BIOGRAFIA

11.6.13

SPECULAZIONI E DEGRADO NELLA VALLE DEI DINOSAURI



 
Altamura: la valle dei dinosauri - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 di Gianni Lannes


A Soria, in Spagna, a 200 chilometri da Madrid, hanno costruito un parco dei dinosauri, basandosi sulla scoperta di 12, esattamente dodici orme, racimolando appena, si fa per dire, 200 mila visitatori all’anno.  

Ad Altamura - provincia di Bari - invece, profondo sud del sud, ne sono state rinvenute ben 30 mila, ma il sito archeologico risulta attualmente abbandonato.


Altamura: l'ex cava dei dinosauti - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


L'area "protetta" finanziata nel 2000 dallo Stato per 650 milioni di lire, ed in seguito  nel 2008 dalla Regione Puglia con 2 milioni di euro, è preda del degrado. Inizialmente visitatori a migliaia, ma poi burocrazia e interessi privati paralizzarono tutto.

 
Altamura: l'ex valle dei dinosauri - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Tra il 2000 e il 2003 la cava Pontrelli ha accolto 30 mila visitatori che arrivarono da tutta Italia e dall’Europa, guidati in loco dall’archeologa Damiana Santoro. Nel 2002 procedono i lavori del tavolo informale tra privati, istituzioni ed associazioni. Poi, improvvisamente tutto si ferma e il sogno di vedere realizzata la valle dei dinosauri si scontra con la logica del rendimento a breve termine. E’ certo un caso, ma una volta ottenuto l’appalto decennale della raccolta di rsu ad Altamura, Carlo Dante Columella, una familiare conoscenza del governatore Vendola (proprietario del sito e patron della Tradeco), decide  che a lui non interessa più nulla. A questo punto la collaborazione pubblico e privato attraverso la creazione di un consorzio resta un’illusione.  

 
 Altamura: l'ex valle dei dinosauri - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Nel frattempo la Sovrintendenza di Taranto si dimentica di porre il vincolo sull’intera area, tanto a che a lato del prezioso sito, su terreni anch’essi di Columella, sorgono dei capannoni giganteschi che cozzano con il futuro dell’area da destinare a turismo culturale. I ritardi si accumulano in maniera impietosa, tanto che le orme, quelle stappate (circa 400 su 30 mila) iniziano a sgretolarsi per l’azione erosiva del vento e dell’acqua piovana, nonché dei vandali a caccia di souvenir. E così, tra lo stupore generale la Soprintendenza nel 2004 decide di chiudere ai visitatori il sito. 

Altamura: l'ex valle dei dinosauri (Daniela Marcone) - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Da allora, tutto è congelato o quasi. Nel 2008 la Regione, appunto, stanzia la bellezza di 2 milioni di euro per la protezione delle orme e l’avvio della loro valorizzazione. Ma è tutto fermo, anzi in fase di evidente deterioramento. Columella pretende dal Comune una solida perequazione in volumetrie da utilizzare su altri suoli agricoli di sua proprietà. In cambio la cava sarà donata al Comune. 

Nel 2004, realizzai un reportage per il settimanale Famiglia Cristiana. Sono tornato qui e per poco non mi prendeva un colpo. L'ingresso è libero per vandali e malintenzionati.

 
Famiglia Cristiana, anno 2004

 
 Famiglia Cristiana, anno 2004


 
 Famiglia Cristiana, anno 2004

Estinti 65 milioni di anni fa, in quell’era senza tempo molto prima che l’essere umano si affacciasse sulla Terra e quando i continenti neppure esistevano come li conosciamo oggi, i “terribili rettili” sono ricomparsi dove meno te l’aspetti. Ovvero nella cava De Lucia, in località Pontrelli, a 3 chilometri da Altamura (in provincia di Bari), a un soffio dalla statale 171 per Santeramo, ad un tiro di schioppo dalla via Appia Antica, proprio a pochi chilometri da Matera. «Si tratta di 30-40 mila impronte di dimensioni variabili appartenenti ad almeno 5 diverse specie di Dinosauri: i Sauropodi, i Ceratopsidi, gli Iguanodontidi, gli Anchilosauri, tutti erbivori e i Teropodi, carnivori parenti del temibile Tirannosauro e di qualche centinaio di piste» rivela Umberto Nicosia, paleontologo dell’università “La Sapienza” di Roma. «E’ il più ricco giacimento europeo per quantità, qualità e biodiversità: rivoluziona la paleogeografia del Mediterraneo» gli fanno eco esperti italiani e stranieri.  In una cava di 12 mila metri quadrati destinata a divenire una discarica di rifiuti, migliaia di impronte (bipedi e quadrupedi, coppie mano-piede) affiorano sulla pietra calcarea della superficie in piano, circondata da pareti alte una quindicina di metri. Una dietro l’altra disegnano delle piste: i camminamenti degli arcaici abitatori di Gaia. Una scoperta che rende Altamura un sito unico nel vecchio continente. Tanto raro che a giudizio degli icnologi, solo in Birmania esiste un luogo paragonabile per importanza. 

E' l'italia della modernità: al peggio non c'è mai fine. E poi dicono che il Sud muore. Di questo passo, senz'altro.

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