BIOGRAFIA

3.4.20

CORONAVIRUS: DENUNCIA NUMERO 3 PER CONTE, SPERANZA E LAMORGESE





Il presidente del consiglio pro tempore Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro dell'interno Luciana Lamorgese sono intervenuti con forte ritardo a maldestramente per "contrastare" l’epidemia da nuovo coronavirus. E’ quanto pensano tanti italiani ed anche numerosi esperti. Adesso, nero su bianco, arriva il secondo esposto-denuncia presentato da due avvocati – Augusto Sinagra e Alfredo Lonoce  – alla Procura della Repubblica di Roma. Nell’atto vengono ricostruite le drammatiche tappe nella diffusione del mortale virus, da dicembre 2019 fino ad oggi. Tutto ciò al fine di dimostrare che le autorità italiane erano perfettamente a conoscenza della gravità della situazione, ma hanno fatto trascorrere troppi giorni senza intervenire in modo adeguato. Falso, vero? Solo un’opinione o un fondato j’accuse? Alla Procura di Roma la valutazione circa la rilevanza penale della pesante ipotesi. Ai lettori il giudizio.
 
Esposto denuncia ex artt.40 comma 2, 452 e 438 codice penale

Al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario Roma

I sottoscritti Prof. Avv. Augusto Sinagra, nato a Catania il 18 agosto 1941, elettivamente domiciliato a Roma presso il proprio Studio legale in Viale Gorizia, 14, Fax: 06 8412354 e l’indirizzo e‐ mail: studio@sinagrasabatinisanci.it., Pec:augustosinagra@ordineavvocatiroma.org;
Avv. Alfredo Lonoce, nato a Brindisi il 30 ottobre 1947, residente a Lecce ed ivi elettivamente domiciliato presso il proprio Studio Legale in via Cosimo De Giorgi n.19, Fax 0832394570, e‐ mail: alfredolonoce@studiolonoce.it, Pec: lonoce.alfredo@ordavvle.legalmail.it
espongono alla S.V. quanto segue, premettendo che:



15 Maggio 2019
L’Ansa dirama una notizia, secondo la quale in Italia si conterebbe niente meno che il 30% di decessi da infezioni ospedaliere di tutta l’Unione europea. Il drammatico problema riguarderebbe soprattutto gli over 75. A illustrare lo studio compiuto su questa grave inefficienza è l’Osservatorio nazionale sulla salute e il direttore Walter Ricciardi calcola che i morti in Italia per infezioni contratte durante il ricovero siano 50 mila. Riferimento on line:



https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2019/05/15/allarme-rosso-infezioni-ospedaliere-49-mila-morti-lanno_41a0e9c5-8f5d-4373-acda-4f46014f9dd0.html

Dicembre 2019
In giorno non noto, i Servizi segreti americani allertarono l’omologo servizio nazionale circa ciò che stava accadendo nella provincia di Wuhan, in Cina. A sostenerlo è Fox News, autorevole emittente americana. In Italia la notizia è diramata dall’Adn‐Kronos (Coronavirus, Fox News: ‘Rapporti intelligence avvertirono governo italiano dei rischi’. 19 marzo 2020) Riferimento on line:



https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2020/03/19/coronavirus-fox-news-rapporti-intelligence-avvertirono-governo-italiano-dei-rischi_5JAluNvCSYmYvJQNxrc3bJ.html

1° Gennaio 2020
Nel mondo e in Italia si diffonde la notizia di un’epidemia influenzale sconosciuta, che determina nei contagiati febbre e polmonite e risulterebbe molto pericolosa, maggiormente nelle persone anziane e fisicamente fragili.

