Mare Adriatico - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Gianni Lannes
L’elenco ufficiale dei titoli minerari vigenti al
30 giugno 2016 attesta senza equivoci:
«IDROCARBURI
Permessi
di Ricerca in terraferma (80)
Permessi
di Ricerca nel sottofondo marino (22)
Concessioni
di Coltivazione in terraferma (119)
Concessioni
di Coltivazione nel sottofondo marino (69)
Concessioni
di Stoccaggio in terraferma (15)
Regione
Sicilia
Permessi
di Ricerca (7)
Concessioni
di Coltivazione (14)
RISORSE
GEOTERMICHE
Permessi
di Ricerca in terraferma (36)
In sostanza, sono
interessati allo sfruttamento i litorali da Trieste a Crotone, dalla Sicilia
alla Sardegna. La mappa Infield è a dir poco eloquente.
Nell’ultimo bollettino del mare emesso dal Mise si legge:
Gargano (dicembre 2009): uno dei 7 capodogli uccisi grazie allo sfruttamento dell'Adriatico - foto Gianni Lannes - (tutti i diritti riservati) |
Nell’ultimo bollettino del mare emesso dal Mise si legge:
«La Croazia, nell’Aprile del 2014, ha
ufficialmente aperto i termini della procedura per l’assegnazione delle licenze
per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel Mare Adriatico. Il bando ha
messo a gara licenze per 29 blocchi con dimensioni tra i 1.000 e i 1.600 km2,
di cui 8 situati nell’Adriatico settentrionale e 21 in quello centrale e
meridionale. Nello stesso documento si prevede che i permessi per
l’esplorazione saranno validi per 5 anni con possibilità di proroga di un anno,
mentre la concessione per lo sviluppo sarà di 25 anni. La gara ha destato
l’interesse di circa 40 compagnie internazionali, comprese l'Exxon Mobil, la
Shell e anche l'Eni, ma le offerte ricevute risultano per un totale di 6
aziende in 15 aree di ricerca. La commissione di esperti guidata dal Ministro
dell'Economia Ivan Vrdolja ha valutato positivamente tali offerte per 10 aree
di esplorazione, che sono state concesse alle aziende Marathon Oil, OMV, ENI,
Medoilgas e INA. Il consorzio composto da Marathon Oil e OMV ha ricevuto un
permesso per l'esplorazione e lo sfruttamento di idrocarburi in 7 blocchi nelle
aree: n. 8 nel Nord Adriatico, nn. 10, 11 e 23 nell'Adriatico Centrale, nn. 27
e 28 nell'Adriatico Meridionale.
Il consorzio composto da ENI e MedOilGas ha
ricevuto il permesso per l'esplorazione e lo sfruttamento di idrocarburi nella
zona di ricerca n. 9 dell'Adriatico centrale, mentre alla croata INA -
Industrija Nafte dd è stata concessa una licenza per l'esplorazione e lo
sfruttamento di idrocarburi in due aree di esplorazione, la n. 25 e la n. 26
nell'Adriatico Meridionale.
L’Italia e la Croazia già collaborano tramite un
“Technical Agreement” tra le Amministrazioni dei rispettivi Governi, stipulato
in data 1/07/2006, per la produzione congiunta del giacimento Annamaria, a
cavallo della linea di delimitazione delle rispettive piattaforme, nella
concessione A.C 11 AG assegnata alla società ENI».
Chi controlla i controllori che hanno svenduto per pochi spiccioli l'integrità ambientale dei mari italiani?
Chi controlla i controllori che hanno svenduto per pochi spiccioli l'integrità ambientale dei mari italiani?
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