di Simona Ricotti
Perché nella
mia città ci sono due centrali di cui una a carbone, uno dei porti più grandi
del Mediterraneo con il relativo traffico automobilistico, una boa petrolifera
off shore, sei depositi costieri per oli minerali di cui quattro sottoposti a
legge Seveso, un centro, unico in Europa, per l’inertizzazione e lo smaltimento
di armi chimiche, tre discariche esaurite, una per rifiuti speciali e una da
poco autorizzata per quasi un milione di mc di rifiuti.
Perché
l’Amministrazione Comunale ha detto NO alla riconversione a carbone e dopo 40
giorni e 26 milioni di euro versati dall’ENEL nelle casse del Comune ha
cambiato idea e dato parere positivo. Perché dalla centrale a carbone, che ENEL
definisce “pulito”, usciranno 6 milioni mc/h di emissioni all’ora e 10 milioni
t/a di anidride carbonica;
Perché il
56% dei bambini della mia città soffre di allergie ed asme nell’indifferenza
totale. Perché nella mia città ci sono le percentuali di mortalità e morbilità
per tumori alle vie respiratorie, leucemie e linfomi, tra le più alte nel
Centro Italia;
Perché da
aprile ad oggi nella mia città sono morte più di cinquanta persone tra i 30 e i
55 anni per malattie neoplastiche.
Perché le
sogliole del nostro mare hanno una percentuale di mercurio 10 volte superiore
alla norma. Perché nella mia città l’acqua è avvelenata e da oltre tre anni
viene dichiarata potabile solo grazie ad una deroga governativa. Perchè le nubi
nere, rosse e grigie che escono dalle ciminiere vengono definite effetti
ottici.
Perché nella
mia città è in corso un processo per schiavitù e nessuno ha detto una parola.
Perché le mafie si sono infiltrate negli appalti della centrale e del porto e
tutti negano l’evidenza. Perché nella mia città vogliono cementificare ogni
minimo spazio rimasto libero.
Perché nella
mia città prima ancora che i polmoni hanno inquinato le coscienze.
Però resto
qui. Perché non posso accettare che la mia terra venga ulteriormente avvelenata
e distrutta. Perché voglio continuare a lottare e non perdo la speranza che
tutto questo si possa fermare.
Perché
quando mia figlia mi chiederà “ Come avete potuto permettere tutto questo”
voglio poterla guardare negli occhi e dirle “io ci ho provato”.
C'è poco da commentare e molto da fare... Ma serve la forza.. L'unione di tutti i cittadini.. Xche tutti siamo stanchi ma nn bisogna mollare
RispondiEliminaun vero peccato... una cittadina molto carina rovinata da una politica che predilige il profitto a tutti i costi invece della salute dei suoi cittadini...
RispondiEliminaNon sono di Civitavecchia... ma forse occorrerebbe una riconversione economica che miri a un'industria più pulita e a una valorizzazione turistica... che faccia uscire la città dallo stato di "colonia di Roma" per farle acquisire una fisionomia sua propria... occorre un cambio di mentalità da parte di chi governa e da parte dei cittadini...
ovviamente cercando di conciliare il cambiamento con lo sviluppo economico e il mantenimento dell'occupazione... che forse è la parte più difficile...