13 gennaio 2020
Secondo l’Amit, in Italia si verificano 10 mila morti all’anno per infezioni batteriche contratte in ospedale. Costituiscono il 30% dei decessi per tale causa nell’Unione europea. Riferimento on line:



https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2019/03/13/-in-italia-primato-decessi-per-antibiotico-resistenza-_7abb69cf-5259-4af3-b86e-3ec48be4a0e7.html


Tale studio era stato anticipato dall’Istituto Superiore di Sanità nel precedente novembre 2019, come riporta QuiFinanza on line, nell’edizione del 19 novembre di quell’anno, in cui si precisa che

16 Gennaio 2020
Prima relazione pubblica dell’Istituto Superiore di Sanità sulla diffusione del Covid‐19 in cui si raccomanda, tra l’altro, di “rafforzare, in particolare nei pronto soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni”. Riferimento on line:

https://web.archive.org/web/20200128152744/https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/2019‐nCoV

20 gennaio 2020
Viene diffusa la notizia che il contagio si trasmette da uomo a uomo. La fonte è la National Healt Commission di Pechino. Riferimento: Corriere della Sera del 21 gennaio 2020. Fiumicino è uno dei tre Aeroporti con voli diretti per Wuhan. Riferimento: Corriere della Sera del 21 gennaio 2020. Lo stesso quotidiano riferisce di un caso di contagio da Covid‐19 a Washington.

21 gennaio 2020
Si definiscono meglio le caratteristiche del nuovo morbo che sarebbe “causa di una nuova sindrome respiratoria acuta, con febbri e sintomi parainfluenzali che su persone anziane e debilitate ha prodotto gravi polmoniti, in alcuni casi letali”. Riferimento: Libero 22 gennaio 2020. La Cina decide di isolare la Regione di Wuhan, con blocco di treni e aerei. Riferimento: Corriere della sera del 22 gennaio 2020.

22 gennaio 2020
Le vittime da Covid‐19 in Cina sono 17. Riunione della “Task Force” operativa del Ministero della Salute cinese e missione dell’OMS a Wuhan. Riferimento: Italia Oggi del 23 gennaio 2020.

23 gennaio 2020
All’Aeroporto Malpensa di Milano sbarcano due turisti cinesi i quali giungeranno il 29 successivo a Roma dove saranno bloccati e individuati come contagiati dal Covid‐19, Riferimento: Corriere della Sera, 31 gennaio 2020. È interessante perché la stampa indicherà – e indica ancora – come “contagiato 1” un ragazzo di Codogno ammalatosi alla fine di febbraio, a dimostrazione di come, all’inizio della crisi, l’unica preoccupazione del governo fosse quella di tutelare la comunità cinese in Italia.

24 gennaio 2020
Il primo malato di Covid‐19 risulta essere stato ricoverato in un ospedale di Wuhan l’8 dicembre 2019 e, non essendo ancora chiara la malattia, si parla di “malattia misteriosa”. Da quel momento, per sette settimane, da Wuhan sono partite verso il resto del mondo circa 30 mila persone al giorno. Riferimento: Corriere della Sera del 25 gennaio 2020. Segnalato un caso sospetto di Covid‐19 a Parma, si tratta di un musicista rientrato da Wuhan. Riferimento: Corriere di Bologna del 25 gennaio 2020. Primi tre contagiati in Francia. Riferimento: Corriere della Sera del 25 gennaio 2020.
“L’escalation delle notizie è preoccupante. Preoccupazione e cautela, tuttavia, sono un’altra cosa rispetto all’allarmismo che in questi giorni prolifera più velocemente del virus e rischia di fare gravi danni … La preoccupazione è anche sulla Cina, il regime tenta di mostrarsi al mondo come una potenza responsabile ma che secondo vari esperti ha preso precauzioni troppo deboli finora, e troppo tardi”. Riferimento: Il Foglio del 24 gennaio 2020.

25 gennaio 2020
La Cina dichiara l’aumento del 60% dei contagi in due giorni. Riferimento: Corriere della Sera del 26 gennaio 2020. Gli americani evacuano dalla Cina. Riferimento: La Repubblica del 26 gennaio 2020.

