di
Gianni Lannes
Medico o venditore ambulante? «Ci
sono buone notizie da uno studio che abbiamo fatto in laboratorio
sulle cellule, usando prima e dopo l'infezione del coronavirus il
Plaquenil», ha affermato Roberto Burioni, nel corso del programma
Che Tempo che fa di Rai 2 , andato in onda domenica 29 marzo
2020. Effetti collaterali, controindicazioni dell'idroclorochina noti
anche agli studenti di Farmacia del primo anno d'università? L'esperto sorvola. Eppure sono noti: irritabilità, nervosismo, instabilità emotiva, incubi psicosi,
tendenze suicide. Con questa classe di farmaci sono stati riportati
cefalea, capogiri, nistagmo, sordità nervosa, convulsioni, atassia e
perfino retinopatia, con modifiche della pigmentazione e difetti del
campo visivo. Ma questo Burioni non l'ha detto. Insomma, nemesi medica: più della malattia ne uccide la cosiddetta "cura". Sanofi Aventis ringrazia. Ma la pubblicità di un farmaco non è vietata in televisione? Ormai la RAI, trasformata in una discarica luccicante, manda in onda programmi di spazzatura.
Il televirologo marchigiano ha anche dichiarato: «c'è un farmaco che viene utilizzato come antinfiammatorio in malattie come l'artrite e che sembra essere efficace e i dati sono abbastanza promettenti. C'è poi una sorpresa strana di un farmaco degli anni Cinquanta e che si usava per la malaria, che si chiama Plaquenil, che fu valutato nel 2005 come molto efficace per inibire la replicazione del Coronavirus della Sars. La cosa passò nel dimenticatoio. Ora si è provato a usarlo clinicamente e a sperimentarlo. Ci sono diversi studi in atto, lo abbiamo fatto anche noi al San Raffaele». Burioni, già bocciato in ben tre concorsi a cattedra universitaria (Camerino, Roma, Catanzaro) è in buona compagnia nel ruolo di piazzista della domenica.
Il televirologo marchigiano ha anche dichiarato: «c'è un farmaco che viene utilizzato come antinfiammatorio in malattie come l'artrite e che sembra essere efficace e i dati sono abbastanza promettenti. C'è poi una sorpresa strana di un farmaco degli anni Cinquanta e che si usava per la malaria, che si chiama Plaquenil, che fu valutato nel 2005 come molto efficace per inibire la replicazione del Coronavirus della Sars. La cosa passò nel dimenticatoio. Ora si è provato a usarlo clinicamente e a sperimentarlo. Ci sono diversi studi in atto, lo abbiamo fatto anche noi al San Raffaele». Burioni, già bocciato in ben tre concorsi a cattedra universitaria (Camerino, Roma, Catanzaro) è in buona compagnia nel ruolo di piazzista della domenica.
L'ultima
moda italidiota? Le delicatissime informazioni relative alle
medicine da assumere per “combattere” il Coronavirus (cure
farmacologiche attualmente non esistono) direttamente
dall'intrattenimento televisivo. L’ultimo suggerimento urlato ai
quattro venti è quello di Alessandro Meluzzi. Il noto psichiatra e
criminologo, ospite fisso a Quarto Grado su Rete 4, durante la puntata
di Stasera Italia ha lanciato il suo anatema, sottolineando il
mancato utilizzo dell’idrossiclorochina per curare il Coronavirus.
«Ricordatevi che c’è
un farmaco, che costa sei euro a scatola, che è un salvavita
formidabile - ha dichiarato in diretta Meluzzi - E questo è ormai
accreditato, questo l’ho saputo dagli amici russi di criminologia
due mesi fa, i francesi lo stanno utilizzando. Qui lo si utilizza
poco, inseguendo altre vie, perché costa troppo poco. Perché è un
farmaco fuori mercato. Ed è l’idrossiclorochina, lo sapete tutti.
