di Gianni Lannes
E’ l’inizio di una nuova era: il controllo eterodiretto ed autoritario di corpo e mente sotto il crisma artefatto della mafiosità legalizzata. Altro che dogma vaccini: non uno scudo protettivo, bensì il cavallo di Troia per entrare dentro all'essere umano e controllarlo dalla culla alla tomba. E' in gioco il
diritto all’integrità umana che non può essere intaccata da alcuna autorità statale
o sovranazionale. E’ incredibile come in Italia dove non dilagano
epidemie e pandemie - secondo la certificazione dell’OMS, come d'altronde ha ribadito il primo ministro
pro tempore Gentiloni, che però poi ha firmato il dl 73 del 7 giugno 2017 - il
ragionevole dubbio sia stato spianato e sotterrato con un decreto fuorilegge
(incostituzionale) da un irragionevole obbligo ad iniettare per una pericolosa sperimentazione di massa, ben 12 vaccini a 8
milioni di neonati, bambini e adolescenti italiani in buona salute. L'esperimento su grande scala viene mandato in onda con un pretesto scientista, in cui c'è soltanto il principio d'autorità ma nessun barlume scientifico, perché in Europa il belpaese vanta una totale assenza di sovranità e la subordinazione completa dei politicanti al sistema di dominio mondiale. In base alla logica, “l’appello alle autorità”
(l’argumentum ab auctoritate) se evita l’argumentum pro subiecta materia non
vale niente, ovvero è una fallacia. L’intera propaganda al decreto parte da un
presupposto fallace, vale a dire che “verità” e “autorità” siano la stessa cosa. Proprio
il decreto fuorilegge che rende obbligatori tanti vaccini dimostra l'infondatezza assoluta di questa tesi.
Attenzione, siamo più sani di quanto si creda comunemente. L’Italia è al primo posto a livello mondiale per qualità della vita, nonostante politicanti criminali e terroristi in camice bianco. Gli affaristi però hanno medicalizzato la vita. Per ogni malattia c’è una pillola e per ogni pillola una nuova malattia. Lo stato di salute umano è ormai un prodotto industriale nelle grinfie delle multinazionali. La medicalizzazione intenzionale dei problemi della gente è il presupposto di torbidi affari. L’ultima trovata del marketing non è tanto la commercializzazione di nuovi farmaci ma la pubblicità alle malattie.
Attenzione, siamo più sani di quanto si creda comunemente. L’Italia è al primo posto a livello mondiale per qualità della vita, nonostante politicanti criminali e terroristi in camice bianco. Gli affaristi però hanno medicalizzato la vita. Per ogni malattia c’è una pillola e per ogni pillola una nuova malattia. Lo stato di salute umano è ormai un prodotto industriale nelle grinfie delle multinazionali. La medicalizzazione intenzionale dei problemi della gente è il presupposto di torbidi affari. L’ultima trovata del marketing non è tanto la commercializzazione di nuovi farmaci ma la pubblicità alle malattie.
Ormai Pig pharma che usa come paravento l’OMS,
definisce anzi pontifica la salute degli umani: vi sono imprese farmaceutiche che
sponsorizzano l’invenzione di nuove malattie e di muovi metodi di cura per
alimentare un nuovo mercato. L sperimentazione si fa direttamente sui pazienti
a costo zero. Insomma, la malattia è diventata un prodotto industriale.
Gli inventori di malattie dispongono del monopolio dell’informazione nel settore della diseducazione sanitaria. Il crasso settore farmaceutico spende più soldi per il marketing che per la ricerca, infatti un terzo dei ricavi viene impiegato per piazzare i farmaci sul mercato. Ecco come vengono inventate le malattie. Sovente medici, cattedratici e politicanti sono bocche in affitto. Anche i mass media traggono giganteschi profitti economici da articoli privi di fondamento scientifico con cui fanno credere a chi li legge di essere malato. «Molti giornalisti e redattori si perdono in chiacchiere insulse, in cui l’allarme ingiustificato per l’ultima epidemia di cui si parla va di pari passo con la notizia riguardante il più recente toccasana scoperto per debellarla» accusa in un editoriale il British Medical Journal (“Drug Firms Hype Disease as sales Ploy, Industry Chief Claims”, B.M.J., n. 324, 2002, pp. 859-860). I messaggi pubblicitari favoriscono la medicalizzazione della società. Le cattive notizie diffuse ad alimentate dagli inventori a pagamento di malattie inesistenti sono buone notizie per i media. In Italia, poi, il tasso di disinformazione e di sudditanza del giornalismo che si occupa di medicina non è mai stato analizzato sistematicamente.
Comunque, è l’industria farmaceutica che decide in maniera inappellabile se e quando una malattia si trasforma in un’epidemia. Il diffondersi della malattia in tutti i campi della vita individuale e sociale l’ha fatta diventare potente e influente come non mai tra le persone che sopravvivono nei paesi industrializzati dell’occidente. Il trionfo commerciale della medicina ha però portato all’avvento di un paradosso: i costi della sanità sono aumentati a dismisura senza che si sia registrata in parallelo una maggiore efficienza ed efficacia in campo sanitario. Si tratta del paradosso più eclatante ma sottovalutato della medicina moderna: quanto più uno Stato è ricco e quanto più denaro una società investe nel sistema sanitario, tanto più grande è la probabilità che i membri di quella società si sentano malati anche se in effetti non lo sono proprio.
Attenzione alla iatrogenesi: malati per colpa
della medicina. Il sociologo Ivan Illich in tempi non sospetti - quando il sistema di dominio non aveva ancora compiutamente coniato il termine "complottismo" per criminalizzare il dissenso critico - aveva definito
tale fenomeno con il termine azzeccato di “nemesi medica”. E infatti Illich
aveva scritto profeticamente: «La fragilità che la persona umana ha vissuto
consapevolmente, la sua individualità e la sua dimensione sociale rendono l’esperienza
del dolore, della malattia e della morte costituenti essenziali della sua vita.
La capacità di far fronte autonomamente a questi tre fattori sta alla base della
sua salute. Se diventa dipendente da una gestione burocratica della sua sfera
individuale, la persona perde la sua autonomia. In realtà il miracolo che la
medicina promette è un inganno diabolico. Esso consiste nel fatto che non
soltanto gli individui, ma intere popolazioni vengono costrette a sopravvivere
in condizioni di salute indegne della persona umana».
Le terapie non necessarie trasformano molte
persone in malati cronici. Molto spesso i famaci si rivelano pericolosi. Uno
studio realizzato negli USA, rivela che «gli effetti collaterali indesiderati
dei farmaci rappresentano la quarta causa di morte nei paesi industrializzati
in cui l’assistenza medica è all’avanguardia: dopo le cardiopatie coronariche,
i tumori e i colpi apoplettici, ma prima delle polmoniti, del diabete e degli
incidenti» .
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