5.6.20

AZZOLINA: “MASCHERINE E BARRIERE DI PLEXIGLASS NELLE AULE”!


di Gianni Lannes

Scuole sempre più strutturalmente insicure e proclami propagandistici del governo grulpiddino. Non sanno neanche vagamente quello che propinano a scatafascio. La tecnocrazia ha preso il posto della democrazia. Il ministro della cosiddetta Istruzione pentastellata, Lucia Azzolina, quella che per abilitarsi all''insegnamento ha scopiazzato la “sua” tesi da alcuni manuali specialistici, seguita a spararle sempre più grosse, farneticando a sproposito su epidemie di ritorno, mentre in base all'ultimo rapporto del Miur, ben 2 mila scuole pubbliche sono ancora imbottite del cancerogeno amianto (messo al bando sulla carta nel 1992 con la legge 257), e buona parte degli istituti pubblici sono a rischio di sicurezza o in zone sottoposte a dissesto idrogeologico. Purtroppo nessuno protesta seriamente, a partire dai silenti dirigenti scolastici.





Nelle scuole pubbliche manca di tutto: dalle lavagne elettroniche (spesso malfunzionanti per tutto l'anno), alla carta igienica, dalle palestre agibili al sapone e all'igiene nei bagni per gli alunni. Ma l'unica preoccupazione dell'incredibile (ossia non credibile) ministro pro tempore in quota grillina, ora è quello di piazzare all'interno delle aule, per ogni banco una barriera divisoria di plexiglass, in situazioni di sovraffollamento dove si respira a fatica in situazioni ordinarie. Il livello istituzionale, insomma, è rasoterra. Pedagogia? No, burocrazia. Un ministro del genere, in un Paese civile sarebbe stato messo alla porta dopo 5 minuti. Azzolina, per il bene di tutti, si dimetta e torni a scuola, ma per imparare, o magari apprendere l'abc della didatttica, ma prima passi da uno psichiatra, uno bravo ovviamente!