CERIGNOLA (LOC. FORCONE CAFIERO): DISCARICA INTERCOMUNALE SIA PER RIFIUTI SOLIDI URBANI - foto Maurizio Ardito |
di Gianni Lannes
Bentornati nel regno impunito delle famigerate ecomafie istituzionali. L’ex isola felice è al collasso ecologico, eppure il
governatore Emiliano seguita ad alimentare una farsa dietro l'altra con Renzi, o in alternativa fa il turista al salone del libro di Torino, invece di risolvere concretamente i problemi ormai incancreniti. Dopo 10 anni di malgoverno ambientale
vendoliano in società con il piddì dello stesso Emiliano, i frutti avariati
sono ormai evidenti, Ilva a parte, in cui l’ex governatore Nichi Vendola è
attualmente sotto processo.
Tra esaurimento dei vecchi siti e sequestri giudiziari, tutte le discariche pubbliche, con l’eccezione di Cerignola (quasi piena) e Deliceto (alla voce Bonassisa) sono fuori servizio. Quasi l’85 per cento della Puglia butta i rifiuti solidi urbani in impianti privati a prezzi proibitivi, fra Canosa e ben tre discariche della martoriata provincia di Taranto. Grottaglie, Massafra e Taranto sono ormai la pattumiera della Regione, ma anche dei rifiuti industriali di mezza Italia. Per non dire di tutte le discariche mai bonificate e delle cave dismesse utilizzate come cimiteri nucleari, come nel caso di Apricena, Poggio Imperiale e Lesina nella Daunia, incluso il Salento.
L’altra torbido risvolto della medaglia è il fallimento
delle ditte che raccoglievano l’immondizia, fingendo di selezionarla,
nonostante gli scarsi sforzi della popolazione a separare gli scarti. E’ attesa
a giorni la decisione del tribunale di Bari sul fallimento della Lombardi
Ecologia, che trascinerà nel baratro non meno di 30 comuni. Senza contare la posizione
in bilico della Sia a Cerignola e nei 5 reali siti, in particolare ad Orta
Nova, dove i cosiddetti rsu, seguitano ad accumularsi per le strade. E senza
dimenticare la rovina dell’Amica a Foggia e tutti i lavoratori del settore che finiranno in mezzo ad una strada unitamente alla spazzatura. Le province di Lecce, Brindisi e Bat
stanno anche peggio. Non a caso,
più di un anno fa Raffaele Cantone, ossia il presidente dell’Autorità nazionale
anticorruzione aveva invano suonato l’allarme.
riferimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=cerignola
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=vendola
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=vendola
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