È un farmaco comprovatamente efficace che costa niente. Questa sarà
una delle poche ragioni per cui non sarà propagandato. Ma io mi
assumo la responsabilità di dirlo a 60 milioni di persone».
La conduttrice del programma, Barbara Palombelli (consorte
dell'indimenticabile politicante Rutelli), ha ulteriormente
sottolineato che quelle che si sono ascoltate erano «le
parole di un medico».
L’idrossiclorochina
è nota con il suo nome commerciale: Plaquenil, prodotta da Sanofi
Aventis. Burioni ha però puntualizzato, dopo, di “non assumere
Plaquenil senza prescrizione”. Dopo la sparata televisiva a ruota
libera di Burioni, il Plaquenil usato abitualmente per curare
l’artrite reumatoide è diventato introvabile in Italia. Il
Plaquenil è un farmaco vecchissimo, in uso da quasi 70 anni contro
la malaria. Nel 2005 alcuni ricercatori statunitensi si sono accorti
che aveva in laboratorio una forte attività antivirale contro il
coronavirus responsabile della Sars, sparito nel 2004. Siccome
l’attività antivirale era diretta contro un virus non più
esistente, la notizia era passata inosservata.
Sono
attualmente più di 250 gli studi in tutto il mondo che stanno
cercando un farmaco in grado di curare il Coronavirus.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, al soldo della Gates
Foundation (co-titolare d un brevetto sul Coronavirus attenuato,
detenuto dal Pirbright Institute) ha lanciato Solidarity, un progetto
di test globale, coordinato a livello internazionale, che coinvolge
migliaia di malati in dodici Paesi diversi e mira a provare
l’efficacia di alcuni farmaci. 250 studi in tutto il mondo, su 4
farmaci In particolare, si tratta di quattro medicinali di cui in
questi giorni abbiamo sentito parecchio parlare: l’antivirale
remdesivir, l’antimalarico clorochina, una combinazione di
lopinavir e ritonavir e la stessa combinazione con l’aggiunta
dell’interferone-beta 1, appena ritirato in tutta fretta dall'AIFA,
dopo averne consentito una sperimentazione letale per tanti pazienti
positivi al Sars CoV2, passato in tutta fretta a miglior vita.
Comunque,
di rischi e pericoli, nessuna autorità parla. L’elenco dei 250
studi in atto è stato pubblicato da Cell Trials Data, sito
internazionale che raccoglie dati medici. A questi, moltissimi in
Cina, sono stati sottoposti 26 mila pazienti, ma per conoscere i
risultati dovremo ancora attendere almeno un mese.
Burioni,
ormai allarmista di massimo grado penale che andrebbe al più presto
processato e ridimensionato alla sua minima statura reale, ha anche dichiarato che «in
Italia i contagiati dal nuovo coronavirus sono 6 milioni»,
ovviamente non ha fornito alcuna prova, ma tanto basta ad
incrementare la paura fomentando il panico generale. Il fuori concorso universitario Burioni non è un epidemiologo. Grazie: l'Italia non ha bisogno di camici raglianti che passano il tempo sui social network e in tv.
Riferimenti:
https://farmaci.agenziafarmaco.gov.it/aifa/servlet/PdfDownloadServlet?pdfFileName=footer_008055_013967_FI.pdf&retry=0&sys=m0b1l3
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=burioni
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/04/coronavirus-farmaci-letali-in-italia.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=burioni
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/04/coronavirus-farmaci-letali-in-italia.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
https://corrieredellumbria.corr.it/news/coronavirus/1548115/che-tempo-che-fa-burioni-cura-coronavirus-virologo-annuncia-sorpresa-farmaco-anni-cinquanta-plaquenil-malaria-fabio-fazio-domenica-19-marzo-video.html
https://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/il-caso-bergamo-puo-insegnare-moltoburioni-commenta-i-dati-dellindagine_1347585_11/
https://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/il-caso-bergamo-puo-insegnare-moltoburioni-commenta-i-dati-dellindagine_1347585_11/