BIOGRAFIA

22.3.20

ITALIA: IL CORONAVIRUS NON E' UGUALE PER TUTTI!

Bari, 23 febbraio 2020 (fonte Quirinale)


di Gianni Lannes

Abolizione totale della libertà civile. Ecco i fatti tremendi, non le opinioni di chi scrive. «Da oggi domenica 22 marzo 2020 è fatto divieto - fino a quando lo deciderà il primo ministro Conte, in barba al Parlamento - a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute». Lo ha appena stabilito l'ordinanza adottata congiuntamente dal ministro della Salute e dal ministro dell'Interno che rimarrà efficace fino all'entrata in vigore di un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di cui all'articolo 3 del decreto legge numero 6/2020. 

Roma, 31 gennaio 2020 (fonte Quirinale)
 
Un altro abuso di potere del governo tricolore, dopo la segregazione ingiustificata sul piano scientifico e giuridico dell'intera popolazione italiana, ormai criminalizzata e senza più diritti? A fronte di 4.465 deceduti alla data odierna, i morti causati dal covid 19 sono tre (3), secondo l'Istituto Superiore di Sanità. I dati ufficiali  sulle reali cause di decesso dei trapassati mescolati alla rinfusa nella conta generale, sono per caso falsificati alla fonte? A parere scientifico inequivocabile del CNR e dell'ISS “il rischio è basso”, nonostante gli esperti a reti unificate blaterino a squarciagola addirittura di apocalisse.

Roma, 13 febbraio 2020 - ambasciatore cinese (fonte Quirinale)

L'Organizzazione Mondiale della sanità il 30 gennaio 2020 ha emesso la dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il coronavirus (PHEIC). Proprio allora, sono giunte al governo italiano le raccomandazioni circa la necessità di applicare misure adeguate. Il giorno dopo (31 gennaio) il Consiglio dei Ministri ha deliberato la «Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili». Perfetto, almeno sulla carta della Gazzetta Ufficiale: così «è dichiarato, per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili». Fino al 29 febbraio 2020 il primo ministro Conte ha sempre dichiarato pubblicamente che «è tutto sotto controllo e non c'è pericolo. L'Italia è un paese sicuro» in palese contraddizione con quanto indicato nella predetta deliberazione. Provvedimenti di salvaguardia reali per la popolazione italiana? Non pervenuti. Un dato oggettivo è però inequivocabile: nell'ultimo decennio i governi tricolore hanno sottratto ingenti risorse economiche alla sanità pubblica, chiudendo ospedali e reparti, dirottando quel denaro pubblico alle spese militari.

 Bari, 23 febbraio 2020 (fonte Quirinale)

Le regole igieniche valgono soltanto per i sudditi, pardon, per gli italidioti trattati peggio dei topi? A quanto si vede, la distanza di sicurezza vale solo per i comuni mortali, ma non per i politicanti e vip affini. Un bell'esempio di coerenza istituzionale: il presidente della Repubblica ha toccato con mano più italiani in una manciata di mesi che, rispettivamente, tutti gli altri italiani, attualmente confinati senza un processo. Da Mattarella a Bergoglio, da Conte a Macron, da Emiliano fino ai vertici della magistratura e così via. Nei primi tre mesi dell'anno in corso, fino al 6 marzo scorso il Presidente della Repubblica ha incontrato migliaia di persone in giro per l'Italia, stringendo mani e abbracci negli assembramenti di folla, come attesta ufficialmente il portale del Quirinale (foto e video). Il capo dello Stato non era al corrente del pericolo? Oppure l'inquilino di Palazzo Chigi non lo aveva informato? Mattarella ha l'antidoto, oppure non c'è pericolo? Ma la legge, o se preferite il virus, non è uguale per tutti? A proposito: Mattarella e Conte hanno fatto per sicurezza almeno il tampone?