28 gennaio 2020
Individuato in Germania un contagiato di Covid‐19, è una persona che non è mai stata in Cina. Riferimento: La Repubblica de 29 gennaio 2020.

30 gennaio 2020
Dichiarazione di emergenza internazionale di salute pubblica per il Coronavirus dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Riferimento online: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/…/2020/02/01/26/sg/html

La Regione Emilia Romagna organizza una “task force” e decide di predisporre due “stanze per isolamento restrittivo per Provincia, riservate ai pazienti sia gravi che stabili”, di cui una con supporto respiratorio, e di “non mettere in isolamento i pazienti sintomatici provenienti dal Sud‐Est asiatico a eccezione della zona di Wuhan. Riferimento: La Repubblica del 31 gennaio 2020.

30 gennaio 2020
A Bologna e provincia le mascherine diventano introvabili. In Emilia i cinesi fanno incetta di mascherine da spedire a Wuhan. Le mascherine sono prodotte dalla locale ditta ZABBAN che, però, le fa realizzare proprio a Wuhan. Riferimento: Corriere di Bologna del 31 gennaio 2020.

31 gennaio 2020
A seguito del diffondersi delle notizie sul contagio in Cina, il governo – che pur dichiara come non ci sia nulla di cui allarmarsi – proclama per sei mesi lo stato di emergenza e fa pubblicare la delibera dalla Gazzetta Ufficiale del successivo 1 febbraio.

Riferimento on line: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2020/02/01/26/sg/html 2 febbraio 2020

La comunità cinese di Bologna da due settimane fa incetta di presidi sanitari da spedire a Wuhan (10 mila mascherine, 550 tute e 10 mila guanti). Riferimento: La Repubblica del 2 febbraio 2020.

3 febbraio 2020
Si ferma la produzione della Pelliconi di Ozzano per commesse cinesi. Riferimento: Corriere di Bologna del 4 febbraio 2020. Un ristorante cinese di Via Stendhal chiude per “quarantena volontaria”. Chiusa anche la Scuola cinese gestita dalla Assomin. Riferimento: La Repubblica del 4 febbraio 2020.

6 febbraio 2020
L’Ima annuncia la chiusura dei due stabilimenti in Cina. Riferimento: Corriere di Bologna del 7 febbraio 2020. Tali preoccupanti notizie, riportate da importanti organi di stampa, non potevano non essere note al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai Ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese. In data 25 marzo 2020 un comunicato ANSA, riferisce, a conferma della gravità della situazione già nota da tempo, che fin dal 1° gennaio 2020 il virus era presente in Lombardia.

A conferma della spaventosa gravità della situazione insorta e già nota da tempo, si riporta che:

24 marzo 2020
Angelo Borrelli: “Il 31 gennaio questo governo ha dichiarato lo stato di emergenza e bloccato i voli da e per la Cina, mi sembra che abbiamo compreso subito che questa epidemia era una cosa seria” (tuttavia, come si dirà in prosieguo, quantomeno dal 31 gennaio al 23 febbraio 2020 non fu adottato alcun provvedimento nonostante, come detto, la consapevolezza della gravità della epidemia).
Domenico Arcuri: “Dobbiamo garantire più macchine, più posti letto, più personale: dobbiamo implementare una rivoluzione del nostro sistema sanitario”. Arcuri sottolinea che sarebbero stati distribuiti 135 ventilatori per le terapie intensive e ne sarebbero stati distribuiti 121. “Siamo passati da 13 a 73 ventilatori distribuiti al giorno. Sono ancora pochi e confidiamo che i numeri possano rapidamente crescere”. I posti di terapia intensiva sono passati da 5.343 a 8.370, con un aumento del 60% (a parte la dichiarata insufficienza dei presidi sanitari resta che, come detto, per circa un mese il Governo è rimasto totalmente assente e inattivo). Bloccato nel porto di Ancona dalla Guardia di Finanza un carico di attrezzature per la ventilazione polmonare destinati alla Grecia da una ditta milanese. Sequestrati 1.840 circuiti respiratori (tubo, pallone, valvola e maschera respiratoria) da utilizzare per i pazienti in condizioni critiche. I dispositivi sequestrati saranno consegnati alla Protezione Civile per gli aiuti ai presidi ospedalieri italiani. Denunciato il rappresentante legale della Società italiana, con sede in provincia di Milano, che ha tentato la vendita. Riferimento ANSA online:

