17.7.19

UN ORSO CONDANNATO A MORTE DALLA STUPIDITA' UMANA


di Gianni Lannes

Con quale diritto si uccide la vita? Accade in Italia dove le aree naturali sono in via di estinzione, o meglio in Trentino. La Corte costituzionale ha sentenziato: «L’orso può essere ucciso». Fugatti Maurizio - lo sceriffo leghista della provincia trentina - aveva già dato l’ordine di ammazzare il plantigrado di 3 anni, reo di essere un “animale” libero e di non aver torto agli umani neppure un capello. 

Addirittura sono incredibilmente giudicate “costituzionali” le leggi delle province autonome di Trento e Bolzano che derogano le norme sulla fauna selvatica vigenti a livello nazionale, autorizzando il presidente della provincia ad adottare provvedimenti riguardanti il prelievo, la cattura e l’uccisione degli orsi e dei lupi, «quando ricorrano le condizioni previste dalla normativa di derivazione europea in materia di conservazione degli habitat naturali». Il pretesto giustificativo, si fa per dire della consulta, per assassinare l'orso «è diretto a prevenire danni gravi alle colture, all'allevamento e a garantire la sicurezza pubblica, quando non esiste altra soluzione rapida, ed è subordinato al parere reventivo dell'Ispra». Qualcuno ha la memoria corta. Questi giudici tricolori evidentemente ignorano in punta di diritto i protocolli scientifici. Se un orso si avvicina alle greggi, alle stalle o all'uomo dovrebbe entrare in azione il Pacobace, ovvero il piano d'azione per la conservazione dell'orso, al quale, oltre al ministero dell'Ambiente, hanno aderito le regioni Veneto, Lombardia e Friuli, nonché le province di Trento e Bolzano. Una vicenda ecologica e sociale, come al solito è stata strumentalizzata dai politicanti di turno. La questione di fondo è che l'uomo ha invaso e devastato gli habitat naturali.

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