BIOGRAFIA

14.4.20

TEORIE DEL COMPLOTTO E MENZOGNE DI STATI!



di Gianni Lannes

Solo i piccoli segreti vanno protetti, per quelli grandi sarà sempre sufficiente l'incredulità della gente.

La vera protagonista del XX secolo è la menzogna istituzionale, propagandata dai mass media. Prendiamo il nuovo coronavirus: a tutt'oggi è sconosciuto origine e vettore. Eppure mediconi, politiconi, giornaloni e televisioni ogni giorno ne sparano una per spaventare la gente, a cui vogliono imporre a forza un'unica ricetta totalitaria. Inoltre, il ministero della salute in Italia ha vietato le autopsie sulle salme. Come mai? Questi sono fatti e non mere opinioni alla Burioni. 
 
Il noto televirologo della domenica, impiegato al famigerato San Raffaele di don Verzè, non è riuscito a superare l'esame a cattedra in ben tre università (Camerino, Roma e Catanzaro). Parafrasando mister "so tutto io": per avere una cattedra all'università, prima devi ottenere l'idoneità scientifica, poi vincere un concorso pubblico ed infine essere chiamato dal consiglio di facoltà. E' più complesso che aprire un account sui social. Roberto Burioni è proprio quello che il 29 marzo 2020 in tv, nella trasmissione di Fazio ha spacciato l'antimalarico Plaquenil per "curare"" (si fa per dire, sic!) il nuovo coronavirus. Come mai non è stato ancora rinviato a giudizio, processato e radiato dall'ordine dei medici chi alimenta - come questo camice bianco - l'allarmismo sociale in televisione, in rete e sui giornali?

Andiamo alla fonte, visto l'uso improprio che del termine ne fanno i mass media - analfabeti ed eterodiretti - in Italia. La verità è sotto gli occhi di tutti, ma viene sistematicamente distorta e manipolata da chi detiene il potere (economico, politico, mass-mediatico). A chi giova? Chi ne trae concretamente interesse e profitto? In sintesi il complottista è chi ordisce complotti a danno degli esseri umani e non certo chi li svela. Elementare Watson.

L'espressione "teoria del complotto" venne coniata ed usata per la prima volta negli Stati Uniti d'America nel 1964, in relazione all'assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy. Gli agenti CIA, ma non solo, sono addestrati a come annientare le verità scomode per il potere ufficiale. Tali attività vengono realizzate anche in Italia a partire dagli anni '50.

Il sistema di dominio per tutelarsi scredita attraverso etichette, o meglio marchia negativamente ricercatori, studiosi, giornalisti e chiunque osi mettere in discussione critica l'unica e sola verità rivelata, sovente alimentata dai mass media.

Il termine "complottismo" viene usato per designare in senso dispregiativo, il punto di vista di chi crede alle più svariate teorie alternative in modo ritenuto acritico e fideistico e senza sentire ragioni di sorta, per sottolineare l'aspetto maniacale e paranoico che avrebbe tale atteggiamento mentale.

L'etichetta di “teoria del complotto” viene utilizzata per squalificare, schernire e denigrare il dissenso politico o sociale, quando il potere istituzionale viene messo in discussione. Per tentare di zittire qualcuno scomodo, per denigrarlo agli occhi dell'opinione pubblica, si usa l'avvelenamento del pozzo. Si tratta di una procedura di delegittimazione che investe tutto ciò che una persona afferma anche con riscontri probanti e dunque verificabili. E' solo una delle tante forme di fallacia, ossia di mossa argomentativa corretta in apparenza, che occulta ad arte la propria erroneità illogica, allo scopo di ingannare chi ascolta. Attualmente il discorso pubblico sul Sars CoV2 è saturo di fuorvianti argomenti che avvelenano sistematicamente la verità.

Dubitare è una funzione essenziale del pensiero critico: il dubbio è infatti la base della cultura umana.

Ad un giornalista si chiede di raccontare i fatti, di spiegarli con riscontri documentabili, soprattutto di controllare il potere, ovvero ogni forma di dominio.

Occorre cercare la verità, quella scomoda, quella che urtica, quella che obbliga al realismo. Possiamo fare qualcosa? Abbiamo il dovere morale di sperarlo e di essere contagiosi. A questo serve la cultura, a rinvigorire l'umanità. La coscienza ed il sapere ci rendono liberi.