https://www.ansa.it/…/coronavirus‐bloccato‐a‐ancona‐carico‐…

25 marzo 2020
Sono oltre cinquemila gli operatori sanitari italiani contagiati da Covid‐19. Emerge da una lettera del Sindacato ANAAO ASSOMED al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaffero, in cui viene chiesto di intervenire immediatamente per garantire gli strumenti di protezione individuale.

Riferimento ANSA online: https://www.ansa.it/…/coronavirus‐protezione‐civile‐governo.

Dunque, ancora al 25 marzo 2020 si denuncia la insufficienza delle misure adottate dal Governo a protezione degli operatori sanitari per evitare ulteriori contagi di questi, oltre i 5.000 già verificatisi.
Quanto da ultimo riportato conferma la gravità della situazione (nota già quantomeno dal mese di gennaio 2020) e la insufficienza e tardività delle misure adottate. Quel che incontestabilmente emerge, tuttavia, è la totale “latitanza” del Prof. Giuseppe Conte e dei Ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese che, quantomeno dal 31 gennaio al 23 febbraio (si dirà in seguito), hanno omesso di adottare con urgenza le necessarie azioni a tutela della salute dei cittadini e del personale medico e paramedico, ma anzi producendosi in dichiarazioni “rassicuranti” e non vere, come i fatti hanno dimostrato; e comunque – la Ministro Luciana Lamorgese – a tenere aperti i porti (e anche di questo si dirà in prosieguo). La conseguenza è stata quella di più di 60.000 contagiati (solo quelli accertati) e più di 8.000 morti.


Premesso quanto precede,
si precisa introduttivamente che, ai fini che ora interessano, non rileva la circostanza della legittimità o meno del provvedimento del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 che dichiara lo stato di emergenza nazionale con riguardo al D.lgs. n. 1 del 2018 il quale si riferisce alla organizzazione, alle funzioni e ai poteri del Servizio della Protezione Civile, a proposito del quale più volte viene evocata la “situazione di emergenza”, ma certamente non nel senso di una emergenza nazionale che pone a rischio lo Stato nel suo insieme e che solo potrebbe essere proclamata dal Parlamento in ragione di imminente pericolo in pregiudizio della Nazione e della Comunità nazionale come nel caso in oggetto (cui certamente non si riferisce il citato D.lgs. n. 1 del 2020 che, viceversa, ha riguardo a situazioni di profilassi e aiuto per il diffondersi di una epidemia, poi indicata come pandemia dalla Organizzazione Mondiale della Sanità).

Dal 31 gennaio 2020 (ma le necessarie misure dovevano essere adottate già molto tempo prima in considerazione di quanto già esposto e in considerazione altresì del fatto che, come ovviamente noto a tutti, già da moltissimo tempo esisteva un collegamento aereo in andata e in rientro tra l’Aeroporto di Orio al Serio e di Fiumicino, e l’Aeroporto di Wuhan in Cina, con le conseguenze che si possono ben immaginare in tema di diffusione del contagio) nessun provvedimento veniva adottato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e/o dai Ministri competenti, nonostante la nota situazione di necessità ed urgenza per la quale il Consiglio dei Ministri, se pur fuori da sua competenza, aveva dichiarato lo “stato di emergenza nazionale” (ma la circostanza è prova della piena consapevolezza del Governo in ordine alla gravità della situazione).

