19.4.20

CORONAVIRUS: CONTROLLO TOTALE ELETTRONICO!



di Gianni Lannes

Profitto, potere e schiavitù disumana. Grazie ad una pandemia provvidenziale ampiamente prevista dai soliti noti (meritevoli di lavori forzati per l'eternità), che non ha un'origine scientificamente accertata, milioni di persone sono confinate in casa da un virus manovrato dall'estero e a provvedimenti antidemocratici (ed incostituzionali), sparso e diretto in tutto il mondo o quasi. Nel frattempo, il sistema di dominio mondiale cambia in un lampo il paradigma imperante, innescando una sorveglianza elettronica globale da tempo pianificata nei minimi dettagli.


Il futuro è già presente: sempre interconnessi, come bambini e ragazzini nel belpaese grazie alla mostruosa, disastrosa e diseducativa "didattica a distanza" lanciata con tempismo virale dal ministro grillino Azzolina (quella accusata di aver copiato la sua tesi da alcuni manuali specialistici). Il micidiale 5G: una scommessa affaristica decollata in sordina per il controllo del XXI secolo. Vale a dire: una partita per il dominio della popolazione della Terra che si gioca dentro ai suoi dati personali e di conseguenza ai suoi intimi pensieri. L'Intelligenza Artificiale, apparentemente innocua, si è insinuata nelle vite umane in modo meno plateale dei robot umanoidi che bazzicano l'immaginario collettivo. Giorno dopo giorno si è fusa nelle umane esistenze, avvolgendole in una rete di algoritmi che scandisce le attività quotidiane. Un mondo apparentemente magico dove Intelligenze Artificiali dalle voci apparentemente rassicuranti ricordano cosa sta per succedere e cosa sarebbe meglio fare. Un algoritmo suggerisce agli umani i prodotti che desiderano dopo aver appreso in un lampo i gusti e i bisogni dagli acquisti precedenti, mentre sui social network un altro algoritmo, in base ai like concessi, stabilisce quali post bisogna vedere. Altri algoritmi suggeriscono la musica da ascoltare e i programmi da visionare in televisione. Adesso l'Intelligenza Artificiale all'interno di ogni telefono mobile guida gli umani attraverso i percorsi stradali, rispondendo al solo comando della voce. Anzi, ricorda agli umani persino a che ora hanno l'appuntamento, o che sta per passare l'autobus che normalmente prendono per tornare a casa. Questi “angeli custodi” si sostituiranno agli umani? Gli algoritmi si nutrono di noi, dei nostri dati sensibili. Sono le meraviglie di Big Data: grazie ai vostri like e ai vostri click, le multinazionali vi conoscono meglio dei vostri famigliari più stretti, e non è un’iperbole, ma uno studio nordamericano di un lustro fa, relativo alle capacità predittive delle intelligenze artificiali combinate ai social. 

 

La gente in Italia pensa, illudendosi, che il 4 maggio 2020 sarà finalmente libera. Il verbo è disarmante: tracciare e testare i contatti sociali. Ecco che il Corriere della Sera (25 marzo 2020) ospita in prima piano un editoriale a firma nientedimeno che di Vittorio Colao (il super commissario chiamato da Mattarella, pardon dal Conte bis, per "ricostruire" l'Italia: incredibile, sic!), sulla necessità di usare i telefonini degli utenti per tracciarli, e tracciarne capillarmente i dati individuali, ovviamente tutto per il bene della nuova società ai tempi del Coronavirus. I concetti sono stati ribaditi anche il giorno di Pasqua. Si tratta di un autentico manifesto di Carnevale, se la farsa non si tradurrà in una prossima tragedia. Non solo di ciò che si appresterà a fare il mega esperto nella task force che, verosimilmente, serve a lanciarlo verso Palazzo Chigi, ma per l’effettivo innesco del totalitarismo elettronico italiano, su modello di quello cinese e coreano, espressamente citati, infatti, quali esempi virtuosi.
 


