30.10.19

EDUCAZIONE EMOTIVA!




di Gianni Lannes

Fin dalla più tenera età, educarli alla libertà con senso di responsabilità, aiutarli a coltivare i sogni mai a metà. Insegnare a scuola e nella società, insomma un pò ovunque con azioni concrete a costo economico zero, il valore delle emozioni e dei sentimenti, il rispetto del prossimo, vale a dire il valore della vita. Altro che badge (distintivo elettronico) appuntato con l'imposizione dall'autorità sul bambino e il preadolescente. Occorrono autentici anticorpi culturali impastati di empatia e non di tecnologia. A scuola, l'educazione emotiva inizia dall'appello. Nell'era della bulimia informativa siano ancora analfabeti emotivi. Eppure la salute mentale degli adulti passa attraverso la conoscenza dei sentimenti già in tenera età. Leggere, scrivere, pensare, disegnare, dipingere, suonare, giocare, creare affidandosi alla fantasia delle emozioni, soprattutto allacciare un legame diretto con la Natura, magari piantando alberi.


Ciò che va assolutamente evitato - nell'era della bulimia tecnologica onnipervadente - è improntare i più piccini al conformismo di massa. Fondamentalmente, invitare i pargoli e i ragazzi a porre domande ed ascoltarli con interesse schietto. Questa tendenza è innata nei più piccoli, ma si va affievolendo quando sperimentano l'indifferenza degli adulti (spesso anche degli insegnanti). I pargoli sono presente e futuro della civiltà umana.

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