Al contrario, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Avv. Giuseppe Conte, alla richiesta di provvedimenti urgenti di quarantena per coloro che, Italiani o stranieri provenivano dalla Cina, rispondeva irresponsabilmente che non bisognava provocare “allarmismi”. Tra le altre diverse citazioni che si possono fare, val la pena ricordare che il Segretario di uno dei partiti di maggioranza parlamentare (PD) On. Nicola Zingaretti, dichiarava nel mese di febbraio 2020 inoltrato, che non vi era nessun motivo di preoccupazione poiché la malattia in oggetto era “poco più di un’influenza”. Il Sindaco di Firenze Signor Maurizio Nardella organizzò, come pur si ricorda, una cena con numerosi partecipanti in un ristorante cinese. Forse per ragioni tanto scaramantiche quanto irresponsabili. È parimenti noto che lo “slogan” corrente nel trascorso mese di febbraio era “Abbraccia un cinese”. E al grave pericolo rappresentato dalla sciagurata situazione già presente in Italia, a chi sollecitava misure urgenti di contenimento del contagio, veniva attribuita la qualifica di “fascista” o “razzista” da parte di esponenti o di “tifosi” della attuale maggioranza parlamentare di governo.

Non è tutto: tra le plurime circostanze indicative del clima generale di irresponsabilità, si ricorda che fu consentito il 19 febbraio 2020 il regolare svolgimento della partita di calcio a Bergamo tra la squadra “Atalanta” e la squadra di Valencia (Spagna). A tale evento parteciparono allo Stadio circa 50 mila persone nella quasi totalità provenienti ovviamente da Bergamo, da Milano e da località viciniori.

Il generale clima di leggerezza e superficialità (quasi al confine della incoscienza) non esonera da responsabilità il Presidente del Consiglio dei Ministri che ha funzioni decisorie, propositive, di stimolo e di coordinamento della complessiva azione di governo, e non esime da responsabilità precise i Ministri competenti per settore o materia. Ci si riferisce al Ministro della Salute On. Roberto Speranza e al Ministro dell’Interno Dott.ssa Luciana Lamorgese.

Si può tranquillamente affermare che si è dovuto attendere il D.L. 23 febbraio 2020, n. 6, per i primi provvedimenti governativi rivolti a fronteggiare l’epidemia, poi pandemia, in atto. Poi con il D.L. 8 marzo 2020, n. 11. A tale riguardo non rileva, per quanto ora in oggetto, ogni considerazione relativa alla legittimità o meno della “delega” che il detto DL conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri delegato, appunto, a porre in essere con provvedimenti amministrativi generali atti di esecuzione di quanto disposto nel DL in questione. Né rileva in questa sede ogni questione relativa ad ipotesi di abuso di delega avendo il Presidente del Consiglio dei Ministri posto in essere atti di esecuzione non riconducibili al contenuto e alle previsioni dello stesso D.L.

Così pure non rileva il fatto che il Presidente del Consiglio dei Ministri “motu proprio” abbia posto in essere successivamente atti di portata amministrativa generale violativi della libertà di circolazione dei cittadini sul territorio nazionale o limitativi del diritto di iniziativa economica. Ci si riferisce agli artt. 16 e 41 della Costituzione che consente tali limitazioni solo con atti resi nella forma della legge.
Quel che rileva in questa sede è la inspiegabile e irresponsabile inerzia da parte del Presidente del Consiglio e dei Ministri direttamente coinvolti per specifiche competenze e responsabilità.
Incredibilmente il Prof. Avv. Giuseppe Conte in conversazione con la dr.ssa Lilli Gruber nel noto programma televisivo “8 e mezzo” (più o meno nella seconda metà di febbraio 2020) affermava tranquillamente che era stata adottata ogni misura necessaria a fronteggiare l’epidemia da Covid‐19 già in atto sul territorio nazionale. Egli faceva specificamente riferimento alla adeguatezza dei presidi di emergenza degli ospedali. Non diceva il vero.