Lo scontato bocconiano Colao blatera con banale disinvoltura di «hi–tech decisivo contro la crisi»; di «individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali»; di «tracciare e testare i contatti sociali», cosa «possibile solo se si utilizzeranno i dati delle reti mobili insieme a una app dedicata con GPS». Orwell forse non avrebbe ideato di meglio per annichilire gli esseri umani. Testuali parole, alla lettera del Colao di turno:

«Coronavirus, i nostri dati solo per salvarci. E poi per uscire dalla crisi. Usare dati personali per fronteggiare il Coronavirus è pericoloso per il futuro della democrazia e dei diritti individuali. Lo ha sostenuto sul Financial Times Yuval Harari - autore di bestseller globali come Sapiens e Homo Deus - che vede con preoccupazione la tentazione di ricorrere alla tecnologia per fronteggiare il virus, legittimando oggi strumenti di sorveglianza sociale che potrebbero domani diventare permanenti. Harari preferirebbe che i dati fossero utilizzati individualmente dai cittadini per autotutelarsi, senza aprire la porta alla gestione degli Stati che - come Israele, dove vive - potrebbero scavalcare il Parlamento e dare accesso all’intelligence dell’esercito a tutti i dati privati. Pensando prima al breve termine e non al nodo democratico di lungo termine, sono convinto che non utilizzare dati individuali per fronteggiare la crisi Coronavirus e soprattutto per uscire in maniera controllata, efficiente e sicura dal lockdown sarebbe un errore per l’Italia e l’Europa intera. Eclissata rapidamente la soluzione britannica dell’immunità di gregge, tutti i Paesi europei si sono convinti che l’unica strategia che preserva i sistemi sanitari e permette di ridurre le vittime è quella del blocco immediato - con le chiusure e la distanza sociale - seguito da fasi di «allentamento guardingo» delle misure di soppressione, pronti a reintrodurle se i focolai riprendono. Una strategia chiamata di «martello e danza»: martellare subito il virus chiedendo alla popolazione di stare a casa; alternare azioni selettive quando i contagi scendono, intervenendo rapidamente con azioni mirate geograficamente, per tipo di popolazione e per settori di attività, sulla base del rischio di contagio. Per farlo, governi, amministratori e autorità di pubblica sicurezza avranno bisogno di informazioni granulari e freschissime. Potremo trovarci con aree «pulite» e aree limitrofe più contagiate, fabbriche in grado di ripartire ma sistemi distributivi non sicuri, cittadini vulnerabili esposti al rischio e giovani in grado - e desiderosi - di tirarsi su le maniche e ripartire. Non si potrà aprire indiscriminatamente, ma la pressione sociale - e il costo economico - richiederanno decisioni flessibili e tempestive. Disporre di informazioni sulla localizzazione di contagiati, esser in grado informare la popolazione sul livello di rischio, tracciare e testare i contatti sociali per fare quarantene selettive e non di massa, assicurarsi che i nuovi focolai vengano contenuti impedendo la circolazione a popolazioni ristrette, scoraggiare i movimenti in aree ad alto rischio: tutte queste saranno attività possibili solo se si utilizzeranno i dati delle reti mobili in congiunzione a una app dedicata con Gps. Che servirebbe anche a comunicare direttamente e molto specificamente per Paese e per quartiere, se necessario, come è stato fatto in Corea del Sud o Cina. Harari direbbe che questo vuol dire sacrificare, per un periodo, la privacy dei cittadini. Mi domando quale italiano non vorrebbe esser avvisato immediatamente e decidere di fare un tampone se fosse stato a contatto con un contagiato. O se i bergamaschi alla fine del loro incubo non sarebbero contenti di sapere che, se riprendesse un focolaio, sarebbero immediatamente informati su livelli e località a rischio. E, guardando oltre, come pensiamo di rassicurare i turisti per indurli a tornare nei nostri alberghi senza informazioni online molto dettagliate e trasparenti che li rassicurino? La bozza di progetto che circola (chiamata Trace, Test, Treat) va nella giusta direzione e potrebbe esser anche più coraggiosa. I dati possono esser pseudonomizzati (che vuol dire: non anonimi, ma neanche trasparenti) e si potrebbe prevedere per le forze dell’ordine la possibilità di intervenire individualmente e assicurare la rapidità e l’efficacia della “danza” dei prossimi mesi. Non credo che in Italia avremmo visto tanta gente a sciare, o in Gran Bretagna tanta gente nei parchi, se gli sconsiderati avessero saputo che erano tutti identificabili (e in pericolo). Resta valida l’obiezione sul rischio antidemocratico di lungo periodo che Harari, da storico, giustamente fa. Le risposte sono due. Innanzitutto la fase di emergenza avrà termine con un vaccino o con una immunità di massa. Non si tratta di spiare tutti per sempre, ma di salvare vite per una fase che richiede norme temporanee. E in secondo luogo, come è avvenuto per le comunicazioni digitali criptate in caso di rischi terroristici, in Europa e in Italia abbiamo saputo negli ultimi 20 anni introdurre sistemi di garanzia parlamentari e regolamentari che tutelano le libertà individuali e la privacy, permettendo tuttavia alle forze di sicurezza di difendere le nostre comunità e società. L’emergenza Coronavirus si può affrontare preservando entrambi gli obiettivi cari a noi europei».



