Se il tentativo di realizzare a tutti i costi un
gigantesco impianto di gas a petrolio liquefatto che movimenterà via mare e via
terra ben 300 mila metri cubi di gpl all'anno, è a questo punto dell'iter amministrativo,
qualche politicante locale doppiogiochista si è venduto al miglior offerente.
Indovinate chi?
BIOGRAFIA
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26.2.17
DALLA BULGARIA A MANFREDONIA
di Gianni Lannes
Ecco un porto fantasma del belpaese, dove già il 2 gennaio 2017 sono giunte due navi colme di grano provenienti da Ucraina e Russia. Ha levato gli ormeggi il 20 febbraio scorso alle
ore 20:03 (UTC) dal famigerato porto bulgaro di Burgas, crocevia del traffico
di armi e rifiuti a livello mondiale. E’ approdata al porto alti fondali (Lat/Lon:41.5936
N/15.9542 E), ufficialmente “inagibile”, alle ore 00:30. L’imbarcazione è una
general cargo. Si chiama SALVINIA (IMO: 9419084, MMSI: 636013076, identificativo
di chiamata: A8KK8) è una nave costruita nel 2005 che naviga attualmente sotto la
bandiera ombra, ossia fuorilegge, della Liberia (uno Stato fantoccio africano controllato
da una multinazionale che ha sede a New York). La Salvinia ha lunghezza totale
di 131 metri e larghezza massima di 18. La stazza lorda è di 6.619 tonnellate
(DWT: 10.407 tonnellate).
ENERGAS-KUWAIT PETROLEUM: DIFFIDA FINALE!
Aperta ieri sera la sottoscrizione popolare. Cittadine e cittadini di Manfredonia possono firmare recandosi muniti di un valido documento d'identità presso la sede di Manfredonia Nuova, in piazza Duomo.
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=energas
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23.2.17
NAVI DI GRANO E RIFIUTI IN ITALIA
di Gianni Lannes
Grano dall’estero (in prevalenza da Canada e
Ucraina): importazione fuori controllo. Ecco la situazione odierna in alcuni
porti italiani, dove le verifiche sanitarie sono un optional a bordo di questi
mercantili che battono bandiera ombra. Spesso si tratta di portarinfuse che trasportano indistintamente rifiuti e poi frumento o viceversa.
2017: LA BATTAGLIA DEL GRANO
di Gianni Lannes
Adesso in via ufficiale il crollo dei prezzi è
attestato al 48 per cento: infatti dal dicembre 2014 al febbraio 2017 sono
passati da 38,25 a 19,97 euro al quintale, grazie ai continui sbarchi incontrollati di
mercantili pieni di frumento spesso inquinato dalla chimica e contaminato anche
dalla radioattività proveniente dall’estero. Si tratta di prezzi largamente al di sotto dei
costi produttivi, che determinano perdite fino al 50 per cento. Senza un freno immediato alle importazioni
«spregiudicate» dall'estero, il rischio che si corre è quello di una
progressiva marginalizzazione della produzione di grano, in un Paese che,
paradossalmente, esporta il 50 per cento della pasta che produce. A rischio non
ci sono solo la produzione di frumento, i lavoratori in essa occupati e l'indotto
della filiera, ma anche un territorio di due milioni di ettari, il 15 per cento
del territorio nazionale a rischio desertificazione.
22.2.17
ARIA RADIOATTIVA: LA DENUNCIA DI UN MEDICO ITALIANO!
per
il Presidente del CSM S.E. Dr. Sergio Mattarella
Besana
Brianza, 20.2.2017
di Marco Marotta
Circa
la denunciata radiocontaminazione dell'ambiente
(v.precedenti atti) segnalo il “Rapporto CEA,
Commissariato Energia Atomica, R 2347, di Gérard LAMBERT, Centro di
Studi Nucleari di Saclay, Francia, anno 1964: “Studio del
comportamento degli aerosols radiottivi artificiali”. (CESNEF
via Bassini 2, MI)
Pag.24-27
(all.).
Carbonio-14
aumentato del 60% dal
1954
al 1963!
Trizio
aumentato di un fattore 100
dal 1954
al 1963!
NUVOLA RADIOATTIVA SULL'EUROPA
Roma, 22 feb. (fonte: Askanews) – Un misterioso aumento della
radioattività è stato segnalato a gennaio in vaste aree dell’Europa senza
motivo apparente. Piccole quantità di Iodio 131, materiale radioattivo di
fabbricazione umana, sono state rilevate in tutto il Continente, a partire dal
Nord della Norvegia, poi sempre più a Sud. Nonostante l’aumento della
radioattività sia stato rilevato a gennaio, le autorità di vari Paesi, per
prima la Francia, lo hanno reso noto solo qualche giorno fa, forse perchè
l’origine e le modalità di diffusione del materiale non sono state ancora
chiarite.
ITALIA, COLONIA UNITED STATES OF AMERICA: ECCO LE PROVE SEGRETE!
di Gianni
Lannes
I documenti segreti declassificati, dal rapporto Scotten
che descrive l’accordo tra governo di Washington e mafia italo-americana, per
agevolare nel 1943 lo sbarco in Sicilia, alla strage di Portella della Ginestra
il primo maggio dell’anno 1947, dalla strategia della tensione negli anni ’70 (incluse le sperimentazioni segrete e le torture inflitte a tanti nostri connazionali, compresi molti bambini: un crimine denunciato dall'ex magistrato Carlo Palermo a ben 4 procure italiane, ma fulmineamente archiviato) culminata
con l’assassinio su commissione Kissinger dello statista Aldo Moro (un omicidio
vergognosamente ancora coperto dal segreto di Stato in Italia) alla stagione di
“mani pulite” pilotata dalla CIA (alla voce Antonio Di Pietro) per eliminare la
classe politica italiana contraria alla svendita dell’Italia; fino alla
nuclearizzazione bellica del belpaese, in violazione del trattato internazionale
di non proliferazione (TNP) fatto ratificare per espressa e ferrea volontà del
ministro degli esteri Aldo Moro che si batteva come Enrico Mattei per l'indipendenza dell'Italia.
