Lo scenario che si propetta nell'Adriatico Meridionale |
di Gianni Lannes
Ecco il destino che attende le "aree protette" del litorale
di Puglia, in barba al buon senso e alle normative di protezione ambientale, a livello nazionale ed internazionale.
Ecco, a latitudine meridionale, la fine del mare Adriatico, una colata di cemento e acciaio che la Regione Puglia del sedicente
ecologista Nichi Vendola sta
pianificando in buona compagnia di alcuni sindaci ed amministratori comunali, all’insaputa
dell’opinione pubblica.
Uno dei provvedimenti di autorizzazione più controversi è quello rilasciato a suo tempo dall’ambientalista Grazia Francescato all’epoca in cui ricopriva l’incarico di assessore a Tricase (già presidente nazionale del WWF, a favore ufficialmente a metà degli anni ’90 di una superstrada che avrebbe dilaniato il Gargano).
Uno dei provvedimenti di autorizzazione più controversi è quello rilasciato a suo tempo dall’ambientalista Grazia Francescato all’epoca in cui ricopriva l’incarico di assessore a Tricase (già presidente nazionale del WWF, a favore ufficialmente a metà degli anni ’90 di una superstrada che avrebbe dilaniato il Gargano).
Gargano (dicembre 2009) uno dei sette capodogli assassinati dallo Stato italiano - foto Gianni Lannes |
Dalle Isole Tremiti al Gargano - transitando per l’area
costiera di Foce Varano, Ischitella, Rodi Garganico, San Menaio, Peschici,
Vieste, Mattinata, Manfredonia - fino alle saline di Margherita di Savoia (le
più grandi del Mediterraneo) zona umida vincolata dalla Convenzione di Ramsar, dove nidificano migliaia di uccelli acquatici.
E poi
ancora da Otranto a Leuca toccando Badisco, Santa Cesarea, Porto Miggiano, Castro, Andrano, Tricase e Corsano.
Punta Palascia - il lembo più orientale d'Italia - foto Gianni lannes |
Eolico di stampo industriale per far soldi a scapito degli ecosistemi di Gaia, che va ad incrociarsi con pozzi petroliferi
anglo-americani di recente concessione non ostacolati seriamente dal
governatore ed approvati dai governi Prodi,
Berlusconi-Monti e Letta, nonostante i roboanti proclami da campagna
elettorale, e in aggiunta a ben due gasdotti marini.
Dove Oriente e Occidente si incontrano e si mescolano dai tempi primordiali, è in procinto di abbattersi un incubo infernale che sovvertirà per sempre i delicati equilibri naturali e sociali di un pezzo d'Italia massacrato dalla speculazione politica. Grazie anche al disinteresse generale delle italiane e degli italiani "brava gente".
Faro di Punta Palascia e monti dell'Epiro - foto Gianni Lannes |
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