Peraltro, Il Corriere del 15 aprile 2020, ha informato l'opinione pubblica che il comitato di salute pubblica, appena sorto dal nulla (dove presto sarà rispedito con un calcione ben assestato, sempre che gli italiani si sveglino dal letargo), ha deciso di «sostituire l’autocertificazione su carta che abbiamo imparato a conoscere in queste settimane di quarantena con un’app da scaricare sul telefonino». In fondo, si tratta del tremendo sogno che si avvera di Gianroberto Casaleggio: il suo partito è finalmente al capolinea, ma l’incubo distopico di una società della trasparenza totale, guidata da un computer e di un’umanità ridotta ad un insieme di puntini terminali sulla rete, purtoppo sembra tragicamente realizzarsi sotto i nostri occhi prigionieri. In Gaia, il video-manifesto della Casaleggio associati, la democrazia informatica è previsto si realizzi proprio con questa trasparenza assoluta, in un mondo totalmente interconnesso (Internet of Things, 5G). Soprattutto, come dice il video, in un mondo in cui solo una miliardata scarsa di terrestri sopravvive ad una micidiale guerra batteriologica.



La tecnocrazia ha scalzato la democrazia incompiuta. Dagli eletti ai burotecnici. Siore e siori, ecco a voi l'uomo nuovo: il supertecnico. Nel mondo che non crede più a niente, se non appunto alla tecnica, il salvatore non può che essere un tecnico di livello planetario, mentre la salvezza si traduce nella sottomissione dell’umanità al verbo insindacabile del progresso. Comunque, non si sa bene a quale titolo formale sia stata nominata - ormai gli abusi di potere istituzionali dei vertici italopitechi dello Stato tricolore, avallati dal Mattarella, non si contano più - fatto sta che ha preso corpo la squadra a matrice Bilderberg, per la “fase 2”, una sorta di supereroi muniti di apposita immunità penale, che a quanto pare deciderà del futuro degli italiani. Singolare coincidenza: il capo dell’inedito organismo extra-istituzionale chiamato a gestire il ritorno alla vita extra-domestica degli italiani, porta il nome della star di sistema, ossia Vittorio Colao, ovvero il supermanager di Verizon, già capo assoluto della Vodafone planetaria, frequentatore del Club Bilderberg insieme al segretario di Stato vaticano, tale Parolin. Toc, toc: c'è un giudice almeno a Berlino?