20.2.17
GRANO RADIOATTIVO DALL'ESTERO IN ITALIA
di Gianni Lannes
Almeno dal 1987 sbarcano nel belpaese navi con
carichi incontrollati di frumento contaminato dalla radioattività. Ecco uno
degli innumerevoli atti parlamentari che dal 25 novembre 1993, non ha mai avuto
risposta dal governo italiano (Ciampi primo ministro, Mancino interni: sotto processo a Palermo per la trattativa Stato&mafia, Andreatta agli esteri), alla stregua di altre interrogazioni ed interpellanze ancora oggi inevase, a partire
dalla legislatura X. L'iter dopo 24 anni è paradossalmente "in corso", ma nessun esecutivo tricolore ha mai chiarito. Quali sono le conseguenze sulla salute dell'ignara popolazione? Una cosa è certa: il livello criminale di determinati individui ai vertici dello Stato.
riferimenti:
Gianni Lannes, Italia, Usa e getta, Arianna editrice, Bologna, 2014.
NAVI DI GRANO STRANIERO
di Gianni Lannes
«Stia molto attento, lei rischia. Sul grano straniero sbarcato
dalle navi non ci sono controlli e nessuna autorità interviene» mi ripete con
un tono cortese Cosimo Mario Gioia, noto produttore di grano duro nel cuore
antico della Sicilia, in località Fontana Murata. 40 giorni fa l’associazione
Granosalus, sorta nel Mezzogiorno d’Italia a difesa e tutela di produttori e
consumatori italiani, mi ha commissionato un’inchiesta sul campo. Dal 2 gennaio
2017 ho iniziato a girare l’Italia, toccando una dozzina di porti interessati dall’import
di grano dall’estero, spesso dove sorgono giganteschi silos in mano a noti
industriali della pasta. Ne scrivo perché la
condivisione di certe informazioni è una sorta di assicurazione sulla vita. Nei documenti del Parlamento ho scovato l'interrogazione 4/09429 presentata da Massimo Scalia e Gianni Mattioli (i padri italiani della battaglia antinucleare) che il 7 novembre 1988 interrogarono il governo tricolore, ma senza ottenere alcuna risposta, così come altri deputati e senatori di tutto l'arco costituzionale. Le autorità italiane nascondono e tutelano una gigantesca speculazione a danno della salute di milioni di cittadine e cittadini, nonché dei produttori italiani.
BARI: PORTO DI VELENI
di Gianni Lannes
In una frase: buchi neri. La frontiera del belpaese assomiglia sempre più al gruviera. Sono almeno una dozzina i porti in Italia (Pozzallo, Catania, Messina, Crotone, Salerno, Livorno, Cagliari, Molfetta, Ortona, Ancona, Ravenna, Monfalcone) dove
approdano di frequente senza controlli, tante navi, ma più spesso autentiche carrette del mare che trasportano
rifiuti speciali e grano importato dall’estero. Una singolare coincidenza? Negli stessi scali come ad esempio in Sicilia, si ergono giganteschi silos di proprietà di certi industriali del ramo pasta tricolore del calibro di Casillo.
Alcune realtà portuali della Puglia tra cui Manfredonia
(dove già dal 2 gennaio 2017 una mezza dozzina di portarinfuse hanno scaricato
grano), e la stessa Bari, si confermano come il luogo privilegiato di sbarco di frumento
straniero, nonché spesso anche di armi e rifiuti. Non è cambiato nulla dall’autunno
dell’anno 1988 quando fu sequestrata la prima carretta del mare imbottita di
grano radioattivo proveniente dall’estero. O meglio, sono venuti meno i rigorosi
e serrati controlli di un tempo trapassato. Oggi si fanno a campione, o meglio
a casaccio, ovviamente quando capita. Qui vale il Port State Control? E l'accordo di Parigi (Paris-MoU) è forse carta straccia in Italia? Perché tanti relitti galleggianti che trasportano rifiuti speciali sotto bandiere fuorilegge non vengono arrestati definitivamente? In ossequio a chi o a cosa? Si tratta di semplice negligenza? Dal 1988 ad oggi sono stati controllati tutti i carichi di grano delle navi straniere giunte in Italia?
19.2.17
MANFREDONIA: IL PORTO DEL GRANO INCONTROLLATO!
di Gianni Lannes
Ecco il porto delle nebbie, dove i controlli della
mercanzia estera sono scarsi o inesistenti. Nel 2016 sono stati scaricati in
loco, senza controllo, 1 milione di tonnellate di grano duro. Già il 2 gennaio
2017 c'erano due navi battenti bandiere ombra, che trasbordavano grano
proveniente dall'Ucraina e dal Canada. Ed altre portarinfuse sono approdate per
tutto il mese di gennaio fino all'arrivo della Lucky Trader (bandiera di
Panama). Oggi è giunta da Yeysk in Russia, la general cargo Rusich 2 (number
IMO 9317016).
Manfredonia: 19 febbraio 2017 - foto AQ |
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2017/01/litalia-importa-grano-radioattivo.html