BIOGRAFIA

17.4.17

RIFIUTI: ECOTASSA PUGLIESE INCOSTITUZIONALE

Puglia: indifferenziata - foto Gilan



di Gianni Lannes


In Puglia il recupero ed il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani è in media al palo. Le prove? I dati ufficiali sul disservizio. Eppure il Decreto del Presidente della Repubblica numero 915 risale al 1982. A pagare sono gli ignari contribuenti, mentre a beneficiare le ecomafie e taluni politicanti al soldo del miglior offerente, nonché i padroni degli inceneritori, come ad esempio i monopolisti Marcegaglia. Basta fare un giro per la Puglia per rendersi conto che la raccolta differenziata porta a porta funziona in pochissimi centri abitati, e che l’indifferenziata per strada regna sovrana. Eppure i rifiuti sono una risorsa economica: la tassa dovrebbe sparire se i politicanti fossero all'altezza dei tempi. Comunque, le ecomafie ringraziano i mammasantissima della politica tricolore per tanta grazia.

Comunque, è in contrasto con il quadro normativo nazionale. La sentenza depositata giovedì scorso dalla Corte Costituzionale apre nuovi scenari. Tutto scaturisce dal ricorso presentato da 70 Comuni del Salento, tra cui Lecce, che si sono opposti alla decisione della Regione di fissare l’ecotassa nella misura di 25,82 euro per ogni tonnellata di rifiuti conferito in discarica. Un balzello destinato ai Comuni incapaci di raggiungere elevate percentuali di selezione dei materiai riciclabili. Nel ricorso sono stati censurati gli atti regionali per violazione dei criteri applicativi della legge statale risalente al 1995 che ha istituito l’ecotassa e che prevede una riduzione del 20 per cento del tributo per l’ipotesi in cu venga conferito in discarica solo lo scarto di uno dei trattamenti previsti dalla legge per il recupero dei rifiuti solidi urbani. In sostanza la Regione Puglia ha disconosciuto la premialità prevista dalla legge statale, fissando il pagamento dell’ecotassa nella misura massima. Il Tar di Lecce con un’ordinanza del 2015 aveva rimesso alla Consulta la valutazione della compatibilità della legge regionale 38/2011 con la disciplina statale. la Corte costituzionale ha riconosciuto che la premialità si applica anche ai rifiuti raccolti in maniera indifferenziata ed ha ravvisato il contrasto tra la disciplina statale e la normativa regionale. Della sentenza beneficeranno tutti i comuni pugliesi. la predetta sentenza varrà per le annualità future, a partire dal 2018.

 

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