Su La Testa!: IL CUORE DELLA RESISTENZA ITALIANA AL NAZIFASCISMO

Sulmona - foto Gilan

di Gianni Lannes

Per sapere e non dimenticare eventi straordinari poco noti o ignoti di cogente attualità. A Sulmona dove il 9 ottobre dell'anno 1943 gli aguzzini nazifascisti deportarono su un treno a Dachau ben 391 persone anche non ebree commettendo in questa terra italiana innumerevoli stragi di civili, vicino ai licei nei pressi di un magnifico viale alberato c'è un particolare monumento. Tre lastroni di pietra della montagna madre ricordano chi ha combattuto per donarci la libertà. Da Sud a Nord. Da Casoli ad Asiago: ha liberato paesi e città dal centro al nord Italia, Pesaro e Bologna comprese. Il cuore della Resistenza italiana al nazifascismo riposa sulle montagne d'Abruzzo. Protagonista di un'epopea unica, fuori dal coro della narrazione e dai libri di storia, la Brigata Maiella ha scritto una delle più limpide ed esaltanti pagine della guerra di liberazione. La formazione dei coraggiosi patrioti partiti dall'Abruzzo e giunti fino in Veneto è stata quella con il più lungo ciclo operativo e la sola formazione decorata di medaglia d'oro al valor militare. Fu fondata dal comandante Ettore Troilo nel dicembre 1943 e i suoi combattenti con le mostrine tricolore non giurarono mai fedeltà ai Savoia traditori. Più volte citata per valore nei bollettini militari, mai sconfitta in battaglia, mai una diserzione, ammirata dagli Alleati e temuta dai nazifascisti, la Brigata Maiella ebbe tanti caduti ma fu capace di gesta eroiche e di profonda umanità, anche nei confronti dei nemici.