26.2.13

HA VINTO L’INGOVERNABILITA’ PROGRAMMATA



di Gianni Lannes

Non c’è da gioire. Ora la fregatura è evidente anche a chi si è svegliato tardi dal letargo e ha votato in buona fede Grillo pensando al cambiamento, non rendendosi conto che il ragioniere (a sua volta controllato da Casaleggio) è un altro pupazzo (consapevole o  meno, non ha importanza) dello zio Sam.

Dunque, Italia allo sbaraglio calcolato a tavolino. Confusione, paralisi, compromessi di infimo profilo: ecco cosa si profila all’orizzonte tricolore. A Washington, però, hanno brindato al brillante risultato ben pianificato, ottenuto senza colpo ferire nel 51° Stato a stelle e strisce, annesso senza plebiscito, ma grazie agli accordi segreti di Cassibile ed al BIA del 1954. Casa Bianca, Dipartimento di Stato, Cia e Pentagono mantengono sotto le proprie grinfie lo Stivale, al pari delle multinazionali del crimine e dei mafiosi della finanza, a partire da Rockefeller e Rothschild.

Il comune denominatore generale: tutti fedeli servitori del padrone USA (e getta), a partire da mister Grillo che nel 2008 aveva segretamente incontrato l'ambasciatore Ronald Spogli (vedi rapporto a Washington). L’Europa dei banchieri che sta mettendo in ginocchio il Belpaese non si mette in discussione, alla stregua della Nato e dell’occupazione militare nordamericana della Penisola, imbottita di basi militari (compresi ordigni nucleari e chimici). Alcuni temi elusi: il signoraggio bancario (responsabile dell’enorme debito pubblico) e la giustizia sociale.


Vittoria di Pirro - Non stappa lo spumante il Partito democratico che si fa rimontare dall'impresentabile  piduista Berlusconi. I dati ufficiali nudi e crudi. Più di un quarto del popolo italiano non ha votato o ha consegnato scheda bianca e/o nulla. Al Senato senza maggioranza, mentre alla Camera grazie alla legge truffa, il centro-sinistra si aggiudica il “premio di maggioranza” (un centinaio di seggi in omaggio che però, non corrispondono ai voti reali).  

Il partito su misura di Beppe Grillo (M5S) raccoglie il voto di protesta: già pronto l’inciucio con Bersani, Monti e Vendola, più Casini (al governo con i decimali). Il 15 aprile si eleggerà il nuovo Presidente della Repubblica: vale a dire Giuliano Amato, responsabile in prima persona della svendita del patrimonio pubblico ai criminali della finanza speculativa anglo-americana-sionista (alla voce Britannia, anno 1992). L’unica buona notizia: rottamati Fini, Di Pietro, Buttiglione, Binetti e, qualche altro parassita della casta.

Il mantra del candidato premier Grillo: «Devono arrendersi e uscire dal Parlamento con le mani in alto. O si arrendono subito o fra sei mesi -1 anno. Siamo un movimento costituzionale. Io sono un portavoce, io sono un garante». Incredibile: uno che sproloquia di legalità e di onestà, quando - oltre a turlupinare tanti, troppi fessi - ha usufruito nel 2003 del condono tombale offerto da Berlusconi. Grillo non è stato eletto democraticamente garante di M5S, ma si è autonominato, anzi imposto senza discussione. E poi ha mentito sulla sua candidatura a premier: infatti si è candidato. Affidereste la spazzatura da buttare nel cassonetto ad un soggetto simile? Del resto i volenterosi parlamentari di M5S (“dilettanti allo sbaraglio”) rispondono al capo anche per uno sbadiglio, non contano nulla per volere del ventriloquo. In ogni caso, qualcuno li informi che il Parlamento è stato esautorato da parecchi lustri e il loro programma (un copia-incolla) è semplicemente ridicolo (Stiglitz o non premio Nobel).

