10.10.18

SCATTI D’AMORE



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Maiella: sorgente del fiume Alento - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


di Gianni Lannes

Nella stagione del disamore il passato non si puĂ² salvare come un rudere archeologico da recuperare ad ogni costo. Nonostante produca testimonianze straordinarie - alla voce arte - ha a che fare con la mutevolezza. L’acqua che piove ritmicamente dal cielo leviga la terra e tamburella il trascorrere delle stagioni. Nel bosco la pioggia è una carezza lieve. Oggi 10 ottobre, giorno giĂ  impastato dalla nebbia d'autunno del Mediterraneo, il canto del grillo rallegra ancora il viandante. Il tempo dell’anima che parla al cuore è sempre personale, intimo, interiore. Il tempo passato si scambia con il tempo andato di coloro che ci stanno accanto nella vita e nei luoghi in cui viviamo. Quando non accade piĂ¹, quando questa armonia s’incrina, ci sentiamo soli, di fronte a un futuro privo di radici. Forse abbiamo dimenticato tutto ciĂ² che siamo stati. Ed è per questo che sentiamo dentro il nostro microcosmo un mondo smarrito che stentiamo a capire. 

 


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Maiella: sorgente del fiume Alento - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Fotografare ha influenzato per 35 anni la mia scrittura e ancora accade. Ho sempre pensato che le mie parole scritte avrebbero influito sulle mie immagini, ma ora comprendo che è accaduto il contrario: la composizione fotografica, l’inquadratura, in particolare la valutazione della luce, entrano con tutti i cromatismi, le sfumature tonali e le saturazioni, anche dentro i miei testi e lì germogliano.


La fotografia in Italia sembra non esistere. Non c’è neppure una scuola pubblica. La fotografia è da sempre un’arte trascurata nel belpaese, nonostante il pubblico mostri appassionante interesse.


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  Maiella: sorgente del fiume Alento - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Ăˆ fondamentale raccontare l’arte della fotografia nel rapporto con l’attualitĂ : la scelta di voler scuotere gli animi e parlare alle coscienze. Attraverso gli scatti fotografici, vale a dire interpretando e re-intepretando il mondo ed il senso della vita, si fa lievitare oltre i propri confini sensoriali, la capacitĂ  di riconoscersi nell’altro; si puĂ² capire che aprirsi non vuol dire rinunciare ai propria valori, aiuta a difendersi dagli estremismi, così da diventare un anticorpo vivente per sanare malattie contemporanee, come la paura e il razzismo.


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 Maiella: sorgente del fiume Alento -  foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
 
In fondo la memoria di cui siamo costituiti, è il centro di tutto, ma quando riaffiorerĂ  dalle brume dei sogni, verrĂ  il tempo dell’amore e non piĂ¹ dell'economia, si affermerĂ  la stagione dell'etica?