di Gianni Lannes
Tra obblighi assurdi, mascherine inutili, banchi monoposto non consegnati, scuole non sanificate e a rischio crollo, la riapertura scolastica ha presentato gravissime criticità in tutto il territorio nazionale, in danno agli studenti, alle loro famiglie e agli insegnanti.
Ovunque sono ancora migliaia le cattedre scoperte, con orari di lezione ridotti e diritto allo studio negato, a causa dei ritardi nelle nomine dalle Gps, spesso sbagliate e piene di errori nella valutazione dei punteggi.
Inoltre, per gli scarsi interventi di edilizia scolastica, molte scuole non hanno mai riaperto, altre, per garantire le misure di contenimento anti-contagio, hanno dovuto ricorrere alle lezioni alternate tra presenza e didattica a distanza (in alcune scuole addirittura la garanzia di sole due ore al giorno di lezione), altre ancora non riescono a garantire la didattica a distanza, il tutto a scapito dei ragazzi e del loro diritto all'apprendimento.
L'anno scolastico è iniziato il primo settembre con un numero imprecisato di cattedre non coperte da personale di ruolo che le stime più affidabili quantificano in almeno 150.000 supplenti.
Questa situazione dipende anche dal fatto che il Ministero non ha svolto i concorsi previsti dal decreto legislativo numero 59 del 2017, facendo saltare la necessaria programmazione.
I concorsi indetti con ritardo sono stati più volte rimandati e comunque saranno in grado di coprire solo una parte delle cattedre libere. Ancora più preoccupante appare la situazione delle cattedre di sostegno che saranno coperte in gran parte da docenti precari, molto spesso non specializzati.
La procedura di assegnazione delle supplenze sconta numerosi ritardi e in tutta Italia vengono denunciati errori, rettifiche, personale assegnato a scuole per un solo giorno e poi cambiato di sede e altri episodi altrettanto gravi.
Il Conte bis ha affermato a Trento che 40 mila supplenze sono già state assegnate e altre 40.000 lo saranno a ottobre, ma se ciò fosse vero vorrebbe dire che a due mesi dall'inizio della scuola resterebbero da coprire almeno 70.000 cattedre.
Questa situazione penalizza i precari, ma anche i docenti di ruolo e le scuole che non possono programmare adeguatamente le proprie attività, né organizzare l'orario definitivo. Non di meno sono penalizzati gli studenti, già colpiti dalle incertezze e dalle difficoltà connesse a una didattica che dopo 200 giorni di sospensione delle lezioni stenta a ripartire, sia in presenza, che nella modalità integrata prevista in seguito all'emergenza sanitaria.
Il decreto-legge che istituisce le graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) è stato convertito a dicembre 2019, fornendo al Ministero il tempo di definire e collaudare una procedura adeguata, ma con possibili errori nell'algoritmo.
Questa modalità di assegnazione delle supplenze si dimostra evidentemente non del tutto adeguata, mentre sarebbe molto più efficace affidare a ciascuna scuola autonomia nell'individuazione dei propri docenti.
A tutto questo si aggiunga la scelta del «concorsone» per il 22 ottobre 2020, rivolto al personale precario che già lavora da anni nelle scuole e che prevede la partecipazione di 64.000 lavoratori, ma escludendo «chi ha semplice sintomatologia respiratoria e chi è in quarantena», i quali non potranno, quindi, partecipare ad alcuna prova, né il 22 ottobre né successivamente, con evidente perdita della chance favorevole e della propria stabilizzazione professionale;
A riprova del caos e del disagio la manifestazione di protesta da parte di studenti, docenti, genitori e sindacati, con delegazioni provenienti da oltre 30 città, svoltasi il 26 settembre 2020 a Roma, in Piazza del Popolo.
Parola del coordinamento nazionale precari della scuola: «Una scuola sana non può esistere con 25-30 studenti e un ruotare continuo di docenti. La formazione non si compra ma si acquisisce; il precario non può continuare a vivere nei tribunali per esercitare il proprio lavoro. (...). L'anno scolastico inizia con 200 mila precari, quindi 200 mila famiglie precarie. La scuola è iniziata senza docenti a causa del Ministero che ha messo in piedi graduatorie zeppe di errori. Il Ministero non ha voluto ascoltare né cambiare rotta».
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=scuola
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
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