Vendola che ha già massacrato la Puglia (deregulation Ilva, inceneritori Marcegaglia, autorizzazioni a trivellare la terraferma, affare San Raffaele con don Verzé, eccetera) non vede l'ora di imbarcarsi per Roma, trombato alle primarie del Pd, con lo striminziato Sel apre in tv  e sula. carta stampata alla perversa trattativa direttamente a Grillo, perché giustamente il Movimento 5 Stelle, è solo un paravento. Vale a dire al padrone notarile del nuovo partito della Casa Bianca. Se il primo obiettivo dichiarato e scritto è l'eliminazione dei partiti, M5S accetterà di entrare nel sistema dei vituperati partiti?

Male oscuro (l’analisi di Elio Rossi) - «Per offrire un bersaglio al malcontento e nello stesso tempo continuare a intercettare il voto popolare, i professionisti del potere si sono divisi in fazioni che si scambiano accuse reciproche sulle cause del cattivo funzionamento del sistema. In questo modo il gruppo evita la dispersione del voto e garantisce ai propri membri la sopravvivenza, alimentando ogni giorno il rimpallo di responsabilità in televisione per dividere gli elettori in due o tre grandi fazioni, ognuna convinta che tutti i mali siano causati dall’avversario. Mi sono sempre divertito a guardarli prima di andare in onda, questi nemici per professione: mi chiedo quali siano i loro pensieri in camerino, mentre chiacchierano amabilmente tra loro… I telespettatori si dividono e si arrabbiano con una parte o con l’altra, e a  nessuno viene in mente di cacciare via l’intero gruppo... Grazie a questa dinamica il voto popolare non è mai contro il sistema ma è sempre organico a esso. Per ottenere questo risultato, ogni giorno, il gruppo mette in scena una rissa al proprio interno e polarizza il consenso dell’elettorato. I toni della lite diventano sempre più offensivi e volgari, gli insulti più minacciosi, i contenuti oltraggiosi, affinché  gli elettori si confondano in un crescendo di indignazione e perdano di vista il quadro di insieme. Più lo scontro è violento e più gli elettori s’illudono che il loro voto sia decisivo per le sorti del sistema, mentre in realtà accade l’esatto contrario: il gruppo egemone blinda il sistema e impedisce la nascita di qualsiasi movimento politico che provenga dal basso, cioè dal popolo. Naturalmente   tra un turno elettorale e l’altro il gruppo torna a occuparsi di quel che gli sta più a cuore. Esso infatti è formato da commensali affamati pronti a darsi battaglia quando il nemico comune non è alle porte e quindi percorso da frequenti lotte intestine di varia intensità, perché ogni potente tenta di accaparrarsi nuove fette di ricchezza e di potere sottraendole ad altri. Se solamente si sollevasse la cortina fumogena formata da questo scontro alimentato ad arte, la realtà sarebbe sotto gli occhi di tutti. E sarebbe evidente il fatto che l’intero gruppo dei potenti è il principale responsabile del declino politico ed economico dell’Italia. A quel punto sarebbe cacciato via a furor di popolo perché le sue responsabilità sarebbero evidenti a tutti. E invece il ricambio ai vertici del potere non avviene, perché il sistema assegna un vantaggio smisurato a chi ha l’egemonia e costringe gli ultimi arrivati a rimanere in sala d’aspetto, in attesa di essere cooptati dal gruppo dei potenti. La classe dirigente è dunque selezionata dall’alto, mentre dal basso è soltanto legittimata. L’unica soluzione consiste nello spazzare via l’intero gruppo di potere e cambiare le regole. Ma per poter raggiungere questo risultato, gli elettori non dovrebbero farsi più ingannare dalle liti orchestrate da finte fazioni in lotta tra loro e, dovrebbero invece voltare le spalle a chi comanda. Dovrebbero trovare la forza di smascherare il gioco dei professionisti del potere compiendo una rivoluzione delle menti. E invece non accade nulla, perché gli elettori sono all’oscuro di quel che avviene dietro le quinte, sulla scena del potere».