 

Ma chi è Colao? La Central Intelligence Agency applaude. Un articolo di Bloomberg risalente al 2010 narra come questo tecnoburocrate si sarebbe accompagnato con il direttore generale dell’MI-6 (i servizi segreti esteri dei Windsor) John Sawer nei locali della British Petroleum per organizzare il supporto a Tony Hayward, all'epoca nei guai per il disastro del greggio nel Golfo del Messico. Ma procediamo oltre. Per 20 anni alla guida di Vodafone, Colao scala l’azienda fino al vertice assoluto. Così giunge ad avere «rapporti professionali e personali» con Bill Gates. A proposito, come mai il 28 febbraio 2020 il capo dello Stato Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale il presidente della Microsoft? Di lui, Bill Ford, l’amministratore delegato del colosso General Atlantic, ha detto: «condivide la nostra costante convinzione nelle macro tendenze che stanno guidando la crescita, compresa la transizione verso un’economia digitale e l’effetto trasformativo che avrà il 5G sul settore tecnologico». 

 

L’azienda che Colao oggi dirige, il colosso delle TLC nordamericano Verizon, fece parlare di sé ai tempi dello scandalo Snowden, in epoca Obama. Saltò fuori all'epoca, un ordine del tribunale top secret che richiedeva all’azienda di consegnare tutti i dati delle chiamate degli utenti alla NSA. Quello che ci attende è una società totalitaria che Eric Arthur Blair ossia George Orwell - il quale come massimo della distopia concepiva i microfoni nei boschi - deve andare a nascondersi. Con i vostri movimenti tracceranno le vostre vite, le vostre frequentazioni, i vostri gusti; grazie alle pagine che leggete, grazie ai vostri messaggi, conosceranno i vostri pensieri, anche quelli più intimi, persino quelli in embrione e prossimi venturi. Per caso, anni fa qualcuno si accorse che Facebook conosceva la situazione sentimentale degli utenti meglio degli utenti stessi, sapeva se un rapporto stava per scoppiare semplicemente osservando il comportamento online delle persone. 




Oggi è noto come il "capitalismo di sorveglianza", ma anche nelle sconfinate contrade del Partito Comunista Cinese, a cui si è ispirato Walter Ricciardi (già a capo dell'Istituto Superiore di sanità, poi promosso a rappresentante italiano presso l'OMS nell'intervista all'Espresso dell'1 marzo 2020) a sua volta ispiratore del governo grulpiddino, il totalitarismo elettronico è realtà conclamata: se scrivi cose non gradite ti viene prima cancellato il commento e poi la possibilità di viaggiare, di ottenere autorizzazioni o permessi, di accedere a mutui, a carte di credito, eccetera eccetera; ad assicurare l’efficienza del regime repressivo-preventivo nell’era dell’algoritmocrazia, già funzionano sistemi di sorveglianza con telecamere a riconoscimento facciale e persino tecnologia di ricostruzione del volto a partire dal DNA (DNA phenotyping).



Insomma, un cambio di paradigma nel Nuovo Ordine Mondiale, ora invocato persino dal quotidiano dei vescovi italiani Avvenire («Coronavirus. È il momento di gettare le basi per un nuovo ordine mondiale»), rngraziato dal Conte bis con un'apposita lettera pubblicata in risalto. A chi ha piazzato Colao, quindi, non interessano più (solo) i soldi e le banche, bensì il controllo capillare, intimo e profondo della società e dell’individuo. Interessante come i 17 “esperti” oltre a godere di uno scudo penale - lo annota il Corriere - abbiano sottoscritto «un obbligo di riservatezza che vieta loro di fare qualsiasi dichiarazione pubblica». Tradotto: elaborano ed emettono decisioni che riguardano la vita e la libertà di milioni di cittadini, e lo fanno protetti dalla più assoluta segretezza. Sottolineando ed evidenziando ancora quanto ha scritto sul Corsera proprio Colao:

«La bozza di progetto che circola (chiamata Trace, Test, Treat) va nella giusta direzione e potrebbe esser anche più coraggiosa. I dati possono essere pseudoanonimizzati (che vuol dire: non anonimi, ma neanche trasparenti) e si potrebbe prevedere per le forze dell’ordine la possibilità di intervenire individualmente e assicurare la rapidità e l’efficacia della “danza” dei prossimi mesi».

