6.4.20

CORONAVIRUS: INQUINAMENTO, INFEZIONI OSPEDALIERE E TERAPIE SPERIMENTALI SUI PAZIENTI!


Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 112:

 "Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale". 

di Gianni Lannes

Perché in particolare la Lombardia è la zona più colpita da questa crisi sanitaria? Non è un mistero: a diffondere il virus è l'inquinamento; altro che gli esseri umani. Recentemente, alcuni ricercatori delle università di Milano, Trieste, Bologna e Bari, nonché della Società Italiana di Medicina Ambientale, hanno presentato pubblicamente un position paper, ovvero uno studio che propone al mondo scientifico e all'opinione pubblica - dati oggettivi alla mano - un'ipotesi molto probabile sulla vera causa o concausa del fenomeno. Insomma, una smentita scientifica dei televirologi domenicali alla Burioni che alimentano l'allarme sociale, senza essere perseguiti dalla giustizia penale.

Secondo alcuni ipotesi scientifiche, avvalorate da riscontri significativi ed inequivocabili ( di cui ho già scritto in precedenza con dovizia di prove), l'inquinamento dell'aria (smog e polveri sottili ed ultrasottili) presenti soprattutto nel Nord Italia (così come a Wuhan in Cina) fanno da veicolo al nuovo coronavirus e ne moltiplicano la diffusione nell'atmosfera. 


Mescolando tre fattori (potenziali killer), il risultato letale non cambia, anzi aumenta a dismisura. Inquinamento dell'aria: ben noto ufficialmente da anni a tutte le autorità italiane ed internazionali (locali, regionali, nazionali, europee e mondiali). A cui si aggiungono le letali infezioni ospedaliere, ben note al ministero della cosiddetta “Salute” si tratta di nemesi medica e sanitaria che ogni anno ammazza migliaia di ignare persone, a causa dei pericoli insiti nei nosocomi pubblici e privati; un fenomeno cancrenoso di cui è a conoscenza anche l'Istituto Superiore di Sanità, ed infine, le cure a basa di antivirali, antibiotici e farmaci steroidei, come attestato dall'ISS nei rapporti bisettimanali. Un miscuglio del genere, avvalorato, inoltre, dalle statistiche ufficiali di mortalità dell'ISTAT, soprattutto al Nord dello Stivale, offre un quadro esauriente. 



A fronte di questa grave e conclamata situazione, lo Stato italiano, o meglio i governi tricolore, non solo hanno sottratto per almeno 4 lustri consecutivi risorse economiche alla sanità pubblica, ma non ha mai rimeditato almeno all'inquinamento dell'aria, meritandosi l'ennesima procedura d'infrazione da parte dell'Unione europea nei confronti proprio dell'Italia.

A tutt'oggi, senza tema di smentite governative d'alcun genere, non è stata effettuata (o comunque resa di dominio pubblico), una sola autopsia sui deceduti intruppati d'ufficio nella lista delle presunte vittime del Covid-19, conseguenza della Sars Cov2. Dunque, a rigor di logica, nessuna autorità e/o mass media telecomandato dal potere economico, può affermare il contrario, a pena di spudorata menzogna.

La specificità dell'incremento molto veloce dei casi di contagio nel Nord Italia, suggeriscono questi studiosi, potrebbe essere collegata alle patologiche ed incancrenite condizioni di inquinamento da polveri sottili che sarebbero in grado di trasportare i virus, come micidiali vettori ed amplificare il contagio. In altri termini, il virus a corona si aggregherebbe per coagulazione alle particelle di particolato e nanoparticolato che lo trasporterebbero nell'aria, per ore o giorni.

Una precedente analisi pubblicata dal New England Journal of Medicine sul Covid-19 e sull'epidemia della Sars mostra che in condizioni di laboratorio questi virus restano effettivamente addensati a particelle di aerosol e ancora attivi per almeno tre ore. Una ricerca di scienziati cinesi effettuata negli ospedali di Wuhan (di prossima pubblicazione su una rivista autorevole) stabilisce che il depositarsi di aerosol - come le polveri sottili ed ultrasottili, invisibili all'occhio umano - su pavimenti e superfici, con conseguente risospensione in aria, costituisce un importante canale di trasmissione del virus.

E ancora. Uno studio su Environment International dell'anno 2017 relativo all'impatto del particolato fine nella trasmissione dell'influenza, menziona esplicitamente il legame causa-effetto, affermando che “ci sono plausibili meccanismi per un'associazione causale tra PM 2,5 e l'influenza... le polveri sottili con il virus attaccato possono essere trasportati per lunghe distanze”.

Infine, una ricerca sul virus del morbillo pubblicata su Environmental Research conclude che la diffusione dei virus è accelerata da maggiori livelli di particolato atmosferico. Di studi in materia ce ne son molti altri. In ogni caso, appunto, l'ultima ricerca italiana ipotizza che la trasmissione da un essere umano all'altro sia favorita in presenza d alti livelli di particolato.

L'Italia detiene il primato europeo per morti premature da PM 2,5 con una media di 60 mila vittime l'anno. Quanto è stato determinante il ruolo del particolato come vettore di trasporto del virus soprattutto nel periodo tra l'1 e il 10 marzo 2020, quando in città come Bergamo, Brescia e Milano le polveri sottili ed ultrafini erano alle stelle?

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/03/coronavirus-e-inquinamento.html