Illusioni a caro prezzo - Serpeggia il malcontento. E allora cosa ti escogita il sistema di potere per difendersi? Colloca anzitempo sulla scena politica un "paladino" a chiacchiere morte e sepolte, un antisistema ad aria fritta, un finto salvatore della Patria. Ora lo spettacolo è ormai provvisto di personaggi che sono a pieno iscrivibili in un gioco di ruolo, quelli che hanno formato negli anni Casaleggio e che ora, il “messia” del M5S vuole riproporre nella finta competizione per il dominio dell'Italia. Beppe Grillo, artatamente plasmato dal suo burattinaio Casaleggio, ama il ruolo soteriologico del Redentore.  Un “Gesù Cristo” pop che non manca nessuna delle performances alle quali il ruolo di icona moderna si assoggetta. E' il duce sportivo, capace di forgiare il suo corpo per qualsiasi impresa, e così solca lo Stretto di Messina.  E' la nuova rock star che si getta sulla folla, è il predicatore furente che scansa qualsiasi contraddittorio pubblico per evitare di andare platealmente al tappeto. Prima o poi queste contraddizioni, incingruenze e falsità saranno evidenti anche ai ciechi.

Previsioni azzeccate - Il 17 febbraio avevo scritto su questo diario internautico, nell'approfondimento intitolato "Elezioni truccate", esattamente così: 

«Io, grillina responsabile penso a un governo stabile» titola La Repubblica (edizioni di Bologna) il 12 febbraio 2013. Così  mentre il capo comico Grillo arringa le folle e ne spara di tutti i colori, annunciando fuoco e fiamme contro gli avversari (per finta) , ecco l’apertura al dialogo di Michela Montevecchi, capolista al Senato del Movimento 5 Stelle. «Non credo che faremo cadere il governo». Secondo il predicatore affarista, invece, in caso di mancata maggioranza a palazzo Madama bisognerà tornare alle urne. Il testo dell’intervista non lascia spazio a dubbi. Ecco le dichiarazioni testuali:

«"Lei mi chiede se ci prenderemmo la responsabilità di far cadere oppure no un governo? Io credo di no, siamo tutte persone di buon senso". Così la capolista del Movimento 5 Stelle al Senato per l’Emilia Romagna, Michela Montevecchi, ai microfoni di Radio Città del Capo, nello stesso giorno in cui Silvio Berlusconi ha prefigurato un analogo scenario. "Larghe intese? Non credo che al Senato abbiano bisogno di noi - ha detto il Cavaliere a proposito di un futuro governo del PD, con una maggioranza risicata al Senato -. Nel Movimento 5 stelle la sinistra può trovare candidati di sostegno". Montevecchi, la cui elezione è praticamente scontata stando a tutti i sondaggi, potrebbe essere una di questi. Anche perché non crede affatto che il prossimo governo durerà poco, come invece sostiene il suo "leader" Beppe Grillo ("Tra sei mesi si torna a votare"). "Io mi aspetto una presa di responsabilità per fare in modo che il governo duri il più a lungo possibile - ha detto invece Montevecchi alla radio -. Siamo in una fase di crisi profonda, dovremo mettere da parte le nostre ideologie, sacrificare qualcosa tutti quanto e venirci incontro". Peraltro, aggiunge, "neanche Grillo ha mai detto di augurarsi che il governo cada"».

Il popolo sovrano solo sulla carta (la Costituzione infatti è stata congelata dal Trattato di Lisbona entrato in vigore il primo gennaio 2009), ancora una volta è stato ingannato ed illuso.

La farsa continua. Basta voti a perdere, traditori della patria e venduti al miglior offerente. Sveglia, prima che sia troppo tardi. Ci vuole una rivolta che parta realmente dal basso, senza piloti stranieri occulti o palesi.




il rapporto USA su Grillo (tenuto nascosto all'opinione pubblica):

http://www.lastampa.it/rw/Pub/Prod/PDF/4aprile2008.pdf 


Elezioni truccate (anticipazione del 17 febbraio 2013)

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/02/elezioni-truccate_5431.html 

6 commenti:

  1. Ciao condivido il titolo Eleziomi truccate come del resto accade sempre in Italia. Anche in merito ad un possibile caos tutto italiano e se ci mettiamo anche il papamcredo che il tentativo sia partito ma aspetteri ancora per capire se l' obiettivo e' stato centrato o no.
    Sullo scenario americano, la sokita mano non e' convincente, se delinei una guerra all'euro con un forte abbasamenti del valore del dollaro sono piu daccordo, opoure l'ipotesi di Prodi come presidente capace e con mandato per salvare l'ilva di Taranto e mediare in Europa un ingresso meno ruvido dell' export cinese.
    Vedremo e rimando ad una riflessione piu' dettagliata tra qualche giorno
    Maurizio torti
    No alla violenza, no al razzismo, no xenofobia rifiuto totale della:-)guerra come soluziine dei conflitti