Il discorso non fa una grinza, se si riconosce il meccanismo del bipensiero orwelliano, quello per cui si può sostenere simultaneamente un concetto ed il suo contrario («la guerra è pace», «la libertà è schiavitù», «l’ignoranza è forza»): sei anonimo, ma ti manderemo le forze dell’ordine ad «intervenire direttamente» con «rapidità ed efficacia». Il romanzo 1984 di George Orwell pubblicato nel 1949, spiega, illumina, toglie dall'ombra, la sorveglianza numerica mondializzata, e l'era della post verità, quella dove la verità vera diventa secondaria. Forse non a caso, il 31 marzo 2016, a Boston, un certo Matteo Renzi, accompagnato da tale Scalfarotto, combinò un accordo (all'oscuro del Parlamento italiano) per cedere all'IBM (la multinazionale già in affari con Hitler per la conta e lo sterminio degli ebrei), i dati sanitari sensibili della popolazione italiana, in cambio di un investimento in Italia di appena 150 milioni di dollari. Il “progetto Watson” è partito in Lombardia a livello di sperimentazione all'insaputa dei 3 milioni di cittadini residenti, anche in virtù dell'accordo con l'allora presidente Roberto Maroni della Lega. Chi ha chiesto proprio nel belpaese di istituire il fascicolo sanitario elettronico? Risposta banale: l'IBM, che infatti è stata accontentata guarda caso, dal governicchio Renzi. E chi ha puntato sui “farmaci elettronici”. Semplice: la famigerata Glaxo Smith Kline. 

 

Vaccino digitale universale: è il piccolo tatuaggio invisibile,ma elettronicamente leggibile, contenente le informazioni su ogni individuo, che Gates ha pagato per far mettere a punto e perfezionare alla bisogna, nel momento più propizio, ovvero in caso di pandemia. L’importante è che le autorità degli Stati obblighino per legge ad inoculare il vaccino, vale a dire, il certificato digitale tatuato, per poter uscire a lavorare ed essere liberato dalla reclusione sanitaria. In Italia lo ha annunciato gongolante tale Gianni Riotta (ex del Manifesto). 



I padroncini globali del vapore esigono e pretendono il controllo dei corpi, non più solo il denaro. L'articolo datato 12 aprile 2020 sul giornale Il Corriere della Sera è illuminante. Secondo Bill Gates per riprendere le attività lavorative dopo la pandemia sarà utile che tutti abbiano certificati digitali anti Covid-19. 



E non solo: «alla fine avremo alcuni certificati digitali per mostrare chi si è ripreso o è stato testato di recente o quando abbiamo un vaccino che lo ha ricevuto». Icertificati digitali a cui Gates fa riferimento sono “quantum-dot tattoos” impiantabili dall’uomo su cui i ricercatori del MIT stanno lavorando come un modo per tenere un registro delle vaccinazioni. La ricerca del team del MIT, pubblicata nel novembre 2019 sulla rivista Science Translational Medicine, spiega come il “tatuaggio” invisibile che accompagna il vaccino è un modello costituito da minuscoli punti quantici - minuscoli cristalli semiconduttori che riflettono la luce - che brillano sotto la luce infrarossa. I tatuaggi a punti quantici implicano l’applicazione di microneedle a base di zucchero dissolvibili che contengono un vaccino e “punti quantici” a base di rame fluorescente incorporati all’interno di capsule biocompatibili su scala micron. Dopo che i microneedes si dissolvono sotto la pelle, lasciano i punti quantici incapsulati i cui schemi possono essere letti per identificare il vaccino che è stato somministrato. La Bill and Melinda Gates Foundation ha finanziato questo progetto del MIT. Infatti, secondo la rivista Scientific American, il progetto del MIT è nato in seguito a una richiesta diretta dello stesso Bill Gates. Sempre la fondazione Gates è tra i sostenitori della partnership Cepi che ha finanziato la nordamericana Moderna, alll'opera sulle prime fiale di un vaccino sperimentale anti Coronavirus pronto per essere testato sull’essere umano. «Un giorno è possibile che questo approccio” invisibile “possa creare nuove possibilità per l’archiviazione dei dati e le applicazioni vaccinali che potrebbero migliorare il modo in cui viene fornita l’assistenza medica, in particolare nei paesi in via di sviluppo»ha dichiarato il professor Robert Langer del MIT, autore senior della predetta ricerca. In sostanza, i tatuaggi a punti quantici che archiviano dati sanitari e le vaccinazioni a cui sta lavorando il MIT (finanziato dalla Gates Foudation) sono proprio le certificazioni digitali menzionate dal co-fondatore di Microsoft per riprendere le attività lavorative durante la pandemia di Covid-19. 




