BIOGRAFIA

14.11.18

SCIE NEI CIELI E VACCINI NEI CORPI


 Campobasso - foto Gianni Lannes


Ciao Luca*,

quale organizzatrice dell’evento sulle irrorazioni di origine bellica, evento del 9 novembre a Pessano, vorrei rispondere ad un tuo ‘richiamo all’ordine’ in una chat di azione sui sindaci inerente la legge 119/17. Anche a me pare inopportuno il sipario su un problema che non è pertinente la funzione di questa chat. Ma non posso fare a meno di rispondere al tuo messaggio, estrapolato fuori contesto.

Non le chiamiamo più scie chimiche, che non esistono diciamo così!... Anche il linguaggio a distanza dei 10 anni di cui parli fa un salto di qualità, come anche la propaganda e i maldestri tentativi di celare una pratica a cui siamo ormai sottoposti da così tanto tempo!.

Sulla priorità o meno, su una presunta scala di ordine dei problemi non trovo esatto stabilire che la questione vaccinale sia davvero da mettere in cima alla lista, e anche su questo tema sono attiva con voi da molto tempo!.

A mio avviso l’occlusione del cielo è IL PROBLEMA DEI PROBLEMI! e  non perché esagero.

Nel mese di ottobre le irrorazioni sono state molto intense soprattutto sulle regioni nord e in Veneto. Abbiamo inviato un appello a tutta Italia per sensibilizzare le persone ad alzare lo sguardo e semplicemente constatare quello che succede nella progressione delle nuvole artificiali e il risultato è estremamente inquietante. Ti posto il video di una selezione delle foto raccolte da tutte le regioni d’Italia. L’osservazione del cielo è inestricabile dall’essere umano. Non esiste una competenza sul cielo, ovvero è competenza umana osservare e considerare, e la parola stessa considerare ha nel suo etimo la disposizione delle nostre questioni tra gli astri, per essere ben fissate!. Il cielo è di tutti!. Per cui non stiamo parlando di UFO, ma di qualcosa di esperibile e verificabile ogni giorno.

L’odissea dei vaccini ha permesso alla sottoscritta di scoprire come un comune denominatore si reitera nelle questioni che sembrano le più distanti e distaccate, semplicemente perché aprire una porta di consapevolezza ti mette sulla strada per aprire porte ancora più grandi.

Tanto per cominciare perché mai imporre una vaccinazione di massa a titolo di una sicurezza di sanità pubblica quando ai bambini viene sottratta l’aria che respirano, che respiriamo tutti?!.

Ho avuto modo di constatare, anche per mia stessa esperienza, che fino a che il problema non si vede, invisibile, come l’aria, o sotto la soglia della coscienza, il problema non esiste. Molti sono rassicurati e fotografano sorridenti le giornate di sole in montagna, sotto una griglia di striature sbrindellate, ma non le rilevano perché sono ormai parte della scena quotidiana, nell’album di foto, nel cinema, nei tramonti romantici…
Ma il giorno che mia figlia, non so come, non so perché mi chiese perché queste scie di aerei diventassero nuvole mi sono sentita sprofondare ed ho questa speranza che in futuro abbia la forza di fare sempre queste domande spiazzanti.

Da quel giorno ho capito che se non avessi fatto qualcosa per difendere la nostra cupola di cielo non mi sarei mai perdonata.

Mi sono chiesta perché questa domanda  noi non ce la stiamo più facendo, abbiamo gettato la spugna e le nuvole sono diventate altro!

So di camminare su un campo minato, so che sono riusciti a convincere che si tratta di una bufala e per tornare sul tema vaccini è proprio attraverso le irrorazioni che il loro salto di qualità sui vaccini si sta per attuare!.

Mi scuso per la critica, ma sono sincera, e mi spiace che non sei stato presente in conferenza, perché siamo partiti da una grande partecipazione, come se dovessimo insieme guardare il cielo, per poi analizzare bene soltanto documenti ufficiali, che sono nell’ordine di migliaia e migliaia in verità. So che non devo certo convincerti dell’esistenza del problema, ma vista la mia stima per te e il rispetto per tutto l’impegno che metti, volevo darti un altro punto di vista, sempre che tu lo con-sideri… lo metti tra le stelle e lo fissi con attenzione.

Grazie   

Lucia Uni