BIOGRAFIA

10.5.15

MATTARELLA FIRMA L'ITALICUM: COLPETTO DI STATO ALL'ITALIANA



di Gianni Lannes

 
Il presidente pro tempore della Repubblica, Sergio Mattarella, nominato da un Parlamento di onorevoli abusivi, quindi anche lui illegittimo, calpestando la Costituzione e dimenticando il pronunciamento della Corte costituzionale numero 1 del 2014 (di cui faceva parte anche lui per nomina partitica) e della successiva sentenza di conferma della Cassazione, ha firmato la nuova legge elettorale, anch'essa palesemente incostituzionale. Nel belpaese, ormai,  non esiste più alcuna opposizione politica né sociale, tantomeno culturale o antropologica.

4 maggio 2015: approvazione Italicum incostituzionale!


Nel frattempo, gli affaristi privati di Fitch in un rapporto pubblicato a poche ore dalla approvazione definitiva dell'Italicum, non si sa bene a quale titolo, scrivono: «Il passaggio della nuova legge elettorale in Italia rappresenta un progresso nel cammino delle riforme istituzionali e strutturali che se portato avanti porterebbe a un rafforzamento nel medio termine del profilo di credito sovrano riducendo il rischio politico che grava sulle decisioni di natura politica ed economica. Ma per il momento - si legge nel rapporto - le riforme economiche rimarranno dipendenti dalle manovre politiche. Il governo - osserva l'agenzia mafiosa - ha continuato a portare avanti il suo programma di riforme macroeconomiche strutturali, fra cui il Jobs Act che potrebbe aumentare la flessibilità del mercato occupazionale». Anche i ladri di Moody's segnalano come l'approvazione della riforma elettorale sia «credit positive», abbia cioè un impatto positivo sul merito del credito, «se accompagnata dalla riforma del Senato».

L’inquilino abusivo del Quirinale ha firmato l'Italicum, ma evidentemente ha dimenticato cosa ha detto nel 2010 in merito all'approvazione del Porcellum, varato a maggioranza e senza la necessità di mettere la fiducia.   

Quello che ci si ostina a non capire è non solo l’incostituzionalità dell’Italicum in sè, ma il suo collegamento alla riforma costituzionale in atto: quando il Senato sarà non elettivo ma di nomina, da parte delle autonomie locali e del Presidente della Repubblica, e privo di potere legislativo, con questa legge elettorale un solo partito, anche potenzialmente molto piccolo (per assurdo può bastare un misero 3,5%), si prende 340 deputati (55% dei seggi), cioè la maggioranza assoluta nell'unica Camera legislativa, e con ciò ha il potere di scegliersi e imporre il Presidente del Consiglio, il Presidente della Repubblica, 1/3 della Corte Costituzionale di nomina presidenziale più un altro 1/3 di nomina parlamentare, e la presidenza del CSM: tutti i tre poteri che invece dovrebbero essere divisi e indipendenti. Non ci sono più contrappesi e si approda alla deriva totalitaria, tant'è che nessuno fiata. L'Italia è ormai sotto una dittatura telecomandata saldamente dall'estero (Washington, Londra e Tel Aviv), che non può essere riformata, ma solo spazzata via da una nuova Costituente popolare o da una guerra civile.



riferimenti:

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=italicum

http://espresso.repubblica.it/palazzo/2015/01/29/news/sergio-mattarella-un-pignolo-gentiluomo-anti-berlusconi-1.196877

http://www.camera.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/infografica/pdfs/000/000/003/NSE_DEFINITIVA.pdf

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