17.4.20

SALVATORE: IL PASTORE ERRANTE DEL GARGANO!

foto Gianni Lannes
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di Gianni Lannes


"Ue' cumpà dda ddonn' voin'? Salve compare da dove vieni?". Ecco dove scorre la vita autentica, quella naturale della nazione Italia, di gente umile, dedita a un lavoro antico e nobile. A 42 primavere Salvatore Salcuni di Vico del Gargano - un borgo di origine illirica caro a Federico II di Svevia (Puer Apuliae) che vi edificò un castello, sull'estremità settentrionale della montagna del sole, dirimpetto alla Dalmazia, faccia a vista alle Isole Tremiti, Pianosa, Lissa e Pelagosa - porta al pascolo il suo gregge di pecore e capre, come i suoi avi da generazioni. Questo mestiere primordiale, è duro assai, ma non teme la stupidità umana (attualmente dilagante) e nemmeno le intemperie di ogni genere. Qui, in questo paese arroccato all'Adriatico, in pochi passi si attraversano addiritttura ere geologiche una all'altra ben stratificate: dal Paleolitico al Medioevo, dal Rinascimento fino ai giorni nostri.

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In questo lembo estremo di Adria dove il tempo sembra essersi memorabilmente cristallizzato, attaccato dalla geologia all'Italia, dove la geografia si fonde con la storia, già centro nevralgico del brigantaggio (ossia di rivolta popolare) durante la colonizzazione sabauda, il nuovo coronavirus non ha attecchito e nemmeno l'incubo del Conte bis. In loco, dove vivono a testa alta alcuni uomini liberi, la bellezza della Natura accarezzata dalla storia è così sublime che il male del mondo non attecchisce.

Salvatore è poesia allo stato puro, con la sua semplice e gioiosa spontaneità.

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Riferimenti:



https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2016/12/la-terra-dellangelo.html

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