5.10.20

EPIDEMIA DI TERRORE!

 


di Gianni Lannes


Sorvegliare e punire. Il sistema di dominio vanta scarse idee, ma chiare: “il virus è dentro di noi, il virus sono gli umani”. L’essere umano è già, a sua volta, un virus: ogni essere vivente, lo è, giacché prolifera, muta e devasta ciò che lo circonda in modo essenzialmente immotivato e sragionevole. D'altronde, lo spaccio di superstizioni e farneticazioni propinato dalle autorità e dagli esperti ha superato il livello di guardia, ampliando la restrizione graduale delle libertà individuali.

«Poco più di una normale influenza”: è la definizione di un comunicato ufficiale del CNR: “L’infezione, dai dati epidemiologici oggi disponibili su decine di migliaia di casi, causa sintomi lievi/moderati (una specie di influenza) nell’80-90% dei casi. Nel 10-15% può svilupparsi una polmonite, il cui decorso è però benigno in assoluta maggioranza. Si calcola che solo il 4% dei pazienti richieda ricovero in terapia intensiva”. Non si tratta di illazioni, bensì di un testo diffuso nell'anno 2020 dal più grande ente pubblico di ricerca italiano.

L’influenza è ovunque, il contagio estremamente rapido, efficace, incisivo. La minaccia invisibile, non individuabile e indefinibile, capace di giungere da ogni dove e di mutare assai rapidamente. Eppure, ciò che non cambia è la pratica di contenimento, ovvero le restrizioni più o meno mascherate. Per rallentare un contagio è sempre necessario sospendere ogni relazione, tagliare le reti, restringere gli ambienti, annichilire la libertà.

Gli atti di contenimento e isolamento hanno piena attinenza con le pratiche di frammentazione sociale messe già in atto. Tutte le strutture di potere, nessuna esclusa, non sono altro che delle gabbie di contenimento, isolamento e irreggimentazione, più o meno grandi ed elaborate. L’isolamento è la prima istanza di ogni sistema di sicurezza totalitario.

Quindi, lo stato d’eccezione, dovrà essere di volta in volta dichiarato, conducendo il sistema a una brusca sospensione delle attività quotidiane, ma, evidentemente, non allo stesso modo in cui tali attività verrebbero sospese nel caso di una rivolta popolare, di un’epidemia o di un colpo di Stato.

La vera epidemia è l’epidemia di terrore che i mass media hanno instillato nella popolazione, e che tornerà ben presto utile al potere per far ritorno a uno stato totalitario ancor più soffocante. La paura è senz’altro l’elemento chiave dell’intera faccenda. A partire da tale scoperta, l’essere umano si affida alle politiche immunitarie, vendendo il proprio corpo al potere, ossia a quell’entità che si dice capace di effettuare il contenimento.

La paura, da questo punto di vista, non sarebbe che l’effetto di un dato processo dialettico di presa di coscienza, che condurrebbe dall’angoscia al panico (la perdita di controllo), e dal panico all’accettazione (la rinuncia al controllo). Che fare, d’altronde, quando un’intera popolazione non ha più nulla da perdere se non le proprie catene, una scorta di disinfettante e qualche pacco di pasta?

Ciò che il potere e l’ordine costituito affermano oggi paranoicamente è che “la rinascita è possibile”, mentre in realtà, il declino, o meglio il crollo è palese.

Il governo della crisi e la cronicizzazione dell’instabilità sono divenuti due dei principali strumenti di controllo a disposizione del potere. L’era della globalizzazione è l’era del contagio universale. Ma cosa accade, tuttavia, quando a franare sotto i piedi è il pianeta stesso?

Comunque, quest’emergenza maldestramente dettata a tavolino ha ottenuto un grande successo anche dove le altre avevano fallito. La situazione attuale dimostra che sfruttando un’epidemia, dal punto di vista del controllo e dell'auto-disciplinamento sociale si può ottenere di più e molto più in fretta che sfruttando altri pericoli.

Uno dei princìpi più noti di Ippocrate è che «i rimedi non dovrebbero essere più aspri dei mali», e man mano che la malattia si svela nella sua avanzata riusciremo, si spera, a calibrare meglio anche la cura, cioè a proteggere la salute dei cittadini senza ammazzarli con altri mezzi, per esempio privandoli delle libertà civili o distruggendoli economicamente. Gli attacchi al diritto sindacale, l’invasione della privacy, la chiusura delle scuole, le diseguaglianze tra lavoratori autonomi e dipendenti, la militarizzazione del territorio e della salute, le zone rosse e così via. Sono tutti fatti che non scopriamo oggi e non spariranno ad emergenza terminata. L’epidemia del nuovo ordine globale è qui per restare.

Riferimenti:

 https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=cfr 

 https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-nell-80-90percento-casi-e-come-l-influenza-gli-altri-rischio-polmonite-ACQ4pMLB

 

 

 

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