In realtà, nessuna misura fu approntata quanto meno per quasi tutto il mese di febbraio 2020 per meglio attrezzare le strutture ospedaliere nel fronteggiare l’epidemia e così perdendo giorni preziosi per la prevenzione dei contagi e per le cure. I dati numerici evidenziano che ad oggi i contagiati sono stimati in misura superiore ai 60 mila. In proposito si deve sottolineare che il provvedimento governativo di isolare il territorio del Comune di Codogno (la cosiddetta “zona rossa”) e poi l’intera Regione Lombardia più il territorio di circa 14 Province in altre Regioni, fu adottato solo con Decreto dell’8 marzo 2020. L’incredibile è stato che il contenuto di tale ultimo provvedimento fu reso pubblico (e diffuso ai media già nel corso della medesima giornata, come testimonia il giornalista Pierluigi Battista del Corriere della Sera, su Twitter) prima ancora della sua ufficializzazione e della sua cogenza, con la conseguenza (pur essa a tutti nota) di consistenti masse di persone che abbandonavano la Lombardia e le altre Province coinvolte per ritornare nei propri Comuni nel Centro‐Sud Italia e nelle Isole (in particolare, la Sicilia). Conseguenza di questa tardiva azione governativa che definire maldestra è solo un eufemismo, è stata la diffusione (con un consistente numero di decessi ad oggi) anche al Centro‐Sud d’Italia e nelle Isole, del contagio.

Quanto ai deceduti, stimati ad oggi ad oltre 8 mila, vi è da tenere presente che l’insufficienza dei ricoveri in ospedale per mancanza di spazio e il numero irrisorio delle camere di terapia intensiva (per l’effetto degli scellerati tagli alla spesa sanitaria protrattisi negli ultimi anni per una somma superiore ai 37 miliardi di euro), ha determinato la conseguenza che moltissime persone sono morte in casa per mancanza di cure ospedaliere o sono morte in ospedale quando, tardivamente ricoverate, le loro condizioni erano ormai compromesse e hanno condotto alla morte.

Le disastrate condizioni del sistema sanitario per le stringenti regole del pareggio di bilancio e del rapporto pil/debito pubblico, avrebbero imposto interventi urgentissimi nell’allestimento di un numero adeguato di camere di terapia intensiva e di disponibilità con immediatezza dei necessari respiratori polmonari, come delle c.d. “mascherine”, e delle altrettanto necessarie misure di protezione per i medici e gli infermieri (e moltissimi di questi hanno perso la vita per tali mancanze e omissioni). Anche a tale riguardo l’azione del Governo è stata totalmente assente per non meno di tre settimane circa.

I deceduti non avrebbero raggiunto il detto impressionante numero, purtroppo ancora in crescita.
A ciò si aggiunga che è notorio che gli ambienti ospedalieri sono i luoghi dove, come si è detto, è più facile contrarre ogni genere di infezioni. E a tale riguardo si registra (o almeno sono ignote le eventuali misure adottate dal Ministro della Salute On. Roberto Speranza) la totale omissione di ogni azione governativa che la necessità e l’urgenza imponevano; omissione protrattasi almeno fino alla metà del mese di marzo 2020. In molti ospedali le persone affette da Covid‐19 sono state curate promiscuamente con altri degenti affetti da altre patologie, senza misure adeguate di separazione tra i diversi “reparti” per evitare la trasmissione del contagio virale.

Non è ancora tutto: nonostante la UE abbia deciso la chiusura della cosiddetta “frontiera esterna” del “territorio” della Unione, si è consentita la continuazione dell’ingresso nel territorio nazionale di moltitudini di genti provenienti dall’Africa e da altri Stati, enormemente superiore alle percentuali registratesi fino al mese di agosto 2019 (con relative ingentissime spese).

