24.4.20

IMMUNI: SORVEGLIANZA ELETTRONICA IN ITALIA!



di Gianni Lannes

Il virus Sars CoV-2 è solo un pretesto per implementare al massimo la sorveglianza elettronica della popolazione, o meglio di ogni singolo individuo, penetrando nell'intimità personale e familiare.

Si tratta di un'operazione di regime gestita dietro le quinte da multinazionali, banche e fondi speculativi internazionali, platealmente favoriti dal governo del Conte bis, con l'avallo dell'inquilino pro tempore del Quirinale, tale Sergio Mattarella, già assurto alle cronache internazionali quando vestiva il ruolo di ministro della difesa, negando l'uso e la pericolosità dell'uranio impoverito a danno dei soldati italiani nella guerra di Jugoslavia. 

 

Insomma, stranieri e per giunta privati avranno accesso ai dati sanitari sensibili della popolazione tricolore, con buona pace della privacy di carta velina. Un'operazione avviata nel 2016, da un certo Matteo Renzi, che esattamente il 31 marzo di 4 anni fa, ha sottoscritto a Boston nella sede dell'IBM, già in affari con Hitler ed il Terzo Reich per lo sterminio degli ebrei, la cessione, appunto, dei dati sanitari sensibili degli ignari italiani. Il progetto Watson è decollato proprio in Italia, a partire dalla Lombardia, con il favore anche della Lega.

Peraltro, la startup Bending Spoons, gestita dai soliti noti, a partire dal clan Berlusconi, ma non solo, senza alcuna trasparenza e senza alcuna gara d'appalto, non è sorta nel 2013, come ha narrato in maniera fraudolenta il Corriere della Sera, bensì nell'anno 2004.



Il Guardian ha riportato il 25 marzo che la GSMA, un organismo internazionale di compagnie telefoniche che opera per settare gli standard del mercato, sta lavorando per la creazione un sistema di condivisione di dati globale che possa tracciare le persone nel mondo, «come sforzo per combattere il Covid-19». La GSMA rappresenta gli interessi di 750 operatori e venditori di telefonia mobile e aiuta le compagnie a settare standard internazionali. Il direttore della GSMA, Mats Granryd, ha dichiarato: «Ci stiamo impegnando con gli operatori, i responsabili politici e le organizzazioni internazionali di tutto il mondo per esplorare soluzioni mobili di big data e Intelligenza Artificiale valide per combattere questa pandemia, nel rispetto dei principi di privacy ed etica». Gleen Greenwald aveva riportato sul Guardian nel 2013 informazioni relative ai dati che Verizon forniva alla NSA, quotidianamente, su tutte le chiamate del sistema gestito dalla compagnia telefonica Verizon. Attualmente Vittorio Colao è membro del consiglio di amministrazione di Verizon, nonché a capo dell'ennesima task force governativa italiana. Lo stesso giorno in cui il Guardian evidenzia che GSMA - di cui Verizon fa parte - si sta organizzando per creare un sistema di condivisione globale delle informazioni delle compagnie telefoniche, esce sul Corriere della Sera un articolo proprio di Colao, in cui propina la sorveglianza digitale in Italia per uscire (si fa per dire, sic!) dalla crisi virale. 

 

Quale sarebbe la reale utilità dell'app “Immuni” o di qualsiasi altra app, per il Sars CoV-2? Il 20 aprile il Politecnico di Torino ha pubblicato una lettera sottoscritta da oltre 400 persone qualificate, preoccupate per questa deriva totalitaria. Nel Regno Unito l’Ada Lovelace Institute, partner dell’Alan Turing Institute e della Royal Society, ha pubblicato una revisione delle evidenze disponibili sulle app di tracciamento. Ecco i risultati: «Imprecisione nel rilevare il “contatto”; Imprecisione nel rilevamento della distanza; Vulnerabilità alle frodi e agli abusi». In Italia se ne potrebbe discutere, magari in Parlamento, invece che nelle famigerate Task Force, nominate da chi? Task force di esperti, senza l’ombra di alcun vero esperto. Vero Conte?

Riferimenti: