “non è stato pubblicato nulla, al di là dell’annuncio fatto da una grande azienda americana che da molti anni si occupa di correzione genica”.
L’intervento di terapia genica ha l’obiettivo di
indurre l’organismo a produrre l’enzima Ids. A tale scopo un virus, reso
inoffensivo, è stato equipaggiato con le forbici molecolari capaci di tagliare
il DNA e con la sequenza genetica corretta. La sperimentazione di fase 1 e 2,
si chiama Champions, ed è volta a verificare sicurezza ed effetto. Solo dopo
queste risposte si può passare alla fase 3, su una gran numero di persone per
avere le risposte sull’efficacia. Al momento ha scritto l’azienda “le sperimentazioni
hanno ricevuto dall’ente americano per il controllo sui farmaci (FDA) una corsia
preferenziale in quanto farmaci orfani e destinati a malattie pediatriche rare".
In Italia sono già stati eseguiti esperimenti simili nell’Istituto
Telethon per la Terapia Genica (Tiget) presso il San Raffaele di Milano.
Dall’esperto italiano Dallapiccola arriva una dura
critica rispetto all’annuncio del test, giudicato inappropriato. “Da ricercatore
- ha spiegato Dallapiccola - non sonio entusiasta dell’annuncio fatto dall’ospedale
USA: è un approccio sbagliato e l’annuncio è stato inappropriato rispetto ai
parametri del metodo scientifico. Un annuncio, infatti, va fatto quando si
dispone di risultati acquisiti, validati e pubblicati su riviste scientifiche,
ma in questo caso si tratta di una sperimentazione appena avviata. Va anche
detto che esiste un rischio di errore”. Infatti, “non vengono meno le perplessità
legate ad una tecnologia che può comunque indurre effetti indesiderati. Il
punto - ha chiarito l’esperto - è che sappiamo che questa sorta di forbici
biologiche di cui la tecnica si avvale per tagliare il DNA possono in realtà,
creare delle mutazioni anche in altre parti del genoma, non sono cioè forbici
di alta precisione”.
L'eugentica torna di moda. La molecola che contiene le preziose informazioni per creare e modellare un organismo vivente può essere considerata uno dei protagonisti emergenti dei Big Data. Lo attesta uno studio nel quale un’enorme mole di dati scientifici sono stati messi a confronto per chiarire le modalità di evoluzione del DNA di eucarioti, ovvero tutti gli esseri viventi superiori inseriti nei cinque principali regni.
Un’altra nuova frontiera di evoluzione scientifica, riguarda la possibilità di acquisire e rendere disponibili le informazioni genetiche di milioni di individui. Tutto è già in moto. Se nel 2010 infatti tale studio poteva costare sino a 100 mila euro, il prezzo è progressivamente calato giungendo a 10 mila euro proprio nel gennaio di quest’anno. È recente anche la notizia di nuove tecnologie in grado di ottenere il codice genetico di un uomo per solo 1.000 euro. Esistono inoltre molte società già capaci di fornire al cliente - a un costo variabile da poche centinaia di euro a qualche migliaio - una sequenza più o meno precisa del suo DNA.
L'eugentica torna di moda. La molecola che contiene le preziose informazioni per creare e modellare un organismo vivente può essere considerata uno dei protagonisti emergenti dei Big Data. Lo attesta uno studio nel quale un’enorme mole di dati scientifici sono stati messi a confronto per chiarire le modalità di evoluzione del DNA di eucarioti, ovvero tutti gli esseri viventi superiori inseriti nei cinque principali regni.
Un’altra nuova frontiera di evoluzione scientifica, riguarda la possibilità di acquisire e rendere disponibili le informazioni genetiche di milioni di individui. Tutto è già in moto. Se nel 2010 infatti tale studio poteva costare sino a 100 mila euro, il prezzo è progressivamente calato giungendo a 10 mila euro proprio nel gennaio di quest’anno. È recente anche la notizia di nuove tecnologie in grado di ottenere il codice genetico di un uomo per solo 1.000 euro. Esistono inoltre molte società già capaci di fornire al cliente - a un costo variabile da poche centinaia di euro a qualche migliaio - una sequenza più o meno precisa del suo DNA.
Secondo il Wall Street Journal si tratta di un
vero e proprio business in espansione che varrà all’incirca 11 milioni di
dollari nel 2017 e che ha già suscitato l’interesse delle grandi aziende del web
attive nel campo dell’informazione.
Lo scopo apparente è quello di creare un modello applicabile
di medicina preventiva, e trovare specifici legami tra malati ed efficacia di
una terapia a loro sottoposta.
Alcuni esempi concreti e già attuali? Eccoli. Ibm
ha da poco lanciato Watson, un super elaboratore il quale, messo a disposizione
del New York Genome Center, collaborerà con lo staff medico analizzando
migliaia di Big Data clinici per realizzare una cura genetica del glioblastoma,
forma di tumore al cervello.
Non a caso il 31 marzo 2016, a Boston, Matteo Renzi ha firmato
un accordo segreto per cedere all’IBM tutti i dati sanitari sensibili della
popolazione italiana in cambio di un investimento di appena 150 milioni di dollari in Italia. Il progetto è decollato in Lombardia nel settembre 2017,
con la benedizione del presidente Maroni e del garante della privacy Soro.
Google ha invece promosso il Baseline Study, un
progetto medico-scientifico che, attraverso il coinvolgimento di migliaia di
soggetti, intende acquisire varie tipologie di dati (come il DNA, la storia
genetica famigliare, la reazione ai farmaci, i parametri vitali e altro) con
l’obiettivo di creare un attendibile modello tipo di essere umano “in salute”.
In tal modo qualunque cambiamento che proietta
verso la manifestazione di una malattia si paleserà come un allontanamento dai
parametri del modello predefinito, dando la possibilità di intervenire
precocemente sia per individuare la malattia sia per definire la strategia di
cura più adeguata. La domanda finale da porsi ora è: siamo pronti a questo
frugare in maniera minuziosa e quasi ossessiva nel nostro personale deposito di
informazioni genetiche?
riferimenti:
Gianni Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus edizioni, Battaglia Terme (PD) 2017.
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