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  2. Ciao,voglio sottolineare,al proposito di elezioni truccate,che alla città di ALBA(CN)in alcuni seggi hanno fatto votare gli elettori con le matite delle elementari cancellabili.Vi sembra normale!!????
    Salut

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  3. Questo quadro a tinte fosche risente della solita tara ideologica di un certo complottismo, a cui anche io mi sento di appartenere in parte, per cui tutto quello che avviene nel mondo è preordinato ed eterodiretto: non si tiene conto però che il mondo e i rapporti in esso sottostanti sono determinati da infinite variabili e che qualche variabile, quant'anche fosse stata prevista e incasellata nel sistema, possa sfuggire al piano e mettersi a giocare per conto proprio, seguendo un suo spartito, mandando il sistema in tilt.
    Ecco io spero che Grillo e il suo Movimento, cui anche io dò il mio appoggio da tempo, si riveli essere questa variabile prevista ma impazzita, quasi fosse un granello di sabbia che inceppa il sistema e lo spinge a riprogrammarsi.
    La sua visione, signor Lannes come quella di Paolo Franceschetti, possono essere più realiste del re, come si dice, ma portano a sole due soluzioni: la disperazione e la disillusione che niente mai potrà cambiare o il ritiro nella propria sfera privata e personale col connesso rifiuto dell'impegno per il cambiamento politico; a pensarci bene queste due soluzioni indotte dai suoi ragionamenti potrebbero essere ottimali per il potere.......che lei sia un gatekeeper?

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  4. Occorre dire sempre cose dopo, indipendentemente dal risultato, quest'ultimo era questo, l'altro ha fatto ciò, si è truccato vota. In qualunque caso ci sono sempre accordi indipendentemente dai elettori. Questi, nel 75% d'elettore o meno, il 25% hanno mostrato che voleva un cambiamento, non era forse questo che ci si aspettava, che mentre ciascuno prenda le sue responsabilità e noi avanziamo, proviamo, diamo una possibilità a questo voto. Grillo o quello che lo sostituirà sicuramente deve mettere dell'acqua nel suo vino, pur provando ad ottenere il massimo del suo programma. Il lungo cammino comincia con il primo passo, si ha mise il piede al morsetto, non rimane soltanto da montare sul cavallo. Allora, coraggio e tenacia per la Patria. Ricordate che ci saranno sempre critiche sebbene facciate,non si può piacere a tutti.

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  5. Ciao Gianni.. inutile dirti che provo molta stima nei tuoi confronti in questo difficilissimo periodo storico italiano e non..! Ho - qualche mese fa, partecipato ad una conferenza sulle scie chimiche nella mia città e, a parte lo stupore nel vedere una simile organizzazione in un luogo istituzionale come la provincia, il tuo editore ha presentato il tuo ultimo libro: 'il Grande Fratello'.. Quello che fai notare è tutto aldilà di ogni dubbio, e lo schiavismo in cui versiamo è ancora una volta premonitore di uno stato di menzogna così fortemente incarnato, che solo dubitarne appare scandaloso! Quello che la gente comune sembra non capire sta nel fatto che stiamo 'affrontando' una crisi evolutiva e non una crisi morale.. quindi è abbastanza inutile prendersela con tizio o caio.. Lo scoglio da abbattere è dentro il nostro modo di percepire l'umanità: abbiamo disimparato il nostro mestiere di essere umani e questo ora ci si ritorce contro.. Che la terra sia un tutt'uno con noi è abbastanza chiaro, ma le coscienze corporee (quelle mentali sono già cadaveri)ancora faticano a rendersene conto.. Ti faccio tanti auguri e spero di incontrarti di persona dalle mie parti.. Un abbraccio.. marco!

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  6. Spero di incontrarti di persona nella mia città presto.. tanti auguri gianni..

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