I tatuaggi a punti quantici saranno probabilmente integrati con un’altra impresa sempre finanziata dalla fondazione Gates, denominata “ID2020”, un ambizioso progetto lanciato dalla Id Alliance, per risolvere il problema di oltre 1 miliardo di persone che vivono senza un’identità ufficialmente riconosciuta. Come si legge nel portale di ID2020, oltre a Microsoft, l’Alleanza conta su altre quattro società: Accenture, IDEO, Gavi e la Fondazione Rockefeller. L’alleanza ID2020 ha lanciato un nuovo programma di identità digitale combinato ai vaccini al suo vertice annuale a New York nel settembre 2019, in collaborazione con il governo del Bangladesh, l’Alleanza globale per i Vaccini Gavi e nuovi partner nel governo, nel mondo accademico e nel soccorso umanitario. Il programma per sfruttare l’immunizzazione come opportunità per stabilire l’identità digitale è stato presentato da ID2020 in collaborazione con il programma Access to Information (a2i) del governo del Bangladesh, la direzione generale dei servizi sanitari e Gavi. Attualmente, il modo più fattibile per implementare l’identità digitale è mediante smartphone o impianti di microchip RFID. Il progetto è sostenuto dalle Nazioni Unite ed è stato incorporato nell’iniziativa degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite già nel 2016. Prove alla mano, l'OMS è sul libro paga della Gates Foundation almeno da tre lustri. 

Progresso? Piuttosto, allontanamento forzato dall'umanità. È in atto una macroscopica regressione etica che si riflette inesorabilmente in diseguaglianze socioeconomiche, dominate da un nuovo ordine mondiale. Realtà e illusione: la presunta “salvezza” sanitaria si traduce in sottomissione. La sicurezza senza libertà si chiama prigione. La libertà persa una volta, è smarrita per sempre. E nulla sarà più come prima.


Riferimenti:

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Bilderberg-sceglie-Italia-dal-7-al-10-giugno-Torino-club-fondato-da-Rockefeller-584cdab6-3ffd-489a-9589-47436c5b2bd3.html#foto-1









https://twitter.com/riotta/status/1248744241091751945?ref_src=twsrc%5Etfw


https://id2020.org/alliance






https://www.freedompress.it/borghi-attacca-conte-membri-task-force-chiedono-immunita-viene-in-aula-a-decisioni-gia-prese/

 http://www.governo.it/it/articolo/task-force-la-fase-2-il-comitato-di-esperti-materia-economica-e-sociale/14453

https://www.youtube.com/watch?v=SZDAS0IUF5U



https://bilderbergmeetings.org/meetings/meeting-2018/participants-2018










https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=ibm 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=colao 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=5g 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=grillo 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=ricciardi 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=gates 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=grande+fratello 

http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2013/11/un-mondo-di-esseri-inferiori-da.html 


Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.

Gianni Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus edizioni, Battaglia terme, 2017.

Gianni Lannes, VACCINI CAVE CIVII E MIITARI, Nexus edizioni, Battaglia terme, 2018.