11.1.20

FANTASTICA: L'ARTE DI INVENTARE STORIE!

Acquerello - Andrea Lannes (8 anni)


di Gianni Lannes


Infanzia, letteratura e pedagogia: quasi una magia, se non una straordinaria alchimia. Sbagliando s'inventa. Sferzate di libertà creativa e luminosa poesia: grazie Maestro. La grammatica della fantasia: trasformare tutto, sognare in grande e non temere di sbagliare. D'un tratto la scuola nel belpaese era diventata negli anni '60 un mondo incantato, ma non era una favola, bensì un'utopia grazie al mitico Gianni Rodari, nato un secolo fa. Il percorso di questo straordinario scrittore italiano (il più tradotto al mondo insieme a Gramsci e Collodi alias Lorenzini), non è un accomodante itinerario nei luoghi letterari dell'ironia e del paradosso pedagogico, ma ha i segni della contemporaneità, anzi dell'attualità, della tensione morale, della coraggiosa protesta civile (di cui oggi si è incapaci). Oggi Rodari interroga proprio noi.

Attenzione ai pericoli del calcolo e alle insidie del profitto insinuatosi nelle scuole tese a trasformarsi in aziende. «I processi di apprendimento, la relazione educativa, la comunicazione, l'ascolto, l'osservazione attenta dei bambini, rischiano di passare in secondo piano - avverte la professoressa Luisa Piarulli, insigne e sensibile pedagogista - La burocrazia sommerge i docenti. Il tempo scuola è il tempo della burocratizzazione. Tristissimo. Tutto ciò si accompagna a esasperanti processi di valutazione degli alunni che, spesso, si tramutano in giudizi sulla persona. Etichettare bambini e adolescenti è diventata una consuetudine. Misurare le competenze, peraltro in tempi stabiliti, è la priorità. Insomma: la scuola che fa educazione, formazione, istruzione dov'è? A proposito, sono prossime le prove Invalsi: altro delirio. Temo il tempo che verrà».

L'involuzione delle società umane che passa attraverso la sottomissione e la disumanizzazione, è sotto gli occhi di tutti.  Come affrontare le sfide della vita in un mondo ostile? L'umorismo dell'assurdo, il gioco della dissacrazione dei luoghi comuni, gli stravolgimenti incredibili del linguaggio non sono altro che l'invito reiterato a liberarci dalla catena degli schemi, dai pregiudizi, dai luoghi comuni, dal conformismo per guardare oltre l'orizzonte quotidiano della massa che si fa gregge silente.

In una fase storica dilaniata ancora una volta dalla violenza e dalla sopraffazione totalitaria i libri di Rodari ci indicano, anche al di là della felice invenzione e del piacere delle lettura, le vie della tolleranza, le strade dell'accoglienza, i percorsi dell'amicizia sulle quali bisognerà incamminarsi per garantire un futuro alle giovani generazioni.