Egregio presidente Obama farà freddo, anzi freddissimo, per almeno trent’anni. Lo sostiene John Casey, già climatologo della Nasa, ora direttore di un centro studi di Orlando, la “Space and Science Research Corporation”. L’allarme: l’attività del sole sta rapidamente cambiando, la comparsa di nuove macchie solari lascia presagire un nuovo “grande inverno” per il pianeta, a partire dal 2015-2016, con conseguenze devastanti, fenomeni di assideramento di massa e addirittura il crollo del 50% della produzione alimentare a causa del collasso dell’agricoltura terrestre. E’ il drammatico contenuto della lettera che lo scienziato ha rivolto al capo della Casa Bianca già lo scorso aprile. Oggetto: “Richiesta di preparare gli Stati Uniti per un pericoloso clima freddo”. Casey chiede di prendere «provvedimenti immediati per garantire che gli Stati Uniti d’ America siano pronti per lo storico e potenzialmente pericoloso clima freddo, che sta per arrivare». Ma il problema non era il global warming, il surriscaldamento? Sì, fino a ieri. Da oggi, l’allarme è di segno opposto: neve, gelo, temperature sotto zero. A partire dai prossimi mesi.
Casey cita le ricerche condotte negli ultimi decenni sulle cause del cambiamento climatico. «Il periodo passato del riscaldamento globale è un fenomeno naturale, prodotto principalmente dal Sole, ed è finito», scrive il climatologo nella sua Iceberg lettera a Obama. «Sono oltre diciassette anni che non viene registrata alcuna effettiva crescita delle temperature atmosferiche globali in troposfera. Ironia della sorte, questo significa che, mentre per la maggior parte del tempo la comunità internazionale ha avuto a che fare con il riscaldamento globale, quest’ultimo, non c’era! E’ quindi importante accettare che il riscaldamento globale è finito». Non c’è più alcun riscaldamento globale, sostiene Casey. «La Terra – scrive – è in fase di raffreddamento da diversi anni, come gli oceani negli ultimi undici anni e l’atmosfera per la maggior parte del tempo». Dei 24 parametri climatici monitorati dalla Ssrc, la “Space and Science Research Corporation”, registrati in report trimestrali, ben 18 di essi «mostrano un raffreddamento globale come tendenza dominante». Quanto ai restanti 6, «si stanno convertendo verso lo stato di raffreddamento, entro i prossimi cinque anni».
Lo
scienziato dichiara che il livello del mare ha già iniziato a calare, dove
alcune aree oceaniche stanno diventando più fredde. Il centro ricerche coordinato
da Casey prevede una riduzione globale del livello del mare della durata di 30
anni, «che inizierà in qualsiasi momento tra quest’anno e il 2020». Se queste
tendenze cambiassero, il centro studi sarebbe il primo a segnalarlo, dice
Casey. «Tuttavia, sulla base delle temperature globali effettive e i modelli
climatici più affidabili, c’è una sola conclusione da effettuare sullo stato
attuale clima della Terra: un nuovo clima freddo è arrivato». Se questa “nuova
era glaciale” procedesse come negli episodi passati (circa 200 e 400 anni fa),
secondo Casey «dovremmo aspettarci di vedere notevoli danni alle colture a
livello mondiale, sconvolgimenti sociali e politici e la perdita della vita».
Secondo gli studiosi, questi effetti New York sotto la nevecatastrofici
«potrebbero iniziare presto e durare almeno tre decenni». Casey aggiunge che
abbiamo poco tempo per prepararci: «Gli scienziati russi si sono spinti fino a
parlare di una nuova “Piccola era glaciale” che inizierà quest’anno», il che
significa che «il clima freddo, che avanza, è una grave minaccia per la nostra
gente».
Secondo gli
studiosi americani, il nuovo clima freddo verrebbe imposto alla Terra «da un
ripetuto ciclo, di 206 anni, del sole». Casey l’aveva già annunciato nel 2007.
«Anche se molti altri ricercatori hanno scoperto questo ciclo o previsto un
clima freddo in arrivo, sono stati ignorati», scrive lo scienziato, nella sua
lettera a Obama. «La fase di freddo, di questo lungo ciclo di due secoli, è
prodotto dalla riduzione drammatica dell’energia con la quale il sole scalda la
terra». Lo chiamano “letargo solare”. Ed è stato confermato dalla Nasa,
dall’aviazione Usa e dal “National Solar Observatory”: parlano di “declino in
corso dell’attività solare”. «La ricerca relativa su questi letarghi solari –
aggiunge Casey – mostra anche che si verificano in concomitanza con i terremoti
e le eruzioni vulcaniche più distruttive, l’ultima delle quali può portare
drammaticamente ad un clima già freddo».
Potenzialmente
devastanti le conseguenze dello choc climatico sulla popolazione, a cominciare
dalle categorie più esposte: «Credo che gli afro-americani, altre minoranze e i
poveri soffriranno di più, per la nuova era fredda e le vostre politiche
climatiche», scrive Casey al presidente Usa. «Questa affermazione è supportata
dal fatto che una grande percentuale di questi cittadini sono in gran parte
dipendenti dal governo degli Stati Uniti, per il cibo, che inizierà a
diminuire, come il freddo comincerà a danneggiare le colture». Senza adeguate
contromisure governative, avverte lo scienziato, «saremo impreparati e incapaci
di procurarci il cibo di routine, durante gli anni peggiori del clima freddo in
arrivo». Inutile aggiungere che ci sarà un’impennata dei costi dell’energia,
micidiale soprattutto per i più poveri. Casey rimprovera a Obama di aver
“creduto alla teoria del surriscaldamento globale”. E gli rinfaccia la
responsabilità per l’incolumità di 317 milioni di cittadini americani di fronte
al “grande freddo” che, giura, sta davvero per arrivare.
fonte:
Nessun commento:
Posta un commento
Gradita firma degli utenti.