Oggi in Europa siamo allo sbando perché assistiamo
alla transizione dalla famiglia naturale alla nuova organizzazione tecnocratica
dei nuclei umani di genere omogeneo. Il che tra l’altro vuol dire separazione
della procreazione dalla sessualità, e trasformazione degli esseri umani in
merci. In altri termini, la tecnica genera l’inversione dei mezzi e dei fini,
da mezzo diviene fine e le ricadute sulla famiglia sono sconvolgenti. In base a
questa follia di moda, la paternità e la maternità sono concepite come un
progetto privato da realizzarsi anche tramite tecniche “biomediche” che prescindono
dalla sessualità coniugale. Le unioni di fatto tra omosessuali costituiscono
una distorsione di ciò che dovrebbe la comunione di amore e di vita tra una donna
e un uomo, e la loro straordinaria capacità di generare la vita, a differenza di gay e lesbiche che invece devono surrogarla a pagamento. I diritti civili sono una cosa e vanno rispettati, ma questa è una barbarie che pretestuosamente e sotto traccia schiaccia l'etica.
Per difendere la famiglia naturale bastano gli
argomenti umani, perché ciò che la famiglia tutela e
promuove è innanzitutto un bene umano insostituibile e non commercializzabile,
che caratterizza tutte le epoche e tutte le culture, perché è una struttura
antropologica fondamentale.
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