Qui non rileva la violazione o meno delle vigenti leggi in materia di immigrazione, ma rileva il fatto che (pur in assenza di ogni necessità di salvare vite umane) sia stato consentito l’ingresso a tali genti nei porti italiani. Infatti, il salvataggio si esaurisce con la presa a bordo della persona salvata. Le persone salvate dovevano essere condotte nello Stato della Bandiera della nave, essendo questa territorio (mobile) dello Stato della stessa, come pure dispone il Regolamento della UE Dublino 3 (lo Stato di primo ingresso che valuta le eventuali domande di asilo politico). Soprattutto rileva, altro che coinvolge, ai fini che ora interessano, la responsabilità del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese la quale ha consentito l’ingresso sul territorio nazionale di genti non solo di identità ignota ma anche, a quel che riferisce la stampa (fondatezza delle notizie che non è sempre possibile verificare con precisione), affette in molti casi da gravi patologie, come per esempio la TBC. E ciò nonostante che già da tempo va diffondendosi sempre più in numerosi Stati africani il contagio da Covid‐19.
Se ciò è vero, l’omissione di ogni controllo sanitario (per tutti o in molti casi) nei confronti di tali persone, l’inutilità del loro raggruppamento in luoghi di quarantena facilmente abbandonabili dai ricoverati (come pure è avvenuto e continua ad avvenire), in una situazione epidemica già gravissima, ha aggiunto quantomeno il rischio di nuovi e diversi focolai di infezione oltre a quelli del Covid‐19.

Tutto ciò premesso, si chiede alla S.V. ill.ma di accertare – disponendo le relative indagini – se le evidenziate condotte (ove confermate) poste in essere per negligenza, imprudenza o imperizia, ovvero per omissione di atti dovuti, dal Prof. Giuseppe Conte, dall’On. Roberto Speranza e dalla Dott.ssa Luciana Lamorgese, integrino o meno, anche per effetto del principio dell’equivalenza previsto dall’art.40 , comma 2 cod.pen., il reato di cui all’art. 452 con riferimento all’art. 438 c.p.; configurandosi tali condotte certamente non nell’avere provocato l’epidemia, ma l’avere omesso nei tempi e nei modi necessari ogni misura di contenimento e di prevenzione, consentendone la sua enorme diffusione, con l’impressionante numero avutosi di contagiati e di deceduti. Così pure la S.V. ill.ma valuterà la sussistenza o meno della diversa e ulteriore ipotesi di omicidio colposo plurimo per negligenza, sotto il profilo omissivo, per mancata tempestiva adozione dei necessari provvedimenti in presenza di una situazione dichiarata il 31 gennaio 2020 come di “emergenza nazionale” dallo stesso Consiglio dei Ministri.

I sottoscritti esponenti non sono mossi da alcuna ragione personale o intento persecutorio e meno che mai calunniatorio nei confronti del Prof. Avv. Giuseppe Conte, dell’On. Roberto Speranza e della Dott.ssa Luciana Lamorgese. Meno che mai i sottoscritti esponenti che afferiscono alle più diverse convinzioni politiche o appartenenze partitiche, hanno alcuna finalità politica da perseguire. L’intento degli esponenti è esclusivamente quello, come detto, che vengano accertate eventuali responsabilità colpose per omissione in capo alle persone prima indicate, nella oggettiva constatazione che, si ripete ancora una volta, dal 31 gennaio al 23 febbraio 2020, in presenza di una situazione generale gravissima e di generale conoscenza in Italia e all’estero, le persone indicate non hanno adottato alcun provvedimento dovuto per contenere il diffondersi della epidemia, poi pandemia, determinandone così ben più gravi conseguenze in termini di contagi e di decessi.

Nominano e delegano l’Avv. Federico Sinagra con Studio a Roma in Viale Gorizia n. 14, per il deposito del presente atto presso il competente Ufficio di codesta Procura della Repubblica di Roma, con ogni facoltà di ogni sostituzione processuale.

Con osservanza.
Roma, 31 marzo 2020 Prof. Avv. Augusto Sinagra Avv. Alfredo Lonoce