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Puglia: indifferenziata - foto Gilan |
di Gianni Lannes
In Puglia il recupero ed il riciclaggio dei
rifiuti solidi urbani è in media al palo. Le prove? I dati ufficiali sul disservizio. Eppure il Decreto del Presidente
della Repubblica numero 915 risale al 1982. A pagare sono gli ignari contribuenti,
mentre a beneficiare le ecomafie e taluni politicanti al soldo del miglior
offerente, nonché i padroni degli inceneritori, come ad esempio i monopolisti
Marcegaglia. Basta fare un giro per la Puglia per rendersi conto che la raccolta
differenziata porta a porta funziona in pochissimi centri abitati, e che l’indifferenziata
per strada regna sovrana. Eppure i rifiuti sono una risorsa economica: la tassa dovrebbe sparire se i politicanti fossero all'altezza dei tempi. Comunque, le ecomafie ringraziano i mammasantissima della politica tricolore per tanta grazia.
Comunque, è in contrasto con il quadro normativo
nazionale. La sentenza depositata giovedì scorso dalla Corte Costituzionale
apre nuovi scenari. Tutto scaturisce dal ricorso presentato da 70 Comuni del Salento,
tra cui Lecce, che si sono opposti alla decisione della Regione di fissare l’ecotassa
nella misura di 25,82 euro per ogni tonnellata di rifiuti conferito in
discarica. Un balzello destinato ai Comuni incapaci di raggiungere elevate
percentuali di selezione dei materiai riciclabili. Nel ricorso sono stati
censurati gli atti regionali per violazione dei criteri applicativi della legge
statale risalente al 1995 che ha istituito l’ecotassa e che prevede una
riduzione del 20 per cento del tributo per l’ipotesi in cu venga conferito in
discarica solo lo scarto di uno dei trattamenti previsti dalla legge per il
recupero dei rifiuti solidi urbani. In sostanza la Regione Puglia ha
disconosciuto la premialità prevista dalla legge statale, fissando il pagamento
dell’ecotassa nella misura massima. Il Tar di Lecce con un’ordinanza del 2015 aveva
rimesso alla Consulta la valutazione della compatibilità della legge regionale
38/2011 con la disciplina statale. la Corte costituzionale ha riconosciuto che
la premialità si applica anche ai rifiuti raccolti in maniera indifferenziata
ed ha ravvisato il contrasto tra la disciplina statale e la normativa
regionale. Della sentenza beneficeranno tutti i comuni pugliesi. la predetta
sentenza varrà per le annualità future, a partire dal 2018.
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