Napoli, 27 febbraio 2020, (fonte quirinale)

Da “situazione sotto controllo” a “tutt'Italia zona protetta, perché non c'è più tempo da perdere”. In una manciata di giorni Giuseppe Conte, e con lui il governo tricolore, è passato da un estremo all'altro. In un'orgia comunicativa contraddittoria e piena zeppa di errori dovuta all'isteria da coronavirus e che ha contribuito a fomentare la psicosi collettiva in questa emergenza nazionale.

 
Napoli, 27 febbraio 2020, Stretta di mano con Macron (fonte Quirinale)
A inizio 2020 il Covid-19 sembra essere solamente una minaccia lontana, poi il 30 gennaio viene attestata la presenza del coronavirus in una coppia di cinesi in vacanza nel Belpaese, ricoverati allo Spallanzani di Roma. In seguito, il consiglio dei ministri dichiara ufficialmente lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. Il governo - di comune accordo con il ministero della Sanità - chiude il traffico aereo con la Cina e il primo ministro nel farlo, predica la calma: “Siamo il primo paese dell'Unione europea che adotta una misura cautelativa di questo genere. 

Roma, 31 gennaio 2020, Corte di Cassazione (fonte quirinale)


Assicuro che non c'è alcun motivo di creare panico e allarme sociale”. Tutto sembra essere nei ranghi, finché nella notte tra il 20 ed il 21 febbraio, a Codogno, un uomo di 38 anni viene ricoverato per problemi respiratori: è positivo al Covid-19. Dopo tutti gli accertamenti del caso. Il 38enne risulta essere il primo contagio avvenuto in Italia. Da questo momento in poi, il virus si espande a macchia d'olio nella provincia di Lodi, in Lombardia, in Veneto, in Emilia-Romagna e gradualmente in tutte le regioni dello Stivale.

 Roma, 26 febbraio 2020 - incontro con i magistrati (fonte Quirinale)


Tutto accade tra dichiarazioni e provvedimenti contraddittori del governo e dello stesso Conte. L'ineletto domenica 23 febbraio compare la bellezza di sedici volte in televisione, con l'effetto di spaventare, più che di rassicurare gli italiani sul coronavirus. Resosi forse conto di avere esagerato, nei giorni seguenti il sedicente avvocato del popolo cerca di sdrammatizzare, con l'effetto però di creare più confusione e di rimbalzo più panico nella popolazione. Sì, perché se il messaggio di chi ci dovrebbe guidare non è chiaro.

 Bari, 23 febbraio 2020 (fonte Quirinale)

In piena emergenza, arrivano e stonano le parole del presidente del Consiglio contro l'ospedale di Codogno: "Abbiamo due focolai del virus (Codogno in provincia di Lodi e Vo' Euganeo in quella di Padova, ndr) uno dei quali è nato complice un ospedale che non ha osservato determinati protocolli favorendo la nascita di uno dei due focolai che cerchiamo di contenere con misure draconiane". Il sedicente avvocato del popolo parla così di una falla, accusando il nosocomio di aver sottovalutato i sintomi del cosiddetto "Paziente 1". Un'uscita che ottiene in risposta la reazione stizzita dei diretti interessati - che sbugiardano Conte - e la dura replica congiunta di Giulio Gallera e Attilio Fontana. 

 
Roma, 31 gennaio 2020 (fontte Quirinale)


E che dire della fuga di notizie dovuta alla pubblicazione a mezzo stampa della pasticciata bozza del decreto del presidente del Consiglio sulle nuove e più stringenti limitazioni per l'emergenza Coronavirus, prima che il provvedimento venisse approvato? Una diffusione anzitempo - per colpa di chi? - che ha provocato il caos e l'isteria generale, con centinaia di persone in fuga sera alla stazione di Milano. E questo è un'altra, l'ennesima ed enorme pagliacciata dell'esecutivo grulpiddino. "

Riferimenti:










































































https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Infografica_22marzo%20ITA.pdf

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus 

Incontri pubblici del capo dello Stato Sergio Mattarella nel periodo gennaio-marzo 2020 (fonte Quirinale):